Un grande striscione appeso a un ponte di Tijuana all’inizio della scorsa settimana portava un agghiacciante avvertimento in lettere nere in grassetto: «Junior H, evita di presentarti l’11/08. Se no, ti farai ammazzare». La minaccia, attualmente sotto indagine dalle autorità della Baja California, sembra essere l’ennesimo tentativo di uno dei cartelli più pericolosi del Messico di affermare il proprio controllo sia sugli artisti, sia sulla città in cui lo striscione è stato esposto.
Negli ultimi anni, Grupo Firme, Fuerza Regida e Peso Pluma hanno ricevuto avvertimenti simili da diversi cartelli, che li hanno spinti a cancellare concerti per proteggere se stessi e i fan. Un rappresentante di Junior H, però, ha dichiarato a Rolling Stone la scorsa settimana che l’artistaha comunque intenzione di esibirsi come previsto.
Con l’ascesa della música mexicana in termini di popolarità, sono aumentate anche le “narcomantas” — striscioni esposti dai cartelli messicani per minacciare artisti e gruppi rivali. Nei casi più estremi, di solito non legati alla musica, queste narcomantas sono state accompagnate da teste mozzate o cadaveri; altre volte riportano messaggi semplici ma seri, che vanno presi alla lettera.
«Le narcomantas vanno prese assolutamente sul serio», ha spiegato a Rolling Stone l’avvocato penalista di Città del Messico Ilan Katz Mayo. «Il mezzo è il messaggio. Il semplice fatto che una narcomanta esista manda un segnale: la situazione è pericolosa e la minaccia è reale».
🔴DEJAN #NARCOMANTA CON MENSAJE AL #CANTANTE JUNIOR H EN #BAJACALIFORNIA.
La amenaza decía lo siguiente:
“Junior H abstente de presentarte el dia 08/09 si no te va a cargar la verga… al para que no vengas culo déjate de mamadas que no cantes #narcocorridos eso no se te… pic.twitter.com/LvWwIzQPts— Corresponsales MX (@CorresponsalsMX) September 10, 2025
Katz Mayo aggiunge che le narcomantas sono «un modo per le organizzazioni criminali di spaventare le persone» e allo stesso tempo minacciare altri cartelli o chi collabora con essi. «A volte le organizzazioni criminali possono avere problemi con un cantante per un testo, o perché l’artista sostiene qualcuno che antagonizza quel gruppo», chiarisce.
Nel caso di Junior H, la minaccia — attribuita al Cartel Jalisco Nueva Generación — faceva esplicitamente riferimento ai suoi narcocorridos: «Non cantare narcocorridos ora non ti salverà. Noi non perdoniamo», si leggeva. Il messaggio sembrava alludere alla musica che l’artista ha pubblicato in passato, nella quale menzionava leader di organizzazioni criminali rivali.
Sebbene la maggior parte dei brani di Junior parli d’amore e di cuori infranti, almeno due sue canzoni sembrano richiamare il Cartello di Sinaloa, il gruppo un tempo guidato da Joaquín “El Chapo” Guzmán, principale rivale del CJNG. Nel 2022, Junior ha pubblicato El Hijo Mayor, apparentemente dedicata al defunto figlio maggiore di El Chapo, in cui canta: «Non serve nemmeno che faccia il suo nome / ero il figlio maggiore di quell’uomo tanto nominato». E nel suo successo del 2023 con Peso Pluma inserisce un altro riferimento, apparentemente al 701, la numerologia legata a El Chapo: «Basso profilo, quel tipo, mi manca / Anche se non c’è più, non sarà mai dimenticato».
«Nel caso di Junior H sembra una questione personale con l’artista», osserva Katz Mayo. «È chiaro che se qualcuno si sente offeso da qualcosa che è stato detto, il messaggio inviato serve a intimidire l’artista».
Ma le minacce possono avere conseguenze gravi: anche se il cartello non ha rivendicato l’omicidio, lo scorso mese Ernesto Barajas, frontman degli Enigma Noteño, è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco, due anni dopo aver ricevuto minacce dal CJNG. E in passato altri artisti messicani sono stati uccisi per mano dei cartelli: leggende del corrido come Chalino Sánchez, assassinato nel 1992, Valentín Elizalde, ucciso nel 2006, e Sergio Gomez dei K-Paz de la Sierra, sono stati presi di mira per i loro legami musicali con organizzazioni criminali rivali.
Ahora es para #fuerzaregida el #CJNG amenaza a la agrupación como en días pasado fue amenazado peso pluma.
“Les vamos a dar en su madre el día 6 de octubre”
“será su última presentación” se lee en la narcomanta#Tijuana pic.twitter.com/13W9RsdZTe— JoseMz (@JoseDrifted) October 2, 2023
Con le narcomantas, l’intimidazione può essere un modo per affermare il dominio in un territorio e segnalare sia agli artisti che ai gruppi rivali chi detiene il maggior controllo. Secondo Katz Mayo, può anche derivare da uno svantaggio economico: man mano che gli artisti crescono di status e iniziano a collaborare con grandi promoter che non hanno alcun interesse a trattare con la criminalità organizzata, i cartelli locali trovano più difficile esercitare la propria influenza.
«In sostanza, i motivi principali sono due: uno è viscerale e l’altro economico», spiega Katz Mayo. «Un promoter locale o un organizzatore regionale può pagare le tangenti, ma grandi aziende come Live Nation non possono farlo. Non hanno modo di operare così».
Katz Mayo aggiunge che in alcune zone i concerti si tengono in spazi o aree di proprietà o sotto il controllo di membri delle organizzazioni criminali, che hanno quindi un interesse economico diretto negli show: che si tratti del locale, dell’alcol venduto, della sicurezza o semplicemente del territorio in cui il concerto si svolge.
«Man mano che gli artisti crescono, le opportunità di profitto per le organizzazioni criminali diminuiscono perché entrano in gioco manager internazionali», continua. «Più l’artista è importante e più i suoi promoter sono solidi, maggiore sarà la resistenza da parte di questi gruppi».
Un rappresentante di Junior H ha rifiutato di commentare questa storia.






