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Come Britney Spears ha cambiato per sempre il pop con ‘…Baby One More Time’


Storia dell’album che ha fatto scoprire al mondo una ragazza di provincia e la sua estetica futuristica



Buon 20esimo compleanno, …Baby One More Time, il disco d’esordio di Britney Spears uscito a gennaio 1999 – un album davvero d’avanguardia che ha cambiato per sempre la storia della musica. I Backstreet Boys e gli ‘NSync avevano già le loro hit, ma la loro musica era pop tradizionale se paragonata alla disco robotica e aliena di Britney. Qualcuno potrebbe dire che I Want It That Way sia il colpo di coda del pop del 20esimo secolo, mentre Baby One More Time l’inizio di quello del 21esimo. Britney aveva previsto il futuro.

Non male per una giovane ragazza della Louisiana alla prima esperienza discografica. Max Martin scrisse e produsse la title track, ma non sarebbe servito a nulla senza quel modo minaccioso con cui strilla “ohh, baby, baby”. Come mi ha detto la stessa Britney nel 2000, la notte prima di registrarla restò sveglia ad ascoltare Tainted Love dei Soft Cell – «una canzone così sexy» -, un modello per l’atmosfera che stava cercando. «Volevo che la mia voce suonasse rozza», mi ha detto. «Volevo che fosse giusta per quella traccia. Così la notte prima di registrarla sono rimasta sveglia davvero fino a tardi, volevo andare in studio senza riposare. Sai, il brano è tutto sulla parte più bassa del mio registro – suona molto sexy. È per questo che continuavo a ripetermi: “Britney, non ti devi riposare”».

Il fatto che Britney cercasse il suono di Tainted Love ha perfettamente senso – l’inno decadente della New Wave britannica mescolato a una diva Motown. Ma è riuscita a trasformare quel suono erotico in qualcosa di nuovo, e tutto grazie alla sua voce. «Pregavo ogni sera», mi ha detto. «”Dio, ti prego, fa che la canzone passi nella radio della mia zona”, e così è stato. Poi, all’improvviso, è finita su tutte le radio di New York. E da lì è cambiato tutto, e io ero davvero sconvolta, wow, capisci?»

La title track è un classico, ed è facile dimenticare quanto fosse strana e disturbante rispetto alle altre canzoni in onda su MTV a Natale 1998 – un brano esplicitamente artificiale, inumano. Ci chiedevamo: Chi è questa ragazza? È svedese, svizzera o islandese? Non è di questo pianeta? Il testo sembrava scritto da qualcuno che conosceva poco più che i rudimenti della lingua inglese. Ma c’era qualcosa di ultraterreno in quella canzone. Le TLC hanno svelato che il brano gli era stato proposto, e che avevano rifiutato. Ma sarebbe stata una canzone sbagliatissima per le TLC, o per qualsiasi altro gruppo composto da musicisti adulti. Vi immaginate qualcuno come T-Boz mentre canta il verso “When I’m not with you / I lose my mind?”. Assolutamente no. Solo Britney.

Tutto il disco traboccava di hit. E-Mail My Heart è la canzone che tutti prendono in giro (a ragion veduta, lo ammetto), ma passerà alla storia come l’ultima ballata-desktop dell’era di Angelfire e Geocities. Britney passa tutto il brano a cliccare “refresh” alla ricerca di un segno di vita dalla sua cotta – è davvero così diverso da quello che facciamo adesso? Aveva previsto il futuro ancora una volta.

(You Drive Me) Crazy è costruita sulla stessa backing track di Larger than Life dei Backstreet Boys – Max Martin, non ti vergogni? -, ma in qualche modo è riuscita a farci amare ancora di più entrambi i pezzi. Crazy divenne il tema per la rom-com di Melissa Joan Hart e Adrian Grenier. Le ragazze si rivedevano nella sua iconica apparizione in Sabrina. Sabrina: “Sei sempre circondata da così tanta gente!”. Britney: “A volte è la cosa più solitaria del mondo”. Troppo vero.

Ma il vero “classico perduto” dell’album è Sometimes, la sua seconda hit (nel 1999, un anno traboccante di one-hit-wonders, il passaggio da uno a due singoli di successo era più difficile di quello tra uno e nessuno). Sometimes è stranamente dimenticata, ma ha definito tanto quanto Baby One More Time lo “stile-Britney” che abbiamo imparato ad amare. Britney canta interpretando la bella americana della porta accanto, una ragazza con troppi sentimenti. Il video è ambientato in spiaggia, dove Britney si trascina pensando al ragazzo carino (che spia con un binocolo). Nessuno la capisce, tranne la squadra di ballerini che le danza intorno. Sometimes l’ha trasformata in una star mainstream, e i Blink-182 sono diventati famosi facendone un parodia. Nel video c’è anche il debutto della sua “mossa segreta”, quello sguardo in camera che diventò presto il suo simbolo.

L’album si conclude alla perfezione, con un brano esplicitamente collegato alla grande tradizione pop, The Beat Goes On di Sonny & Cher, la prima cover di una lunga serie di reinterpretazioni sacrileghe – da Satisfaction degli Stones fino a I Love Rock & Roll di Joan Jett. The Beat Goes On riassume perfettamente tutto quello che Britney fa nel suo album, cioè catapultare se stessa (e il suo pubblico) nella storia della musica pop. Come dice il testo, “History has turned the page. La-di-da-di-di. The beat goes on”.

Finito il pezzo, il disco si conclude con un breve messaggio di ringraziamento registrato da Britney. “Per me è davvero importante che vi divertiate ascoltando le mie canzoni tanto quanto mi sono divertita io a cantarle!”, dice prima di presentare il prossimo album dei compagni d’etichetta Backstreet Boys. In altre parole, il suo primo disco si conclude con una pubblicità, cioè alla perfezione. Il singolo From the Bottom of My Broken Heart contiene un altro messaggio, una segreteria telefonica personalizzata: “Ciao, sono Britney Spears e a volte questo mio amico non risponde al telefono. Lascia il tuo messaggio dopo il bip e baby, ti richiamerà one more time!”

«Quella canzone è piena di stile», mi ha detto nel 2000 del momento in cui ha ascoltato per la prima volta la sua hit. «Ero davvero felice, l’album era già pieno di belle canzoni, ma è raro che capiti il brano perfetto su cui mettere tutta la tua personalità, il brano a cui tutti pensano quando si fa il tuo nome». Questa è stata la sua vera conquista. Registrerà molti altri album, molte altre hit, ispirerà molti scandali sui tabloid. Ma è con …Baby One More Time che ha dimostrato a tutti che la sua carriera sarebbe durata a lungo.

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