La cronaca minuto per minuto di Marocco-Francia vista con Chadia Rodriguez | Rolling Stone Italia
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La cronaca minuto per minuto di Marocco-Francia vista con Chadia Rodriguez

È stata una promettente calciatrice della Juventus. Due gravi infortuni l'hanno costretta a mollare e si è reinventata rapper, una delle migliori. Con lei, che è d'origine marocchina, abbiamo seguito l'ultimo capitolo (resta solo la finalina) del sogno del Marocco ai mondiali

La cronaca minuto per minuto di Marocco-Francia vista con Chadia Rodriguez

Chadia Rodriguez in studio durante Marocco-Francia

Foto: Palmira Del Vecchio

La nostra società ci ha insegnato a non accontentarci mai; ad ogni sogno realizzato ne corrisponde uno più grande, più difficile, più complesso da dover raggiungere nel più breve tempo possibile. Neanche abbiamo il tempo di gustarci il dolce sapore della vittoria che già dobbiamo pensare al prossimo obiettivo. Mentre a volte bisognerebbe accettare che il sogno realizzato, di per sé, è un piccolo miracolo.

Ne sa qualcosa la popolazione marocchina: la nazionale di calcio è arrivata a questo mondiale senza grandi ambizioni dichiarate ma, partita dopo partita, si è fatta strada nel torneo eliminando prestigiosi avversari (nonché ex suoi colonizzatori) come Belgio, Spagna e il Portogallo di Cristiano Ronaldo, diventando la prima nazionale africana a raggiungere la semifinale di un mondiale.

Anche solo essere arrivati a quest’incontro così importante con la Francia è, per il Marocco, un sogno, come dimostrano le migliaia di persone scese in strada a festeggiare le ultime vittorie, in un magnifico senso di orgoglio comunitario (se qualcuno si chiede perché il calcio abbia ancora senso oggi basta guardare le immagini della gioia del popolo marocchino a Milano o a Parigi per comprendere), che nessun risultato potrà mai scalfire. La storia è stata fatta, a prescindere.

Di sogni, certamente, è una grande esperta anche la nostra Chadia Rodriguez, la rapper di origina marocchina capace, dopo aver visto frantumarsi quelli da calciatrice della Juventus in giovanissima età, di lottare per conquistarne altri e diventare, così, una delle rapper più di successo del nostro Paese. Per farlo Chadia è andata contro una serie di pregiudizi che colpiscono ogni donna, ogni donna di origine marocchina, ogni donna di origine marocchina che fa rap, ogni bella donna di origine marocchina che fa rap, diventando così la bitch 2.0 (anzi, a breve, 3.0) da rispettare.

Ci sembrava quindi la persona perfetta per vedere assieme questa sfida, tra commenti sportivi (da ex calciatrice) e fisici (da presentatrice di temi tabù a Sex, Lies & Chadia) nei fumi bianchi della tensione. Abbiamo trovato la sostituita ideale di Lele Adani: Rai e Bobo TV, prendete nota. Siamo così andati (come avete potuto vedere sul nostro Instagram) nel suo studio con alcune persone del suo team.

Ecco la cronaca di Marocco-Francia.

1’: Calcio d’inizio. Chadia è in ritardo.

5’: GOL! La Francia apre subito le marcature con il terzino del Milan, Theo Hernández. Chadia è appena arrivata, in un tematico outfit verde-rosso (pantalone baggy risvoltato che mostra un body inguinale nero, giaccone rosso scintillante) e il colpo da subire è forte.

8’: Ripresa dallo shock a freddo, Chadia esordisce con tono ammiccante, ridendo: «Dovremmo andare in Marocco: se vincono per festeggiare, se perdono, sai, per consolarli».

17’: Palo della Francia: Giroud! Riferita all’attaccante: «Eri sbilanciato: mi spiace tanto! Però dobbiamo dirlo: che bell’uomo è Giroud?».

21’: Sull’outfit scelto: «Ora ho un sacco di cose addosso. Qualche anno fa quando mi piaceva un vestito, a chi mi chiedeva con cosa l’avrei indossato rispondevo: beh, con nulla amo, sotto sto nuda».

26’: Un volenteroso Marocco imposta il gioco: «Di questo mondiale ho visto solo le partite del Marocco. Non sono andata per le strade a festeggiare le vittorie, l’ho fatto però a casa mia. Sai, in un momento così è normale sentirsi tutti patrioti, come quando l’Italia ha vinto l’Europeo. È un momento che unisce. Mia sorella è in Marocco dalla nostra famiglia, mi ha mandato delle foto dei festeggiamenti. Incredibili».

37’: La telecamera indugia su Hakimi, l’idolo di casa pubblicato dalla stessa Rodriguez sui social nel pre-partita. «Hakimi è fortissimo, fa delle sovrapposizioni pazzeche. Vorrei tornasse all’Inter anche se a me questo PSG fa godere. Vorrei avere Neymar, Mbappé, Hakimi». Silenzio. «Cioè, anche in squadra».

44’: Clamoroso palo del Marocco con una rovesciata geniale di El Yamiq. Chadia ne gira una per allentare la tensione.

45’: Intervallo. Chadia si mettte in posa per la foto dell’articolo. Non è contenta della posizione scelta. «Sei tutta pantalone così» l’apostrofa la sua stylist, oggi anche fotografa. La risposta? «Amo, mi giro che sono più brava a far vedere il culo». E fa la linguaccia.

Foto: Palmira Del Vecchio

49’: Un’altra lodevole progressione sulla destra di Hakimi. Il Marocco sta provando a sfondare da quel lato. «Giocavo come terzino, a destra o a sinistra era indifferente. Sono ambidestra. I ruoli li ho girati tutti, tranne il portiere, ma quello era il mio preferito perché mi piace correre, fare le sovrapposizioni. Non sai quanto. Preferisco comunque giocare che guardare, ogni tanto vado a farmi un calcetto con gli amici ma è difficile che gli uomini mi chiamino».

52’: Intervento duro su Mbappé che rimane a terra. Si copre gli occhi: «Sono troppo sensibile agli infortuni, non riesco a guardare. Sono empatica. La mia carriera da calciatrice è terminata perché mi sono rotta entrambe le ginocchia». Mi mostra una cicatrice sulla gamba destra: «Non è bello arrivare in ospedale con la scarpa dell’avversaria incastrata nel ginocchio».

59’: CALCIOSCOMMESSE! Nel momento di massimo sforzo del Marocco, Chadia si intestardisce sul telefono per poi riemergere: «Ho appena scommesso sulla partita!».

64’: I 35 mila tifosi della squadra nordafricana presenti allo stadio fischiano rumorosamente gli avversari: «Queste cose in campo le senti più dell’arbitro. Mi ricordo eccome quello che ci dicevano i genitori delle altre giocatrici durante le partite!». E per una che ha segnato in un derby tra Juventus e Torino è facile crederle.

79’: GOL! La Francia raddoppia con Kolo Muani. Il morale del popolo marocchino è a terra, proprio come quello di Chadia che ne gira un’altra. «Non ci credo, non è possibile. Dovete essere più cattivi cazzo! Non possiamo sbagliare così tanto. Dai, bisogna crederci».

88’: La delusione è palpabile, la fiducia oramai poca. Nonostante la partita si sia direzionata verso i binari della sconfitta per la squadra marocchina, il futuro che aspetta Chadia è più che positivo: «Sto lavorando molto, sono sempre in studio come vedi. Ci sarà una piccola rivoluzione sonora attorno al mio progetto, sono molto gasata. Arriverà qualcosa prima della fine dell’anno, lo prometto. È un bel periodo per far regali e a me piace farli».

93’: Clamorosa azione da gol per il Marocco: dopo un batti e ribatti in area, Koundé salva sulla linea di porta. Era l’ultima grande occasione per riaprire la partita. «È come un tipo che ce l’ha duro e quando poi si avvicina gli si ammoscia», chiosa la trapper.

96’: Fischio finale. La Francia batte il Marocco 2 a 0. «Ora sono presa male e sai che farò? Mi metterò a fare delle pulizie compulsive. Parto qui dallo studio».

Fine partita.

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