La storia di Taylor Swift con Travis Kelce fa infuriare la destra americana | Rolling Stone Italia
You Need to Calm Down

La storia di Taylor Swift con Travis Kelce fa infuriare la destra americana

Il legame tra la popstar e il giocatore dei Kansas City Chiefs sta tirando fuori il peggio da populisti e conservatori. Una relazione e un touchdown diventano politica. Anche meno

La storia di Taylor Swift con Travis Kelce fa infuriare la destra americana

Taylor Swift nel video di ‘You Need to Calm Down’

Foto: YouTube

I Kansas City Chiefs le hanno suonate ai Chicago Bears, ma il risultato della partita di football di domenica non è l’unica cosa di cui s’è parlato. Internet è impazzito alla notizia (non confermata ufficialmente) della relazione tra Taylor Swift e il tight end della squadra Travis Kelce. La popstar è stata vista esultare per Kelce e la sua squadra in un palco privato dell’Arrowhead Stadium in compagnia della madre di lui, Donna. La coppia è stata poi filmata mentre lasciava lo stadio.

Non tutti sembrano contenti per la notizia. A quanto pare, gli opinionisti della destra americana non riescono a non infuriarsi di fronte a qualcuno che non la pensa come loro e che sembra felice. Perché Taylor Swift sarà pure una delle celebrità più amate al mondo, ma non è granché popolare presso i conservatori da quando si è schierata pubblicamente contro Trump e si è espressa a favore del movimento pro-choice. Pure Kelce non è amatissimo per via delle prese di posizione pro vaccini.

«Cosa spezzerà prima il cuore di Kelce? Il vaccino anti Covid o Taylor Swift?», ha twittato Charlie Kirk, fondatore Turning Point USA riferendosi alla pubblicità fatta da Kelce e dalla madre per incoraggiare la popolazione a fare i richiami contro l’influenza e contro il Covid.

L’impegno per la salute pubblica è stato preso di mira anche da Tomi Lahren, altra opinionista conservatrice: «È questo quel che ti succede quando esci con Taylor Swift?».

Clay Travis, ex di Fox Sports diventato spaccone online, va oltre: «Travis Kelce fa gli spot per la Bud Light (al centro di una controversia per aver scelto come testimonial Dylan Mulvaney, qui la storia, ndr) e per il vaccino anti Covid. Dovrebbe licenziare chi si occupa del suo marketing. O forse dovrebbe andare avanti, tagliarsi l’uccello, diventare una fichetta e appoggiare Joe Biden».

Il sito di destra The Federalist ne ha approfittato per rilanciare un pezzo pubblicato a inizio mese titolato “La popolarità di Taylor Swift è un segno del declino della società”. Vergate da Mark Hemingway, le 2500 parole del testo rimasticano le critiche più banali mosse a Swift nel corso della carriera: perché scrive così tanto dei suoi ex? Ma poi, perché ha tanti ex? E perché mai la sua musica non ha un appeal su di me, uomo di mezza età amante dei Beatles? Il co-fondatore del Federalist Sean Davis ha ritwittato il pezzo più volte, anche col commento: «Taylor Swift è stupida e la sua musica fa schifo».

Va detto che su Fox News la notizia è stata accolta con un certo favore, anche se i conduttori hanno comunque trovato modo di criticare il legame fra i due. Lawrence Jones si è premurato di dire ieri a Fox & Friends che tre settimane sono poche per presentare qualcuno ai propri genitori e ha definito la situazione «una ricetta per il disastro». Su Outnumbered, Harris Faulkner ha fatto notare che Swift ha urlato la «F-bomb» quando Kelce ha fatto touchdown. «Chi riuscirebbe a farlo di fronte alla madre del futuro marito?».

Secondo l’ospite della trasmissione Mark Thiessen, il legame fra Swift e Kelce «è un cattiva notizia per i tifosi dei Kansas City» giacché «lei finirà per lasciarlo e scrivere una canzone sia di lui. Sono contento che non si veda con un giocatore dei New York Rangers».

Non sappiamo da dove abbia origine tutto questo bad blood. Sappiamo però fin troppo bene che una miriade di critiche bizzarre vengon fuori ogniqualvolta la vita privata di una donna di successo, indipendente e all’apice della carriera viene esposta al pubblico scrutinio. Come dice la canzone, vi invitiamo a «controllare la voglia di urlare».

Da Rolling Stone US.

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