Karol G e il reggaeton che è diventato (finalmente) roba da donne | Rolling Stone Italia
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Karol G e il reggaeton che è diventato (finalmente) roba da donne

Il disco della cantante colombiana è il primo interamente in lingua spagnola a raggiungere il numero uno negli Stati Uniti. C'entrano i tempi che cambiano, i testi che cambiano e un genere, da sempre machista, che cambia. Da Bad Bunny in giù

Karol G e il reggaeton che è diventato (finalmente) roba da donne

Karol G. Foto: Pablo Escudero

Il nuovo album di Karol G ha debuttato al numero uno della classifica americana. Non sarebbe una notizia se non fosse che è il primo interamente in lingua spagnola, cantato da una donna, che debutta al top della Billboard 200. Una cosa del genere era successa nel 1995 al disco postumo di Selena, Dreaming of You. Ma quello era un disco in spagnolo con alcuni pezzi in inglese, non vale.

Karol G invece è riuscita nell’impresa con un disco completamente spagnolo ma sopratuttto reggaeton e, se ci pensate, il reggaeton è un po’ come Silvio Berlusconi: pare non piaccia mai a nessuno ma gira e rigira te lo trovi ovunque (Silvio è stato il presidente del consiglio che ha ricoperto il ruolo più a lungo: 3339 giorni).

Proprio come alcune uscite di Silvio nazionale, il genere è sempre stato considerato un po’ trash, soprattutto al di fuori dei paesi in cui si parla spagnolo e, aggiungerei, soprattutto in Itala. Piaccia o meno comunque, e grazie alle varie gasoline e despaciti, negli ultimi anni il genere ha avuto una crescita incredibile, immagino se ne saranno accorti anche quelli non proprio sveglissimi. Despacito è stato il primo video a superare i quattro miliardi e mezzo di visualizzazioni su YouTube, ora ne ha il doppio, rimanendo a lungo il video più visto della piattaforma. Oggi il primato appartiene a Baby Shark Dance (sicuri che il reggaeton vi faccia ancora così schifo?).

Guardando al presente però, la cosa più interessante del reggaeton oggi, e per oggi intendiamo da quando è macchina da soldi veri e non più, come in origine, musica di chi racconta la vita nei quartieri, è che le cose sono cambiate/stanno cambiando. Da una parte restano ben salde le critiche ai testi, considerati misogini e discriminatori (uno degli ultimi casi l’ha fatto scatenare la canzone Perra, di J Balvin feat la rapper dominicana Tokischa. Pensate che che il pezzo è stato oggetto d’esame al Senato della Colombia, dove la vicepresidente e cancelliera della Repubblica Marta Lucía Ramirez ha denunciato il video della canzone di essere razzista e misogino. C’entrano la rappresentazione digitale di donne e uomini neri trasformati in cani, ma soprattutto una piccola parentesi del video in cui J Balvin porta al guinzaglio due ragazze nere: il cantante ha chiesto scusa e ha tolto il video da YouTube).

Dall’altra parte però, al fianco di casi come questi, c’è una wave fatta da artisti come Bad Bunny che, oltre che a lanciare i telefoni, è stato tra gli apripista di una nuovo mondo latino, fatto di uomini che non sono più machi, che sono capaci di chiedere scusa, che sono sensibili (merita un discorso a parte il neoperreo, sottogenere di cui vi abbiamo parlato qui). Insomma, il reggaeton è sempre più pervaso dai sentimenti. E, soprattutto, pare che il reggaeton stia diventando donna.

Quello che successo col disco di Karol G è una notizia storica per le classifiche. Ma oltre a lei ci sono anche Anitta, Natti Natasha, Becky G. Tutti nomi che conoscete se bazzicate le classifiche americane (ma pure le lezioni di zumba). Perché ora? Come sono riuscite le donne a ritagliarsi il loro spazio in un genere che più maschile non si può (poteva?): «Era un po’ difficile accettare che anche le donne avessero un punto di vista quando si trattava di sesso, di potere, di società, di esprimersi in modo molto crudo», ha dichiarato Natti Natasha a proposito del ritardo con cui è avvenuta la rappresentazione femminile nel reggaeton. «Le donne ora sono in grado di venire al tavolo e di essere le registe della loro immagine», ha detto Michelle Habell-Pallán, docente di studi di genere, donne e sessualità all’Università di Washington in un articolo apparso su USA Today: «Le donne hanno sempre voluto rappresentare se stesse alle loro condizioni, ma c’era sempre un produttore, un’etichetta, un manager, un padre che le limitava».

Ora che le cose sono un po’ cambiate, ecco che le donne del reggaeton si prendono il loro pezzo. Il debutto di Karol G alla numero uno negli Stati Uniti era stato anticipato dal successo di Provenza, singolo del 2022 dalla melodia così ipnotizzante che era finito in tutte le classifiche dei pezzi migliori dell’anno scorso, anche in quelle dei siti che mai avreste detto avrebbero inserito un brano latin nel recap di fine anno. Nel video, girato a Lanzarote, un gruppo di donne si diverte in riva all’oceano, con le preoccupazioni spazzate via da un temporale estivo.

KAROL G - Provenza (Official Video)

Ma quello che colpisce più del disco di Karol è quel senso di malinconia si sente un po’ aleggiare su tutte le tracce. «Bad Bunny ha fatto per il genere latin quello che ha fatto Drake nel rap: è stato il primo uomo a metterci i sentimenti, a mostrare il lato umano», mi ha detto l’altro giorno un collega citando una frase di non ricordo chi. Karol G, con questo disco, ha continuato l’opera. Lo sentiamo anche in TQG, che sta per Te Quedó Grande. Un inno al lasciare andare la rabbia, in cui Karol G e Shakira si spalleggiano dopo che le rispettive storie d’amore sono finite male. Ci sarebbe anche da esplorare il fenomeno Shakira, che a più di 45 anni e a vent’anni dalle sue prime hit mondiali è tornata a essere l’artista latina più ascoltata sulle piattaforme di streaming. C’entra chiaramente la canzone della Casio e della Twingo, ma è un territorio sul quale è già stato scritto tantissimo.

KAROL G, Shakira - TQG (Official Video)

Mañana Será Bonito, dice Karol G nel titolo del suo nuovo disco: il domani sarà bellissimo. Sicuramente lo sarà il conto in banca, ma speriamo anche nel nuovo giorno, perché no. Nella traccia che apre il disco, Mientras Me Curo del Cora, c’è un sample di Don’t Worry Be Happy di Bobby McFerrin. Che è un po’ il mood di tutto l’album. Abbattete il pregiudizio e dategli un ascolto.

KAROL G - Mientras Me Curo Del Cora (Official Video)

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