Gli Idles funzionano anche come house band di Darren Aronofsky | Rolling Stone Italia
Una scomoda circostanza

Gli Idles funzionano anche come house band di Darren Aronofsky

La band inglese sta a ‘Caught Stealing’ come i Queen stanno ai ‘Flash Gordon’. È anche un ritorno agli anni ’90, a modo loro, in attesa del nuovo album che stanno finendo. Storia di una colonna sonora

Gli Idles funzionano anche come house band di Darren Aronofsky

Idles

Foto: Daniel Topete

Darren Aronofsky non è riuscito a convincere la sua fidanzata a usare Love Song degli Idles per aprire i balli al loro matrimonio (alla fine hanno trovato un compromesso: i Cure). Ha avuto di meglio: la band ha firmato la colonna sonora del suo nuovo film, il thriller Caught Stealing con protagonisti Austin Butler e Zoë Kravitz.

Gli Idles hanno contribuito con cinque inediti, più una cover della versione dei Clash di Police and Thieves di Junior Murvin. Hanno pure suonato ogni singola nota della partitura composta da Rob Simonsen. «Non mi vengono in mente altri esempi, a parte i Queen di Flash Gordon», dice Aronofsky. «Il film aveva bisogno di una house band».

«L’idea era trattare gli Idles come un’orchestra», spiega Simonsen, che ha già collaborato con Aronofsky ai tempi di The Whale del 2022. «E quindi bisognava capire come creano, come pensano, come elaborano le idee. Ti trovi davanti a una band unica che ha un modo altrettanto unico di tirare fuori il suono. Da lì bisognava partire».

Gli Idles hanno cominciato ascoltando i demo di Simonsen, che hanno poi memorizzato a orecchio. «Si trattava» spiega il frontman Joe Talbot «di lavorare in studio con le scene e ovviamente con le composizioni di Rob e poi adattarle, dare loro profondità coi nostri timbri e con i 700 pedali che i nostri chitarristi si portano appresso».

Prima ancora che iniziassero le riprese del film Talbot ha scritto cinque canzoni originali, tra cui il singolo Rabbit Run. Lo ha fatto basandosi unicamente sulla lettura della sceneggiatura. «L’ho letta in aereo e ho cominciato subito a immaginare la musica. Una certa storia crea una certa energia, no? Qui c’è un uomo che scappa non solo da mostri spaventosi, ma anche da se stesso. Sono riuscito a immaginare subito passo delle canzoni e come avrebbero funzionato».

IDLES - Rabbit Run (Official Lyric Video)

Il film è ambientato nell’East Village di fine anni ’90, reso in tutto il suo squallore. La musica s’accorda a quell’atmosfera. Simonsen si è immerso nei suoni dell’epoca andando a risentire Massive Attack, Morcheeba, Prodigy. «Non per imitarli», dice. «È come tirare fuori dei vecchi abiti dall’armadio, provarli, sentirne la consistenza, familiarizzare coi tessuti. Ma non si trattava di tornare a quei suoni esatti o a quegli strumenti».

Anche gli Idles sono stati influenzati dagli anni ’90, ma maggiormente da cose non rock. «Gran parte del mio dna musicale viene dal quel decennio», dice Talbot, che era adolescente a cavallo del nuovo millennio. «Negli anni ’90 non me ne fregava niente dei bianchi che suonavano la chitarra. Ascoltavo i Pharcyde e l’hip hop, che è una parte enorme del dna di New York».

Aronofsky voleva che la colonna sonora includesse i suoni d’ambiente tipici di una rock band. «Una delle sue idee migliori» spiega Simonsen «è stata catturare il suono degli amplificatori che si accendono, il feedback della chitarra, cose del genere».

Ora gli Idles hanno quasi finito la registrazione del prossimo disco, il primo dopo Tangk del 2024. Secondo Talbot l’esperienza della colonna sonora gli ha «dato nuova linfa vitale, ora sono entusiasta di finire l’album».

Caught Stealing è cupo e violento, ma è anche uno dei film più “facili” di Aronofsky. E mentre si trova in questa fase più “pop”, ammette di provare un certo interesse per uno dei generi più commerciali della nostra epoca. «Adoro i biopic musicali. Sono un grande fan. Amo le storie degli artisti in difficoltà che alla fine ce la fanno. Joaquin che faceva Johnny Cash alla Sun Records era favoloso. Amo il genere, quindi chi lo sa…».

IDLES - Police & Thieves (Official Audio)

Da Rolling Stone US.

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