Olivia Rodrigo sta cavalcando l’onda stabilendo un nuovo record: sarà headliner di 18 festival in un solo anno, il tutto questo con uno spettacolo decisamente rock. Per celebrare la quinta Summer of Liv consecutiva, O-Rod è in tour tra il Lollapalooza di Chicago, il Bonnaroo in Tennessee e il Governors Ball a New York. E non è sola. Le headliner femminili stanno conquistando il centro della scena nei grandi festival estivi, da Gracie Abrams all’Outside Lands a Charli XCX a Glastonbury. Il trionfo di Chappell Roan al Lollapalooza dello scorso anno è stato solo l’inizio. Viviamo in un’epoca in cui le regine del pop sono diventate le nuove divinità del rock.
Quando il Lollapalooza ha annunciato che Olivia Rodrigo e Sabrina Carpenter sarebbero state le headliner (insieme a Tyler, the Creator e ai Rüfüs Du Sol) non sono mancate le prevedibili critiche da parte dei puristi, preoccupati che il festival stesse tradendo la sua preziosa eredità rock. Ma Olivia, Sabrina, Chappell, Gracie e molte altre stanno semplicemente creando un nuovo paradigma del rock da stadio, prendendo il posto delle rockstar old school che da tempo sembrano aver abbandonato quegli spazi.
Rodrigo questa primavera ha presentato al mondo il suo nuovo stile durante i concerti in Sud America, trasformando il suo Guts Tour in un’esplosione di rock e headbanging. È stata protagonista dei Lollapalooza in Argentina, Cile e Brasile, confrontandosi con le folle più grandi della sua carriera. E lo ha fatto divertendosi, con mosse da vera rocker.
La versione da festival di Olivia punta tutto sul rock, lasciandosi alle spalle il personaggio post adolescenziale. Lo show si apre con Obsessed in una nuova veste grunge e aggressiva che mette in luce la sua band tutta al femminile. In scaletta c’è una cover di Don’t Speak, trasformata da ballata a inno da stadio. Il culmine arriva con Bad Idea Right?, quando si inginocchia e striscia lungo la passerella per adorare la sua chitarrista durante l’assolo. Non è la prima a farlo, ovvio, ma sfruttando il momento per un’esplosione di melodramma – da sempre una delle sue specialità – rende quel gesto suo.
Rodrigo ha sempre esibito la sua passione per le icone rock degli anni ’90, fin dal suo primo tour in cui portava sul palco una cover dei Veruca Salt. È la stessa ragazza che ha raccontato a Rolling Stone di come la madre la svegliasse ogni mattina con Fontanelle delle Babes in Toyland. Ora il suo obiettivo è proiettare l’eredità di quel rock femminile nel futuro.
Durante il tour di Guts, ha inserito le Bikini Kill nella playlist pre-show e ha scelto i Breeders come gruppo di apertura. «Ricordo la mia vita in due fasi distinte», ha detto al pubblico. «C’è la vita prima di aver ascoltato Cannonball, e quella dopo». È un cerchio che si chiude.
Al Lollapalooza, Olivia è headliner proprio sopra i Korn, leggende del nu metal, una coincidenza perfetta. I Korn sono esplosi durante l’epoca d’oro di Total Request Live di MTV, quando ogni giorno i fan votavano in una battaglia tra il pop (Britney, Backstreet Boys) e il rock (Korn, Limp Bizkit). Ora i Korn aprono per una ragazza che incarna il meglio di entrambi i mondi: un mostro pop-rock difficile da contenere.
Il Lollapalooza di Chappell Roan dell’anno scorso ha segnato un vero cambio di guardia. È incredibile pensare che fosse stata inizialmente programmata per un palco secondario, finché la richiesta senza precedenti dei fan non ha costretto l’organizzazione a spostarla su quello principale. Il suo set è diventato così più grande del festival stesso, attirando quella che potrebbe essere stata la folla più numerosa nella storia del Lollapalooza. Fino a pochi anni fa, una cosa del genere sarebbe sembrata impensabile. Ma questa è la realtà di oggi.
Ed è un cambiamento epocale. Gli anni ’90, l’epoca musicale prediletta da Olivia, sono stati segnati da un’esplosione di rock femminista, dalle scene indie ai palasport fino alle radio. Ma il contraccolpo è arrivato subito: le radio hanno iniziato a escludere queste artiste e Woodstock ’99 ha dettato un nuovo corso fatto di violenza misogina e machismo nu metal, segnando la fine di un’era. L’industria musicale è tornata indietro, verso tempi in cui festival e tour erano quasi esclusivamente maschili. Nel 2004, un solo grande tour rock negli Stati Uniti contava una musicista donna: Kim Deal al basso nella reunion dei Pixies.
È stato quindi emozionante vedere Kim scatenarsi con i Breeders nel tour di Olivia Rodrigo. È sorprendente constatare che, tra tutte le due band sul palco, c’era un solo uomo, il batterista dei Breeders. A volte sono i dettagli a raccontare le rivoluzioni. Le ragazze del pop sono arrivate a reclamare l’eredità delle rockstar e stanno mostrando al mondo come si fa.