Dopo la morte dell’attivista conservatore Charlie Kirk, il mondo del rock si è unito nel dolore e artisti del calibro di Bruce Springsteen, Bob Dylan e membri di Led Zeppelin e Rolling Stones lo hanno celebrato. Alcuni gli hanno dedicato canzoni, altri sono scoppiati a piangere sul palco quando hanno appreso dell’omicidio.
È ovviamente falso, nulla di tutto ciò è accaduto. Ma se siete un po’ distratti e scorrete la vostra timeline di Facebook, potrebbe sembrarvi vero. È facile ad esempio incappare un’immagine generata dall’intelligenza artificiale in cui un mesto Springsteen depone fiori davanti a un memoriale improvvisato per Kirk oppure nella fake news secondo cui Robert Plant avrebbe interrotto il suo concerto a Nashville per dedicare God Bless America a Kirk. A New York, prima di fare Angie Mick Jagger avrebbe detto «Questa è per te, Charlie» (scusa Watts, non sei tu, ma poi… Angie?). Informato dell’omicidio nel bel mezzo di un concerto, Bob Dylan avrebbe dedicato a Kirk Blowin’ in the Wind. Ehi, c’è persino una foto (ok, piuttosto artificiale) con Dylan affranto…
A proposito di Dylan, in un altro meme fake diventa membro di un bizzarro supergruppo con Tom Jones, Dolly Parton e Reba McEntire e con loro si esibisce in un immaginario tributo all’attivista assassinato il 10 settembre. Anche Springsteen, Jon Bon Jovi e Michael Bublé avrebbero invece cantato assieme in memoria di Kirk, ma in un’altra occasione. Forse è peggio la dichiarazione (ovviamente falsa) di Springsteen: «Se vuoi che la gente dica cose gentili quando muori, devi dire cose gentili quando sei in vita». La frase è vera, solo che non l’ha detta Bruce, ma la figlia di Dwayne Johnson, la wrestler Ava Raine.
Il trend macabro fa parte dell’ondata di meme in chiave rock generati dall’IA che negli ultimi mesi si sono moltiplicati sui social. Come abbiamo scritto, molte di queste “foto” e di queste storie false fanno leva sul fatto che la vecchia guardia dei rocker sta invecchiando o si sta ammalando. A dar credito alle immagini create con l’IA un sacco di musicisti, da Mick Jagger a Steven Tyler, sarebbero andati a trovare Phil Collins in ospedale, Springsteen avrebbe tagliato i capelli a Dick Van Dyke costretto a letto e praticamente ogni rock star over 70 avrebbe contribuito a dare l’ultimo saluto a Ozzy Osbourne. Tutto falso, ma come ha spiegato l’esperto di social media marketing Justin Grome, le immagini «fanno leva sulla nostalgia, la gente vuol credere a cose del genere».
Un finto Dylan dedica ‘Blowin’ in the Wind’ a Kirk, sventola la bandiera americana, piange per la notizia. Foto: AI
Nel mondo reale, Chris Martin ha realmente parlato di Charlie Kirk durante un concerto dei Coldplay a Londra, cercando di diffondere vibrazioni pacifiche: «Alziamo le mani e mandiamo amore, ovunque vogliate mandarlo nel mondo. Potete mandarlo a vostro fratello o a vostra sorella, potete mandarlo alle famiglie di chi sta passando un brutto momento, potete mandarlo alla famiglia di Charlie Kirk». Ecco, questo è accaduto davvero, come testimoniano video e spettatori in carne e ossa.
Collegare Kirk a musicisti noti per le tendenze progressiste o liberali è una svolta curiosa nell’uso dell’IA. A oggi, nessuno dei musicisti ritratti nei meme ha detto qualcosa in pubblico sulla morte di Kirk. Il portavoce di un artista ha detto che il suo entourage ha ripetutamente cercato di far rimuovere le immagini, ma continuano a comparirne di nuove e di varianti delle originali. Dai commenti si capisce che la gente è consapevole che si tratta di falsi. Qualcuno però ci casca: «Mi sta che sto tornando ad apprezzare Bob Dylan, è un grande».
Il commento migliore forse è di un altro utente che sotto a un post che accompagnava la stessa immagine fake di Dylan ha scritto: «Ricordate quando la fan fiction finiva solo su forum e diari? Quanto mi mancano quei tempi».
