Il controllo, gli abusi fisici e verbali: Cassie ha testimoniato contro Diddy | Rolling Stone Italia
Un inferno

Il controllo, gli abusi fisici e verbali: Cassie ha testimoniato contro Diddy

La cantante, 38 anni, ha raccontato nei dettagli la relazione con il magnate dell’hip hop: «È stato disgustoso»

Il controllo, gli abusi fisici e verbali: Cassie ha testimoniato contro Diddy

Cassie e Sean Combs

Foto: John Shearer/Getty Images for The Hollywood Reporter

Casandra “Cassie” Ventura ha testimoniato in tribunale per la prima volta riguardo i presunti abusi sessuali, fisici ed emotivi di cui è stata vittima durante la relazione decennale con Sean “Diddy” Combs.

La cantante R&B, modella e attrice 38enne è salita sul banco dei testimoni martedì, durante la prima settimana del processo a Combs con accuse di tratta di esseri umani a scopo sessuale e crimine organizzato. Il magnate dell’hip hop si è dichiarato non colpevole delle cinque imputazioni a suo carico.

Martedì è stata anche la prima volta in cui i due si sono ritrovati faccia a faccia dopo la rottura del 2018. Supportata in tribunale dal marito Alex Fine, dal fratello e da altri amici e familiari, Cassie Ventura ha testimoniato per gran parte della giornata sui presunti rapporti sessuali rituali e “coreografati” che odiava, ma a cui riteneva di non avere altra scelta che assecondare. Quando è stato il momento di testimoniare sulla sua partecipazione ai freak-off, festini sessuali organizzati da Diddy, Ventura – incinta da oltre otto mesi del terzo figlio – si è sentita sopraffatta dall’emozione e ha pianto.

Ha raccontato ai giurati che, dopo la sua prima sbandata a 22 anni – un periodo in cui si descriveva come ingenua e innamorata del capo della sua etichetta, Combs appunto – gli incontri sessuali «umilianti» e durati giorni con Combs e altri uomini, spesso escort, si sono verificati quasi settimanalmente. Ventura ha detto che gli altri uomini venivano pagati migliaia di dollari e che il loro compenso era subordinato al completamento della prestazione sessuale. Combs orchestrava e controllava. I luoghi variavano, l’organizzazione era più o meno la stessa. Suite d’albergo e camere da letto erano rifornite di flaconi di olio per bambini, lubrificante e candele profumate. Negli anni successivi, ha affermato, l’illuminazione è stata sostituita da luci LED colorate, come quelle utilizzate negli studi di registrazione.

Gli incontri sessuali con gli accompagnatori seguivano uno schema, con gli uomini che si strofinavano l’olio per bambini a vicenda. Poi si passava ai massaggi, sempre secondo Ventura, seguiti da sesso orale e infine dal rapporto sessuale. «Era la sua fantasia», ha detto la donna. «Controllava la situazione. La dirigeva. Era lui a occuparsi delle luci. Ci diceva dove stare, cosa dire, come comportarci».

E non è finita. Cassie ha raccontato che Combs controllava quasi ogni aspetto della sua vita quotidiana e lei temeva di farlo arrabbiare. Ha raccontato la loro relazione dagli esordi, da quando ha firmato con la sua etichetta appena 19enne, e di quando si era successivamente innamorata di lui, che avrebbe nel tempo preso il controllo della carriera e della vita personale della cantante.

«All’inizio ero ingenua e innamorata». Ben presto il rapper ha cominciato a controllare ogni aspetto, dalla acconciatura al colore delle unghie. «Sean controllava gran parte della mia vita, che si trattasse della mia carriera, del mio modo di vestire, di tutto. Non sentivo di avere molta voce in capitolo a quel tempo, essendo una persona davvero super giovane, ingenua e totalmente compiacente».

Secondo Cassie, Combs voleva sapere sempre dove si trovava e, se non riusciva a contattarla immediatamente al telefono, continuava a chiamare finché lei non rispondeva. Altre volte, Combs avrebbe inviato guardie di sicurezza a rintracciarla e le avrebbe portato via l’auto e il telefono o la avrebbe cacciata di casa come forma di punizione.

Ventura ha poi affermato che Combs ha iniziato ad abusare fisicamente di lei quando aveva 22 anni. «Mi schiacciava la testa, mi buttava a terra, mi trascinava, mi prendeva a calci, mi calpestava se ero a terra». Abusi che si verificavano frequentemente, provocando «labbra spaccate, gonfie, occhi neri, lividi». Tanto che lei era preoccupata di farlo arrabbiare e di poter far innescare la sua ira.

Durante le numerose ore di testimonianza, Ventura è crollata quando ha cercato di spiegare perché continuasse a stare con lui. «Non volevo che succedesse niente di male», ha detto, chiarendo che «qualsiasi cosa di male» poteva essere la «violenza» di Combs nei suoi confronti, così come il fatto che lui trovasse un’altra donna disposta a fare sesso con lui. «Quando tieni davvero a qualcuno e ne sei innamorato, non vuoi deluderlo». Ma continuare a partecipare a questi incontri sessuali ha avuto un impatto negativo sulla sua salute mentale. «Mi sentivo orribile con me stessa. Mi sentivo disgustosa. Ero umiliata. Non avevo le parole per esprimere quanto mi sentissi orribile in quel momento».

Ventura ha poi raccontato che Combs costringeva lei e gli escort uomini a compiere atti sessuali che lei trovava umilianti, come farsi urinare addosso. «Era troppo. Non poteva esserci nulla sul mio viso che lasciasse intendere che volessi farlo. Mi sono semplicemente sdraiata sul pavimento in una posizione da cui non potevo uscire facilmente».

Tra le prossime testimonianze di Cassie ci sarà anche quella sul famoso video in cui si vede la cantante presa a calci da Combs mentre si trovano all’InterContinental Hotel nel marzo 2016.