«Andrà tutto bene», Bibbia e preghiere: lo show di Sean Combs alla lettura del verdetto | Rolling Stone Italia
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«Andrà tutto bene», Bibbia e preghiere: lo show di Sean Combs alla lettura del verdetto

La tensione prima della decisione della giuria, il sollievo per la condanna per il reato meno grave, i famigliari, le mani giunte, l’appello al Signore: immagini dal processo dell’anno

«Andrà tutto bene», Bibbia e preghiere: lo show di Sean Combs alla lettura del verdetto

Lo schizzo di Sean Combs in tribunale dopo il verdetto

Foto: Elizabeth Williams/AP Photo

A Manhattan erano le 9:52 di mercoledì 2 luglio quand’è arrivato il biglietto col verdetto della giuria nel processo a Sean Combs per tratta a scopo di prostituzione e associazione a delinquere. I legali del rapper si sono sciolti dal loro conciliabolo e sono andati nella stanza dove era rinchiuso il loro assistito. Una volta tornato in aula, Combs ha rivolto uno sguardo rassicurante alla famiglia, facendo un cenno con la testa come a dire: andrà tutto bene.

Dopo 28 giorni di testimonianze spesso sconvolgenti e 13 ore di camera di consiglio, la giuria ha finalmente raggiunto un verdetto. Si sapeva che la decisione era imminente. La sera precedente, i giurati avevano detto di aver raggiunto un verdetto su quattro dei cinque capi d’imputazione. Erano ancora divisi sulla associazione a delinquere. Il giudice Arun Subramanian ha detto loro di tornare in camera di consiglio dove sono ricomparsi ieri alle 9.

Anche Combs è apparso brevemente in aula nelle prime ore della mattina. Ha passato alcuni minuti a passare in rassegna alcuni documenti col suo team legale e attorno alle 9:30 la madre Janice e sei dei suoi figli, alcuni accompagnati dalle fidanzate, hanno preso posto occupando la seconda fila della galleria.

Prima di tornare nella stanza di sicurezza, Combs ha salutato i suoi cari dicendo loro di «restare forti». A capo chino, ha guidato la famiglia in una breve preghiera: «Dio benedica i giurati» e «Dio, per favore veglia sui miei cari, amen». I famigliari hanno applaudito sonoramente, mentre Combs veniva portato via dagli agenti federali.

L’attesa non è durata molto. Quand’è tornato in aula per conoscere la decisione della giuria, Combs è sembrato sereno e fiducioso. In mano teneva la riproduzione del Salmo 11, che si chiude con le parole: “Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti contempleranno il suo volto”. Dietro di lui, la famiglia attendeva con un certo nervosismo.

Anche Combs ha mostrato un segno di lieve nervosismo mentre la giuria prendeva posto, nervosismo che è svanito rapidamente. Alla lettura del verdetto di non colpevolezza per l’accusa di associazione a delinquere, ha tirato un sospiro di sollievo e ha stretto un pugno lungo il fianco. La famiglia ha emesso un respiro profondo, qualcuno ha esultato.

Quando sono stati letti i verdetti di assoluzione anche per le due accuse di traffico sessuale, Combs è parso felice e incredulo. Ha perfino sorriso quando è stato dichiarato colpevole per due capi d’imputazione relativi al trasporto di persone a fini di prostituzione (a questo link la differenza tra sex trafficking e transportation to engage in prostitution). Ha abbracciato e baciato la sua avvocata, Teny Geragos, e si è girato verso la famiglia: «Andrà tutto bene, sto tornando a casa». Mentre la giuria lasciava l’aula, Combs ha giunto le mani e, rivolgendosi verso di loro, ha detto: «Grazie, grazie».

Il verdetto emesso ieri dalla giuria è l’epilogo clamoroso di un processo che ha avuto un incredibile impatto mediatico. Da quando, nel novembre 2023, l’ex fidanzata Casandra “Cassie” Ventura lo ha denunciato, Combs è stato travolto da un’accusa dopo l’altra e da cause di tipo penale e civile promosse da altre donne (la causa di Ventura è stata rapidamente chiusa con un accordo extragiudiziale, molte altre sono ancora in corso). Pur avendo ammesso di aver perpetrato violenze domestiche e aver usato droghe, Combs ha sempre negato le accuse più gravi.

Nonostante l’assoluzione parziale, Diddy rischia il carcere per le due condanne legate alla prostituzione. Ogni violazione del Mann Act prevede infatti fino a 10 anni di detenzione. Considerando l’assenza di precedenti penali, è però improbabile che il giudice Subramanian infligga la pena massima di 20 anni. La data della sentenza non è stata ancora fissata.

Prima che le parti cominciassero a discutere della sua eventuale liberazione su cauzione (che il giudice ha poi negato), Combs si è girato verso la famiglia, si è inginocchiato e ha ricominciato a pregare, con i gomiti poggiati sulla sedia su cui è stato seduto per otto settimane.

Da Rolling Stone US.