Sorpresa, è tornato ‘Artpop’ di Lady Gaga | Rolling Stone Italia
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Sorpresa, è tornato ‘Artpop’ di Lady Gaga

Una petizione chiede la pubblicazione della seconda parte dell’album del 2013, il produttore ci starebbe pure, i fan tornano ad ascoltare l’originale, la popstar twitta: la seconda vita di un disco controverso

Sorpresa, è tornato ‘Artpop’ di Lady Gaga

Lady Gaga sulla copertina di 'Artpop'

Sorpresa, è tornato Artpop. Otto anni dopo la pubblicazione, l’album di Lady Gaga è entrato al terzo posto della classifica degli album di iTunes in Italia dietro a Guè Pequeno e ai Måneskin, ma comunque davanti al remake di Fearless di Taylor Swift e a Madame.

È vero che la classifica di iTunes offre una visione decisamente parziale di quel che la gente ascolta e che Artpop non compare fra i primi 100 della classifica ufficiale Fimi del venerdì che tiene conto di streaming e vendite, classifica dove ci sono invece A Star Is Born (al numero 72) e Chromatica (al 97). E però se ne parla e lo si ascolta proprio su iTunes. Lo stesso sta accadendo in vari Paesi del mondo, Stati Uniti inclusi. Lady Gaga ha reagito all’attenzione attorno al suo album più controverso con due tweet. Com’è successo?

È una storia che inizia prima ancora della pubblicazione di Artpop quando, parlando con la stampa, Lady Gaga fa capire di avere materiale sufficiente per pubblicare un Artpop II. Lo scrive anche in un tweet. Sappiamo com’è andata a finire: l’artista ha attraversato un periodo difficile, il disco ha ricevuto critiche anche dure e non ha replicato il successo dei due lavori precedenti della popstar. Artflop, ha scritto qualcuno. Gaga si è allontanata da quelle sonorità pubblicando prima un disco di duetti con Tony Bennett, poi l’album più tradizionale Joanne e la colonna sonora di A Star Is Born. Un suo tweet del novembre 2019 è parso a molti la pietra tombale sull’album del 2013: «Non ricordo Artpop».

I fan evidentemente non l’hanno dimenticato. Il lancio di una raccolta firme su Change.org per la pubblicazione di Artpop Act II, come l’aveva chiamato all’epoca Gaga, ha riacceso l’interesse attorno a un disco considerato minore.

Uno dei produttori dell’album, DJ White Shadow, ha affrontato l’argomento su Instagram una settimana fa spiegando che fare Artpop è stato particolarmente difficile, «come fare paracadutismo ed essere in una condizione di costante caduta libera. E poi schiantarsi al suolo dopo che il paracadute non si è aperto, e doverlo rifare più e più volte. Immaginate poi che ci siano persone che ti rubano il portafogli ogni volta che cadi».

Il produttore si è detto pronto a lavorare nuovamente con Gaga e desideroso di ascoltare il materiale inedito dell’epoca. Ha poi invitato i fan ad affrontare l’argomento con delicatezza perché quello di Artpop «è stato un periodo difficile anche per lei e sono sicuro che un giorno riuscirà a rivisitarlo». E infine il passaggio che ha acceso le fantasie dei fan: «Ah, ho inviato un messaggio a LG. Non mi sembra giusto condividere una conversazione privata, ma vi giuro che gliel’ho mandato».

 

 
 
 
 
 
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Oggi, mentre la petizione superara le 40 mila firme sull’obiettivo previsto di 50 mila, Artpop è rientrato nelle classifiche di iTunes non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti e in altri Paesi al mondo a seguito della campagna dei fan lanciata con l’hashtag #buyARTPOPoniTunes. Lady Gaga ha reagito con due tweet.

«La petizione per un volume II mi ha riscaldato il cuore. Fare quell’album è stato come essere sottoposta a un intervento al cuore, ero disperata, soffrivo, provavo dolore e ho riversato le mie emozioni in una musica elettronica più forte di qualunque droga».

Nel secondo tweet: «Dopo aver pubblicato quell’album sono crollata. Grazie per avere celebrato una cosa che un tempo evocava solo distruzione. Abbiamo sempre creduto che fosse in anticipo sui tempi. A distanza di anni si scopre che a volte gli artisti hanno ragione. E anche i Little Monsters. Paws up!».

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