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Benvenuti nel mondo bizzarro del revival delle cassette

Superstar che si buttano nel business (ri)nascente, aziende costrette a firmare accordi di riservatezza, prezzi pazzi. Dietro all'incremento delle vendite non c'è solo la nostalgia, ma anche Millennial e Gen Z che ascoltano la musica in streaming e comprano le audiocassette come gadget

Benvenuti nel mondo bizzarro del revival delle cassette

Taylor Swift è una delle popstar che pubblicano dischi anche in audiocassetta

Foto: Jon Tyson/Unsplash

Avete presente l’album di Taylor Swift 1989? Quando la scorsa settimana la popstar ha pubblicato il nuovo Midnights è sembrato davevro d’essere tornati a quell’anno lì. Ai fan è stata infatti data l’opportunità di comprare l’album in LP, CD e (correte a recuperare i vecchi radioloni) audiocassetta.

Non chiedete a Steve Sepp, che dirige la National Audio Company, con sede in Missouri, se è la sua azienda a stampare quei nastri. Non vi risponderà. «Non posso dire nulla», risponde Stepp a proposito non solo del disco di Swift, anche della versione su cassetta di Happier Than Ever di Billie Eilish uscita la scorsa settimana. «Firmiamo accordi di riservatezza con le etichette con cui lavoriamo. Non so perché ce lo chiedano, ma ma è così. Posso dire che in passato abbiamo fatto delle cassette di Billie Eilish».

Benvenuti nell’inaspettato, a tratti sconcertante, mondo del revival delle cassette.

Per gran parte degli anni ’70 e ’80 chi ascoltava musica lo faceva volentieri in cassetta. Grazie all’arrivo sul mercato nel 1979 del Walkman della Sony è stato possibile per la prima volta camminare o correre ascoltando musica, magari facendosi delle compilation personalizzate. Le audiocassette hanno fatto registrare il picco di vendite nel 1989, qualche anno dopo l’avvento del CD. Il simbolico rintocco di campana a morto è arrovato nel 2010, quando la Sony ha interrotto la produzione del Walkman. La cassetta sembrava destinata a subire la medesima sorte dei dischi a 78 giri, dell’8 tracce e di altri audiorelitti del XX secolo.

Immaginare l’arrivo di un’ondata di nostalgia per le cassette pareva azzardato. A chi possono mancare mancati nastri che s’ingarbugliano, custodie di plastica crepate e una qualità audio scarsa, che somiglia ad ascoltare musica attraverso delle casse su cui è stata lanciata una coperta? Eppure è innegabile che sia in atto un ritorno del supporto. Oltre a Swift ed Eilish, anche Lady Gaga, The Weeknd, Maren Morris e Sturgill Simpson, giusto per fare qualche nome, hanno reso disponibili alcuni loro album in questo formato. Per il Record Store Day di novembre usciranno versioni su cassetta dei dischi più recenti di Alanis Morissette e My Morning Jacket.

Questo trend che riguarda artisti major e non più solo indie spiega il motivo della grande impennata di vendite del formato negli ultimi anni: da 173 mila a 343 mila copie vendute negli Stati Uniti in un anno, stando a Luminate. Nel corso del 2022 sonogià  state vendute 306.384 cassette e quindi come minimo la cifra finale sarà pari a quella dello scorso anno. «Questa cosa mi ricorda l’inizio del revival del vinile», dice Scott Reister di ThinkIndie Distribution. «Andavo alle convention a palare di vinile e mi ridevano in faccia. L’anno dopo, quando tornavo e riportavo gli incrementi di vendita registrati, la gente rideva un po’ meno».

No, l’industria musicale non ride. Anzi, fiutando possibili profitti, l’azienda francese RTM Industries, nota per la produzione di bobine, si è buttata nel 2018 sul mercato delle cassette. Secondo il CEO Jean-Luc Renou, dall’azienda a oggi sono usciti più di tre milioni di chilometri di nastro nuovo: è stata quasi quadruplicata la produzione di quattro anni fa. L’azienda produce anche un lettore portatile, ispirato al Walkman, che costa 99 dollari. Nei negozi di elettronica si possono trovare nuovi radioloni e apparecchi simili al Walkman, mentre corporation come TEAC continuano a commercializzare lettori di cassette per gli stereo da tenere in casa. In alcune auto continuano a essere installate autoradio con mangianastri, per cui esiste ancora un buon mercato.

Il rallentamento dei lavori nelle fabbriche di stampa di vinile, durante la pandemia, ha stimolato il revival delle cassette. Se ci vogliono mesi per stampare un LP, aziende come RTM consegnano i nastri finiti, pronti per la vendita, in un paio di settimane.

Ma quindi, esattamente chi compra le cassette? I Millennial e quelli della Generazione Z potrebbero vederle come souvenir, una tipologia di merchandising che, come il vinile, li avvicina ai loro artisti preferiti. Secondo il CEO di Luminate, Rob Jonas, «c’è il 42% di possibilità in più che i Millennial, negli Stati Uniti, comprino delle cassette, rispetto agli ascoltatori di altre fasce d’età» per sostenere i loro favoriti. E poi entra in gioco il fattore nostalgico della Generazione X: i Pearl Jam, ad esempio, lo scorso anno hanno ristampato la loro canzone di successo Alive nell’oscuro formato cassingle (singolo su cassetta). «Comprano cose che pensavi nessuno avrebbe acquistato», dice Chris Holt di Young Ones Records a Kutztown, Pennsylvania, a proposito dei clienti della Generazione X. «Li senti dire cose come: “Wow, amico, Paula Abdul!”».

Ma con il revival, si presentano anche tutta una serie di bizzarrie. Per esempio un gruppo indie ha deciso di includere nella cassetta un inserto pieghevole composto da 12 facciate che, una volta aperto, misura quasi 50 centimetri. «Abbiamo dovuto usare una carta sottilissima», spiega Stepp.

Il prezzo di vendita nei negozi, che viene controllato dalle etichette, può confondere. Negli Stati Uniti, alcune cassette costano fra gli 8 e i 10 dollari, altre possono arrivare a 20. Certe riedizioni, come quella di Happier Than Ever, hanno packaging di diversi colori, un elemento che diventa importante. «Il colore della custodia inizia a contare molto», dice Holt. «Certi cercano un colore ben preciso: non comprano la cassette se non c’è esattamente la colorazione che vogliono».

Di sicuro, per lo scorno dei collezionisti più accaniti, le edizioni speciali su cassetta degli ultimi anni possono raggiungere prezzi molto alti online. Una limited edition di Future Nostalgia di Dua Lipa può arrivare a 249 dollari su eBay; quella per il 25° anniversario del debutto dei Sublime, 40oz. to Freedom, può costarne più di 420. «È un po’ una follia», dice Carrie Colliton dell’organizzazione del Record Store Day, «ma alla gente piace. Ci sono persone che comprano i vinili e non li ascoltano: vogliono solo possedere un oggetto fisico. E le cassette sono più facili da collezionare. Non dobbiamo mai sottostimare l’amore dell’essere umano per le cose divertenti e carine».

Per alcuni conta anche l’appeal del suono analogico. I 49 Winchester, country rocker della Virginia, hanno pubblicato una versione su cassetta in 300 esemplari del loro ultimo album Fortune Favors the Bold. «C’è un po’ di fruscio e di rumore di fondo», ammette il bassista Chase Chafin, «e questa cosa fa suonare il nostro disco come se arrivasse dal passato. Lo rende vivo». Per dare un tocco speciale alll’uscita, tutti e sei i componenti del gruppo hanno autografato le copertine: una vera sfida. «Eh sì, alcune firme abbiamo dovuto farle piccoline», dice Chafin. «Non è facile scrivere sulle copertine delle cassette».

Tradotto da Rolling Stone US.

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