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Il tentato suicidio e altri fatti notevoli contenuti nel docufilm su Donna Summer

Diretto dalla figlia Brooklyn Sudano e dal premio Oscar Roger Ross Williams, ‘Love to Love You’ svela il privato della disco queen: la riservatezza, le molestie di un prete, le botte del fidanzato, le ambizioni da regista

Foto: Echoes/Redferns

La carriera folgorante e la vita complicata di Donna Summer sono al centro del documentario Love to Love You, Donna Summer (negli Stati Uniti su HBO). Brooklyn Sudano, figlia della cantante, e Roger Ross Williams, premio Oscar per Music by Prudence, esaminano la vita dell’icona della disco music. Ne esce il ritratto intimo di una donna riservata, quasi misteriosa, il cui rapporto con la fama, con le persone che la conoscevano e persino con sé stessa è stato complicato fino alla morte sopravvenuta per cancro ai polmoni all’età di 63 anni.

Interviste d’archivio e filmati inediti costituiscono il grosso del documentario, con approfondimenti grazie alle interviste con le figlie, i fratelli, i collaboratori, gli ex.  Presentato in anteprima al Festival di Berlino 2023, Love to Love You, Donna Summer ripercorre l’intera carriera dell’artista che, da esponente della scena avant-garde tedesca, è diventata star mondiale compiendo un viaggio interiore complesso. Ecco cosa abbiamo scoperto vedendolo.

Era riservata persino coi figli

Summer era profondamente riservata, persino nei confronti dei figli, soprattutto perché era famosissima quando loro erano piccoli. «Non ci è mai stato permesso di entrare nella sua stanza», ricorda nel film la figlia Amanda Sudano Ramirez. «Venivamo a sapere le cose leggendo gli articoli di giornale che ritagliavano di nascosto e poi nascondevano». Le figlie di Summer hanno persino scoperto da sole Love to Love You, la grandissima hit del 1975.

Nel 1976 ha tentato il suicidio

Mentre il matrimonio con Helmut Sommer giungeva al capolinea, la carriera di Summer era al top. Eppure, dietro l’esteriorità sfavillante da disco queen, la cantante era esausta e logorata dal lavoro. Un giorno a New York ha cercato di buttarsi dalla finestra di un hotel. Un piede le è rimasto impigliato nella tenda. Mentre cercava di districarsi, una governante è entrata nella stanza. «Altri 10 secondi e sarei morta», ha detto Summer in un’intervista d’archivio che si vede nel documentario.

Un prete l’ha molestata sessualmente

Il docufilm fa luce su alcuni dei momenti più bui della vita della cantante. Summer ha detto d’essere stata molestata da un sacerdote, quand’era adolescente. Le accuse sono state confermate dal fratello, che ha detto che quel prete «faceva il lavoro del diavolo meglio di molti altri». Anche il fidanzato Peter Mühldorfer, anni dopo, è diventato violento nei confronti di Summer, geloso per la sua fama in rapida ascesa. La manager Susan Munao ricorda che una volta Mühldorfer ha picchiato la cantante fino a farle perdere i sensi. Lo stesso Mühldorfer conferma: «Non sono mai riuscito a perdonarmelo».

Non si è mai sentita fino in fondo madre

Come ricordano il primo marito Helmut Sommer e la prima figlia Mimi Sommer, c’era un «fuoco» nella futura star che la faceva sentire distaccata dalla maternità. Non avrebbe mai immaginato di avere un figlio. Dopo la separazione con Sommer, Mimi è andata a vivere coi nonni. Summer si sentiva in colpa per aver lasciato la bimba nel Massachusetts e ha scritto il brano Mimi’s Song ispirandosi a quel che provava.

Aveva ambizioni da regista

Quand’era in viaggio, Summer portava con sé una cinepresa e girava filmini con la famiglia, gli amici e i colleghi che la accompagnavano in tour. Nel documentario si vedono alcuni dei filmati buffi e amatoriali che realizzava. In un’intervista con Johnny Carson ha spiegato che aveva allestito uno studio a casa sua e che stava studiando per diventare regista.

Da Rolling Stone US.

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