Dieci anni dopo gli attentati terroristici di Parigi in cui sono state uccise 130 persone, di cui 90 spettatori del concerto che gli Eagles of Death Metal stavano facendo al Bataclan, il frontman del gruppo Jesse Hughes è tornato nella capitale francese per rendere omaggio alle vittime. Parteciperà oggi cerimonia commemorativa che si terrà nel nuovo giardino della memoria creato vicino all’Hôtel de Ville. Il 13 novembre 2015 era sul palco con la band quando tre terroristi dello Stato Islamico fecero irruzione a metà concerto con fucili d’assalto e cinture esplosive, facendo una strage.
«È forse la cosa peggiore che mi sia mai successa. Ho perso la fede in quasi tutto, ho perso fiducia in me stesso, ho perso la sanità mentale», dice Hughes in una dichiarazione condivisa con Rolling Stone. «Ho lentamente ricostruito la mia vita grazie all’aiuto degli U2, dei nostri fan e soprattutto alla forza del popolo francese».
Hughes oggi ha 53 anni. Spiega che tornare in Francia è per lui una sorta di rito solenne. «Sono tornato quasi a ogni anniversario per stare vicino agli altri sopravvissuti, un sentimento che non si può descrivere a parole. Essendo questo il decimo anniversario, le mie emozioni sono ancora più forti. Il massimo onore che avrò mai nella vita è essere a Parigi, in questo momento, coi guerrieri del Bataclan, per dimostrare al mondo che i cattivi non hanno vinto».
Alla cerimonia parteciperanno anche autorità come il presidente francese Emmanuel Macron e la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, oltre ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime. «La nazione si riunirà per onorare la memoria delle vittine, mostrare l’incrollabile sostegno ai loro cari, esprimere la gratitudine a chi si è mobilitato quella sera e riaffermare l’impegno costante nella lotta al terrorismo», si legge in una dichiarazione diffusa dalla presidenza Macron, via Associated Press.
Nel secondo anniversario degli attentati Hughes e gli Eagles of Death Metal si erano esibiti a sorpresa a Parigi suonando una cover di Save a Prayer dei Duran Duran e il loro pezzo del 2015 I Love You All the Time. Un anno prima, nel 2016, Hughes era stato oggetto di polemiche per aver suggerito in alcune interviste che membri di fede islamica della security del Bataclan erano coinvolti nell’attacco. Ha poi chiesto scusa.
