Avatar e realtà aumentata: il futuro (inquietante?) della musica live | Rolling Stone Italia
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Avatar e realtà aumentata: il futuro (inquietante?) della musica live

Repliche digitali dei miti del pop e del rock, un po’ com’è successo con gli ABBA, ledwall in 3D, audio immersivo e altri sviluppi che (forse) cambieranno l’esperienza di un concerto

Avatar e realtà aumentata: il futuro (inquietante?) della musica live

Elton John a Hyde Park, quello vero e quello in realtà aumentata

Foto: Miles Willis/Getty Images for Fuse x Vodafone

L’apertura a settembre dello Sphere di Las Vegas segnerà un momento importante nella storia della musica dal vivo. E non è l’unica novità all’orizzonte: imprenditori di tutto il mondo stanno cercando di rimodellare l’esperienza dei concerti e giustificare le cifre record che i fan sono chiamati a sborsare per i biglietti. Alcune di queste idee sono già state realizzate, altre sono in fase di studio. Abbiamo parlato con Ian Simon degli Strangeloop Studios, uno che ha lavorato davvero con tutti, da The Weeknd a Kendrick Lamar e SZA, di alcune delle trovate più forti e spregiudicate.

Realtà aumentata

Simon prevede che, prossimamente, i visori per la realtà aumentata diventeranno di uso comune ai concerti, abbattendo la barriera tra eventi reali e virtuali. «Potrete assistere a un concerto che si sta svolgendo davanti a voi, nel mondo reale, ma con l’aggiunta di elementi 3D virtuali. Saranno visibili ai presenti e chi non è al concerto potrà intervenire per manipolarli. Per esempio, potrebbero esserci fuochi d’artificio reali, ma sarà possibile aggiungere di fuochi d’artificio in AR e alcune caratteristiche del loro aspetto potranno dipendere dal voto dei fan a casa».

【Hatsune Miku】 World is Mine / ryo(supercell)【初音ミク】

Avatar

Forse non avete mai sentito parlare delle Mave, il gruppo sudcoreano formato da avatar digitali, oppure della cantante giapponese Hatsune Miku. Hanno pubblicato canzoni popolari e conquistato molti fan nella vita reale. È un modello che potrebbe arrivare nel resto del mondo. Secondo Simon, «nei prossimi anni, gli strumenti utilizzati per creare animazioni 3D diverranno accessibili a larghe fasce di popolazione, come è accaduto agli strumenti per la creazione di musica. Una nuova ondata di utenti più giovani saranno in grado di costruire i propri personaggi e di creare le proprie esperienze virtuali. Quello che abbiamo visto con i Gorillaz è solo l’inizio. Abbiamo passando buona parte degli ultimi anni cercando di tradurre le esperienze fisiche nel mondo digitale; d’ora in poi prenderemo un numero sempre crescente di esperienze digitali che piacciono alla gente e le porteremo nel mondo fisico. Sarà qualcosa di rivoluzionario per l’ottimizzazione dei tour, perché se si riesce a far entusiasmare il pubblico per lo show di un avatar, diventa possibile coprire 20 mercati differenti in una sola serata, ma senza dover trasportare tutta l’attrezzatura in giro per il mondo».

Repliche digitali

In tanti hanno visto al Queen Elizabeth Olympic Park di Londra i concerti tenuti dagli avatar digitali degli ABBA, ovviamente a pagamento. Con l’avvicinarsi del pensionamento di artisti come Paul McCartney e i Rolling Stones, show di questo genere potrebbero diventare popolari ovunque. «Con gli ABBA ha funzionato perché sono riusciti a rendere l’esperienza accattivante senza fare concorrenza ai concerti dal vivo. Era un’esperienza complementare, un elemento fondamentale per attirare il pubblico. Se un bel giorno gli Stones decideranno di provare questa strada, non potranno commercializzare lo show come una copia sbiadita di un concerto vero e proprio degli Stones. Dovrà essere fedele allo spirito dei loro spettacoli, ma avere un valore proprio intrinseco».

ABBA Voyage - Official First Look Trailer

Audio immersivo

Ci lasceremo alle spalle i giorni dei concerti a volume esagerato che polverizzano i timpani e piallano ogni sfumatura. La tecnologia su cui si basa l’audio surround Dolby Atmos che è utilizzata nelle sale cinematografiche presto si diffonderà anche nel campo della musica live. «Si otterrà un effetto immersivo. È molto più di un normale effetto stereo a due canali, sarà un’esperienza cinematografica. Sono però un po’ meno ottimista sul fatto che gli spettatori vorranno indossare delle cuffie per ottenere questo risultato. Quando sono a un concerto, mi piace sentire quello che sente la persona accanto a me. Non voglio mettere degli auricolari per avere un’esperienza diversa da quella degli altri».

Megaschermi 3D

Gli occhiali 3D esistono da tempo, ma i progressi nel campo dei grandi schermi LED ad alta risoluzione stanno cambiando le carte in tavola. «I fan, indossando semplici occhiali 3D passivi, non dei visori quindi, possono vedere gli artisti veri esibirsi accanto a degli avatar digitali, ottenendo un’esperienza olografica incredibile tramite un ledwall 3D», spiega Simon. «Da una decina d’anni a questa parte, gli strumenti che noi digital designer abbiamo a disposizione si sono moltiplicati. In futuro assisteremo a una maggiore diffusione di questi prodotti. Dotarsene sarà sempre meno costoso».

Da Rolling Stone US.

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