Come ci si comporta quando Mick Jagger si presenta inaspettatamente a casa tua? | Rolling Stone Italia
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Come ci si comporta quando Mick Jagger si presenta inaspettatamente a casa tua?

Nel '75 il frontman degli Stones si presenta senza preavviso a casa di un giornalista di Rolling Stone US e gli chiede della coca. Ma intendeva la Coca-Cola o della cocaina?

Come ci si comporta quando Mick Jagger si presenta inaspettatamente a casa tua?

Mick Jagger negli anni '70

Foto: Michael Ochs Archives/Getty Images

Un paio di settimane fa stavo passando una serata tranquilla a casa: stavo per mettermi a lavare i piatti e a riordinare, quando all’improvviso è passato da me Mick Jagger. Non l’avevo mai incontrato e la prima cosa che ho pensato è stata: «Caspita, che persona simpatica e alla mano, proprio cordiale, amichevole e genuina… un ragazzo normale!».

Ma era a me che mi riferivo. Perché ovviamente Mick Jagger non è un ragazzo normale; probabilmente è il sex symbol maschile più famoso al mondo (per non parlare del fatto che è un cantante e ballerino bravissimo, in una grande band che fa musica fantastica). L’idea che potesse onorare con la sua presenza il mio modesto appartamento di San Francisco era qualcosa che andava oltre ogni mia fantasia più sfrenata… be’, ci sono certe fantasie con cui è meglio non scherzare. E infatti eccolo lì, con il viso quasi nascosto da una zazzera arruffata, più basso di quanto ci si aspetterebbe, che saliva le scale mettendo un piede davanti all’altro proprio come avevo fatto tante volte anche io; e mi sono trovato lì, incredibilmente calmo, senza emettere urletti da groupie, senza prostrarmi ai suoi piedi, a stringergli virilmente la mano per evitare disastrosi fraintendimenti («Che cos’è questa roba? La stretta di un fan invasato? Il bacio di una fata? Una stupida stretta di mano da pezzo grosso dell’industria del rock?»), accogliendolo con un sincero ma disinvolto «Come va?», come se fossimo due semplici fratelli hippie. Ma temo di avere esagerato.

Il problema è che al giorno d’oggi non è facile capire come dovrebbe comportarsi un uomo, soprattutto di fronte a un sex symbol famoso come Mick Jagger. E poi sono stato preso alla sprovvista: la mia amica Annie me l’ha portato a casa e ha suonato il campanello. Ovviamente la casa era un casino, io avevo i capelli in disordine ed ero vestito in modo ridicolo con una stupida maglietta e un paio di jeans scoloriti. Ero appena tornato dalla lavanderia, dove avevo lasciato praticamente tutto il mio guardaroba: se Annie mi avesse telefonato anche solo mezz’ora prima divenire, avrei potuto trovare qualcosa da indossare che piacesse a Jagger. Ok, a dire il vero impiego mezz’ora solo per sistemarmi i capelli: avrebbe dovuto telefonare un’ora prima, diciamo due, perché ovviamente ci vuole una buona mezz’ora per radersi alla perfezione… e per perfezione intendo tagliare le basette e i baffi, fare pelo e contropelo, in particolare sotto il mento, e coprire i tagli con quell’unguento speciale color carne (che sembra fondotinta, ma vi assicuro che è un medicinale), in modo che il viso risulti totalmente liscio al tatto (non che mi aspettassi che Jagger mi toccasse il viso: cosa state insinuando?)… comunque, quello che voglio dire è che se avessi avuto due ore di preavviso avrei potuto riordinare l’appartamento e sistemarmi, e poi accogliere Jagger in modo molto più, be’, naturale (la cosa buffa è che Jagger sembrava essersi vestito in cinque minuti, ma, vedete, lui può permetterselo; probabilmente tutto ciò aggiunge qualcosa al suo sex appeal o roba del genere).

Ora che ci penso, cercare di comportarsi in modo sciolto e rilassato davanti a qualcuno come Mick Jagger probabilmente è la cosa più innaturale che si possa fare. Ma certo! È proprio questo il nocciolo della questione! È quello che intendevo dicendo che ho esagerato. Per esempio, la prima cosa che è successa è stata che gli ho offerto una birra e lui ha risposto che non ne voleva, ma mi ha chiesto se avevo della coca. Gli ho indicato il frigorifero e gli ho detto di servirsi da solo! Si può essere più maleducati di così? Se fosse stata per chiunque altro, qualsiasi altro “amico di un amico”, gliel’avrei portata io, avrei preso un bicchiere, del ghiaccio e tutto il resto, senza nemmeno pensarci. Ma per Jagger? Servirlo e riverirlo come un piccolo leccapiedi? Mai. Dio che imbarazzo!, poi mi è venuto in mente che forse voleva della cocaina. Ma certo, è il cazzo re del rock’n’roll: gente così la mette sui cereali a colazione, no?

Allo stesso modo, quando Jagger più tardi ha tirato fuori una sigaretta e ha chiesto da accendere, il qui presente Mister Scioltezza gli ha allungato un pacchetto di fiammiferi e ha lasciato che se la accendesse da solo. Ora: quante volte ho acceso una sigaretta a un perfetto sconosciuto, anche a un mendicante per strada, dopo avergli offerto da fumare, solo per semplice buona educazione? Ma a Jagger no. Non potevo rischiare che pensasse anche solo per un istante che io fossi minimamente impressionato dalla sua fama di superstar.

Un altro problema è stato la conversazione. La cosa era un po’ più complicata. siamo realistici: di cosa potevamo mai parlare, Jagger e io? Le uniche cosa che avevamo in comune erano il meteo e i nostri organi sessuali, due argomenti estremamente noiosi (per carità, non sto cercando di dire che il mio cazzo è grande come il suo o cose del genere: non ho idea di quanto sia grande il suo, ma ho il sospetto che sollevare la questione non giocherebbe a mio favore). Avrei potuto dirgli che l’avevo appena visto esibirsi e che era stato il miglior concerto rock’n’roll a cui avevo mai assistito. Ed era verissimo. Ma potevo confessarlo a Jagger? Probabilmente sente questo genere di stronzate sdolcinate da ogni groupie svampita che incontra.

Ma probabilmente non succede davvero. Ho la sensazione che di solito la maggior parte delle persone comuni si comportino con lui più o meno come ho fatto io: cercano di apparire fighissime e naturali, ma finiscono per trattarlo di merda. E lui deve detestare questa roba. Però c’è qualcosa di cui avremmo potuto parlare. Avrei potuto cercare di capirlo. Certo: potevo mostrare un po’ di comprensione per il diavolo. Avrei potuto dire qualcosa tipo: «Mick, voglio che tu sappia che sono davvero contento di averti qui, ma francamente non ho idea di…». No, meglio ancora (lui è inglese, giusto?): «Mick, voglio che tu sappia che sono davvero contento di averti qui, ma francamente ho il cervello annebbiato e non ho idea di cosa dirti. Scommetto che succede spesso, vero?». Lui avrebbe risposto: «Sì e lo odio», e forse quelle sue labbra grandi e sexy avrebbero tremato un po’, poi avrebbe iniziato a confessarmi tutte le sue frustrazioni legate alla solitudine di una rockstar di successo e saremmo diventati amici intimi, lui avrebbe potuto telefonarmi tutte le volte che si sentiva giù e chiamarmi ogni volta che era in città, allora io gli avrei servito della coca, in un bicchiere o sui cereali, e gli avrei acceso le sigarette e… un attimo, capite cosa intendo quando parlo di fantasie pericolose? Merda, spero che Jagger non legga questo pezzo: potrebbe pensare che io sia gay o qualcosa del genere. Be’ e anche se fosse? Se lo fossi davvero? Non c’è niente di male nell’essere gay. Eppure probabilmente, sotto sotto, penso che ci sia, altrimenti non me ne preoccuperei tanto…

Quando Mick e Annie si sono alzati per andarsene (una decisione più che comprensibile, dopo mezz’ora del mio atteggiamento maleducato, per non dire non inaccettabile), è successa una cosa strana. Annie ha detto, scherzando: «Volevo solo farti sentire l’aura di questo grande uomo». Ho risposto: «Oh, la sento, la sento. Sono spaventato a morte». È stata la mia prima reazione sincera in tutta serata e credo che abbia rotto il ghiaccio. Annie ha sorriso, si è chinata e mi ha dato il bacio della buonanotte. Jagger ha sorriso (è davvero un tipo molto cordiale), io mi sono chinato e improvvisamente ho sentito un impulso fortissimo di dargli il bacio della buonanotte: mi sembrava la cosa più naturale da fare, solo un bacio amichevole sulla bocca, senza lingua o altro. Ma naturalmente non l’ho fatto.

Perché no?. «Vi conoscevate appena», ha commentato un amico il giorno dopo. «Ha girato in lungo e in largo tutto il Paese», ha detto un altro, «forse pensavi che potesse attaccarti qualche malattia». Ma ovviamente non sono questi i motivi. Il fatto è che gli uomini etero non si baciano tra loro. Le donne etero lo fanno, ma non gli uomini. Potrebbero avere voglia di farlo, potrebbero anche avere buoni motivi per farlo, ma hanno così tanta paura dell’omosessualità, o forse delle loro stesse emozioni, che non si baciano mai. Gesù Cristo, che sesso del cazzo!

Comunque, invece di baciare Jagger gli ho stretto leggermente il gomito: un gesto patetico, ma almeno ho mantenuto il controllo fino all’ultimo. Dopo che se ne sono andati, mi sono seduto e ho riflettuto su queste faccende per un po’. Alla fine ho scrollato le spalle, mi sono alzato e mi sono messo a sistemare casa come avevo in mente di fare inizialmente. Per prima cosa ho spolverato la bottiglia di Coca Cola di Mick e l’ho piazzata al centro della mensola del camino. Sto ancora cercando la candela giusta da abbinarle.

Questo articolo è tratto dal numero del 9 ottobre 1975 di Rolling Stone US.

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