La notizia della morte del videoclip è enormemente esagerata | Rolling Stone Italia
Dove siete, Beavis e Butt-Head?

La notizia della morte del videoclip è enormemente esagerata

Le lamentele sul declino di MTV sono tardive, i necrologi dei video prematuri. Come ha detto Madonna citando Norma Desmond, «io sono sempre grande, sono le immagini che sono diventate piccole»

La notizia della morte del videoclip è enormemente esagerata

Foto: illustrazione di Griffin Lotz su foto iStockphoto/Getty Images, Michael Ochs Archives/Getty Images, Adobe Stock, 3

La notizia della morte del videoclip è enormemente esagerata. E va bene così, visto che le esagerazioni sono la materia di cui sono fatti i video musicali. MTV starà pure andando a rotoli, ma il sogno dei video non morirà mai. Perché? Sono la migliore macchina crea-star che il pop abbia inventato, sono l’espressione definitiva della fantasia rock, resistono nostante le fosche previsioni sulla loro sorte. Come diceva una grande star di MTV, isn’t it ironic?

MTV ha dato il via alle trasmissioni il 1º agosto 1981, il che significa che probabilmente già il 2 agosto c’era qualcuno che si lamentava perché non trasmetteva più musica. È vero che MTV non passa più musica e non è una novità. Ma i fan guardano ancora i video e gli artisti amano ancora produrli. Sono straordinariamente popolari. Come ha detto Lady Gaga nel 2010, quando dominava gli MTV Video Music Awards: «Dio mi ha messa in Terra per tre ragioni: fare musica a tutto volume, girare video gay e creare scompiglio». Quindici anni dopo, Gaga fa ancora video gay e crea scompiglio. Ma MTV preferirebbe essere esclusa da questa narrazione.

Se ne è parlato di recente quando MTV ha annunciato che avrebbe chiuso i canali musicali nel Regno Unito e in Europa. Negli Stati Uniti continua a trasmettere repliche di Catfish e di Ridiculousness di cui ha appena staccato la spina dopo la bellezza di 46 stagioni, ma ha abbastanza episodi in pancia da poter andare avanti per sempre. Jersey Shore: Family Vacation è ancora in produzione, otto stagioni e oltre – più della versione originale – senza alcuna via di fuga in vista per quei poveri guido.

C’è MTV Classic che trasmette musica 24 ore su 24 in blocchi vintage tipo I Want My Eighties, Nineties Nation, Yo! Hip Hop Mix, Total Request Playlist o Metal Mayhem. MTVU e MTV Live passano nuova musica, MTV2 si dedica alle sitcom, VH1 si assicura che nessuno debba restare sveglio la notte chiedendosi che fine abbia fatto Nick Cannon. Mentre negli Stati Uniti l’emittente country CMT ha appena annunciato la fine del suo programma di punta Hot 20 Countdown, ultimo frammento musicale in mezzo a un infinito carosello di repliche di Cuori senza età e La mamma è sempre la mamma, Spotify annuncia l’intenzione di iniziare a trasmettere videoclip anche negli Stati Uniti e in Canada, dopo aver testato la funzione all’estero. Presto gli ascoltatori potranno scegliere se sentire musica con o senza video, mentre Spotify si inserisce nel mercato di YouTube. È un segnale dei tempi, in un momento cruciale per il video musicale.

Prince - 1999 (Official Music Video)

MTV ha dato il via alla rivoluzione dei video negli anni ’80, trasformando la cultura pop. Prince, Madonna, Michael Jackson e i Duran Duran in quel decennio. Nirvana, Biggie, Alanis e Missy nei ’90. L’esplosione Y2K di Britney, *NSync e Backstreet Boys a Total Request Live. Beyoncé, Gaga, Drake, Taylor negli anni 2010. Ecco perché l’emittente fa ancora parte dell’immaginario pop: la gente la ricorda come la madre di tutti i video musicali, anche se ha smesso da anni di trasmetterli.

È stata pura e semplice disperazione a rendere MTV il fenomeno più innovativo e avventuroso della sua epoca. Nel 1981 ha mandato fuori di testa gli appassionati che per la prima volta potevano vedere tutto il giorno e tutta la notte solo e sempre videoclip. Significava però che MTV aveva 24 ore di programmazione da riempire, ma non aveva abbastanza contenuti per farlo. Nessuno produceva video in quell’epoca, nessuno tranne quegli strani poseur inglesi, freak artistoidi, eccentrici post punk in cerca d’attenzione. Col risultato che MTV è stata in qualche modo costretta a mandare in onda di tutto. Non aveva pianificato di rivoluzionare la musica, anzi, probabilmente avrebbe preferito trasmettere la solita robetta mainstream, la stessa che passavano le radio rock. E invece è successa una cosa strana: video sluts come Duran Duran, Culture Club e Adam Ant sono diventati superstar persino nell’America profonda (là dove i ragazzi avevano la tv via cavo) e questo anche se la radio li ignoravano bellamente e anche se non rispettavano nessuna regola dell’industria musicale. Per dirla con Nick Rhodes dei Duran Duran, «il video per noi è ciò che lo stereo è stato per i Pink Floyd».

All’inizio MTV metteva in scena mix culturali senza regola alcuna, un vortice caotico di suoni, stili e generi. Per fare solo un esempio, Prince è stato una grande star di MTV e ha scritto il suo classico 1999 sotto l’incantesimo del synth pop britannico che proprio MTV passava. A sua volta, MTV ha passato fino allo sfinimento 1999 e Little Red Corvette, canzoni che quei fifoni dei programmatori radio non trasmettevano. Col risultato che tutto ciò che rendeva Prince inaccettabile per il pop mainstream — la stravaganza, la ribellione, la sessualità, il rifiuto delle categorie, l’eccentricità, la sperimentazione — lo ha reso un eroe per il pubblico di MTV.

David Bowie, che aveva ispirato questi artisti coi suoi video rivoluzionari anni ’70, è diventato più grande che mai ballando in Let’s Dance. I Van Halen hanno prodotto un loro video DIY a bassissimo budget per Jump – qualche centinaio di dollari spesi in birra e patatine – finendo nel paradiso rock grazie alla presenza di David Lee Roth e a una videocamera. Cyndi Lauper è diventata un’icona femminista di nuova generazione guidando una parata new wave per le strade in Girls Just Wanna Have Fun. Tina Turner ja dimostrato tutta la sua potenza in Ball of Confusion, in un momento in cui il mondo la dava per finita, spianando la strada a Private Dancer e a tutto quello che ha fatto in seguito.

ZZ Top - Gimme All Your Lovin' (Official Music Video) [HD Remaster]

Qualsiasi veterano poteva partecipare alla festa se ci metteva cuore e ironia, vedi i casi di Donna Summer che balla vestita da cameriera, Dean Martin che canta accanto alla piscina con le modelle o Robert Plant che entra nella sua tristemente breve era breakdance. Persino gli ZZ Top, la band più orgogliosamente fuori moda che ci fosse, sono diventati improbabili idoli dei teenager abbracciando l’assurdità del mezzo, con le chitarre ricoperte di pelliccia e la parodia di genere. «Il nostro pubblico stava invecchiando con noi», ha detto Dusty Hill. «Poi sono arrivati i video e abbiamo riconquistato le sedicenni… le sedicenni!».

Per generazioni di fan, MTV era il posto dove andare per vedere i video (e lamentarsi perché non ne trasmetteva abbastanza), ma anche Yo! MTV Raps, Headbanger’s Ball, TRL o i Video Music Awards. Era ciò a cui tutta la cultura pop voleva essere: notizie, moda, commedia, cartoni animati (Beavis and Butt-Head), reality trash, sport, politica. Negli anni ’90, quando non c’era una sola stazione Top 40 nel Paese che trasmetteva l’intera Top Ten, era MTV la fonte di musica più eclettica in circolazione, una rivolta nazionale di teenager lunga 24 ore e fatta di rumore, caos e coolness. Niente del genere era mai successo prima.

L’ironia sta qua: è stata la stranezza di MTV a renderla grande, eppure l’emittente non vedeva l’ora di liberarsi di quella stranezza e trasformarsi in una rete normale, rispettabile e quindi noiosa. Non vedeva l’ora di sostituire i video con pessimi reality, sitcom, film in replica proprio come qualunque altro canale. Il vero punto di rottura si è avuto nel 2004, quando MTV ha prodotto l’halfitme show del Super Bowl col famigerato wardrobe malfunction che ha portato addirittura a una investigazione da parte della Commissione federale per le comunicazioni guidata dal figlio di Colin Powell. In quel momento MTV ha deciso che non valeva la pena tenere un piede nel mondo della musica: promuovi video di cui non hai nemmeno io diritti per cosa? Sono perciò passati ai reality non musicali a tempo pieno, anche se nessuno si sarebbe interessato alle serie di MTV se non fossero andate in onda su quel canale sinonimo di cultura giovanile.

Taylor Swift - The Fate of Ophelia (Official Music Video)

Da un paio di decenni MTV ha dedicato poche ore all’anno a ricordarsi che un tempo era una fabbrica di star. Succede tipicamente ai Video Music Awards. Memorabile qualche anno fa il weekend dei VMA in cui MTV ha trasmesso un film della serie Friday natalizio, e si era in pieno agosto. Come dire che MTV preferirebbe trasmettere qualunque cosa pur di non mandare in onda della videomusica.

Per anni la diffusione dei video è dipesa dalle reti televisive. Internet li ha liberati come forma d’arte a sé. I fan si fanno la loro dose su YouTube, su TikTok, su qualsiasi piattaforma social vogliano. Non è mai stato così facile per gli artisti creare video virali in poco tempo. Se poi sei Taylor Swift puoi semplicemente portare il clip di The Fate of Ophelia e i visualizer di The Life of a Showgirl al cinema e farci pure un incasso mostruoso. I necrologi che si sono letti di recente sui videoclip sono prematuri, le lamentele sul declino di MTV decisamente tardive. I video sono una costante, lo sono sempre stati, sia per i fan che per gli artisti. È il media che li trasmetteva che cambia.

La fusione fra Paramount e Skydance ha cambiato le carte in tavola per MTV. Quand’era una casa cinematografica, Paramount è stata inghiottita dal conglomerato Gulf & Western, o come lo chiamano nel film L’ultima follia di Mel Brooks, Engulf & Devour. Ad agosto Paramount è stata inghiottita e divorata da Skydance, nell’accordo che la FCC ha approvato solo dopo che CBS News di Paramount ha sborsato 16 milioni di dollari a Trump. Quando Stephen Colbert lo ha preso in giro – la parola che ha usato è bribe, bustarella – non solo lo hanno licenziato, hanno proprio cancellato l’intero franchise del Late Show. L’anno scorso, Paramount ha cancellato decenni di archivi online da MTV, CMT, Comedy Central e altro ancora. Se ora clicchi su MTVNews.com, vieni reindirizzato a una pagina di Ridiculousness.

L’eredità lasciata da MTV non ha nulla a che fare con quel che oggi è l’emittente. Uno dei momenti più gloriosi di MTV è stato Beavis and Butt-Head, due idioti adolescenti che passavano il tempo sul divano insultando le star dei videoclip che vedevano su MTV. Ma quando è uscito il reboot nel 2011, non erano rimasti molti video da guardare su MTV. Gli artisti continuavano a realizzarne di acclamati, da Gaga a Beyoncé, da Robyn a Taylor a Drake, ma il canale non li trasmetteva più. Oggi, Beavis e Butt-Head probabilmente si starebbero segando e ci sta dato che in uno dei loro episodi migliori andavano alla banca del seme.

«Io sono sempre grande, sono le immagini che sono diventate piccole», ha detto Madonna allo speciale per il decimo anniversario dell’emittente nel 1991 davanti a un pubblico troppo giovane per capire che stava citando la star di Viale del tramonto. È un’epigrafe perfetta per MTV. Esattamente come come nel caso del Saturday Night Live, la gente preferisce la versione che vedeva ai tempi del liceo e passa il resto della vita a lamentarsi che non è più quello di una volta, ed è una cosa vera qualunque sia la vostra MTV, quella di “hit me baby one more time” o quella di “here we are now, entertain us”. Il lascito di MTV è un grande mischione culturale, anche se l’emittente è più piccola che mai. È uno di quei momenti in cui la storia sembra parlare con la voce dell’antico filosofo Beavis: fa schifo, cambia.

Da Rolling Stone US.