Sanremo 2022, le pagelle delle canzoni della terza serata | Rolling Stone Italia
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Sanremo 2022, le pagelle delle canzoni della terza serata

Nel primo tutti contro tutti spiccano sempre loro, l'aliena Elisa e Mahmood e Blanco, bravi e teneri. Ecco i nostri voti, dalla colonna sonora del 'Boss delle cerimonie' di Ana Mena all'Ivacore della Zanicchi

Sanremo 2022, le pagelle delle canzoni della terza serata

Elisa a Sanremo 2022

Foto: Marco Piraccini/Mondadori Portfolio via Getty Images

Nella prima serata del tutti contro tutti, spiccano sempre loro, Elisa e Mahmood e Blanco. Per qualità e nella classifica dove sono entrati in gioco televoto e giuria demoscopica. Come accade spesso, alcune canzoni migliorano, altre restano più convincenti nella versione in studio, altre sono modeste e basta.

Giusy Ferreri “Miele” Voto: 2

Miele vuole essere la colonna sonora d’un filmetto rétro e romantico e invece sembra una ballata di Mannarino per un’estate passata in città, da soli, con la pioggia. E poi: martedì Giusy Ferreri era uscita molto tardi, ma giovedì alle 21.05 è sembrata persino più stanca, poco convinta. Qualcosa resterà: il meme del megafono.

Highsnob e Hu “Abbi cura di te” Voto: 4

Rimettono in scena il siparietto di mercoledì, abbraccio compreso. Loro e la canzone hanno qualcosa di tenero e allo stesso tempo distante. L’obiettivo era rendere contemporanea la ballata sanremese? L’intenzione supera l’esecuzione.

Fabrizio Moro “Sei tu” Voto: 2,5

Era meglio Sei tu di Syria.

Aka 7even “Perfetta così” Voto: 5

Meglio della prima esecuzione. Come un pilota di Formula 1 con la macchina che prende un secondo a giro dai top team ed è costretto a guidare al limite, Aka 7even tira fuori il massimo da una canzone debole.

Massimo Ranieri “Lettera di là dal mare” Voto: 8

Ranieri è sempre impeccabile e cancella i piccoli inciampi della prima esibizione. Lui, la canzone, l’abito, è tutto eleganzissimo (cit).

Dargen D’Amico “Dove si balla” Voto: 5,5

FantaDargen le fa tutte: dà i fiori ad Amadeus, scende in platea, cambia persino il testo e dice “ciao zia Mara”. La canzone rischia di trasformarlo nel principe dei piacioni, il clima è da trenino sulla Costa Toscana. Per noi un po’ troppo.

Irama “Ovunque sarai” Voto: 5

L’anno scorso era intrappolato in albergo, quest’anno in un pezzo troppo tradizionale. Ha una gran voce, meriterebbe un gran pezzo.

Ditonellapiaga e Rettore “Chimica” Voto: 8

Brave senza farlo pesare. Ironiche senza svaccare. Spudorate senza inutili ammiccamenti. Cantano che delle suore se ne sbattono totalmente senza neanche battezzarsi. Sexy con allegria.

Michele Bravi “Inverno dei fiori” Voto: 3,5

Michele Bravi è la gioia di tutti i concorrenti del FantaSanremo e anche dei sarti che fanno uso di funghi allucinogeni. Il pezzo però è troppo rassicurante, senza nessun colpo di teatro o un particolare fuori posto.

Rkomi “Insuperabile” Voto: 7

Non è il suo palco e stasera non canta benissimo, ma sembra più convinto di martedì. Il physique du rôle lo aiuta. Non vincerà, ma piace (non tanto a chi vota, per ora): è la seconda canzone sanremese più ascoltata su Spotify.

Mahmood e Blanco “Brividi” Voto: 10

Stasera sono più teneri. Meno precisi di martedì, forse più rilassati. Si siedono persino. Non cambia granché: Brividi è la canzone che dovrebbe vincere un festival della canzone italiana nel 2022 perché ha tutto.

Gianni Morandi “Apri tutte le porte” Voto: 8

Jovanotti è in piena campagna elettorale social per sostenere Morandi, che superata l’emozione dell’altra sera torna con un’esibizione delle sue. È un saliscendi emotivo dopo la botta di Mahmood e Blanco. La canzone non sarà originale, ma questa è la g-g-generazione che non molla.

Tananai “Sesso occasionale” Voto: 5,5

Alla seconda esecuzione si comincia a voler bene al suo modo scazzato ma allegro di tenere il palco, alle sgrammaticature canore, alla melodia sbarazzina e a suo modo deliziosa. Peccato per la canotta e la voce sparita sulla prima strofa, mannaggia.

Elisa “O forse sei tu” Voto: 9

L’unica che può strappare la vittoria a Mahmood e Blanco, e viceversa. Fa una cosa tradizionale, eppure non sembra sorpassata, semmai fuori dal tempo. L’esecuzione e la canzone sono accuratamente costruite (le strofe, il ritornello, lo special, tutto), ma l’effetto è incredibilmente naturale, come succede con chi gioca nella serie A della canzone italiana.

La Rappresentante di Lista “Ciao ciao” Voto: 7

Ci sono canzoni che portate sul palco perdono forza. Ciao ciao fa parte di questa categoria: nemmeno la seconda esecuzione rende giustizia a un pezzo paraculissimo. Però più lo ascolti e più ti entra in testa e più alzi il voto. È costruito per piacere, con le istruzioni per le mossette incorporate. E difatti LRDL sono i concorrenti di Sanremo che hanno visto crescere maggiormente il numero di follower su TikTok: +808,70%.

Iva Zanicchi “Voglio amarti” Voto: 7

Sale sul palco bella e tosta, se ne frega d’essere nel 2022, tira fuori la voce e un pathos d’altri tempi, quasi hardcore. È nato un nuovo genere: l’Ivacore.

Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir “Domenica” Voto: 6,5

Achille Lauro stasera fa due cose giuste: non nomina il FantaSanremo e tiene al minimo le trovate scenografiche. Niente sacramenti, al massimo una manina sotto la zip. Così resta solo il pezzo, che tutti hanno archiviato subito come un autocitazione e che invece nasconde il ritornello più gioioso del festival. Bello il coro: peccato non sentirlo su Pandemia ora che vai via.

Matteo Romano “Virale” Voto: 4

Non ce l’abbiamo con Matteo, ma il pezzo e l’esecuzione sono incolori insapori inodori. Dietro alla canzone che vuole essere Virale c’è il solito, maledetto Sanremo 1.0.

Ana Mena “Duecentomila ore” Voto: 6,5

C’è qualcosa di dissonante tra la tamarrata da giostra anni ’80 che è questa canzone e le espressioni drammatizzanti che fa Ana Mena quando canta. Una volta accettato il fatto che non è Amandoti, ma la colonna sonora del Boss delle cerimonie, ci si diverte. Tocca alzarle il voto: Ama, chiedi scusa ad Ana da parte nostra.

Sangiovanni “Farfalle” Voto: 6

Il ritornello è stupidotto, ma Sangio ha 19 anni, ci sta. Al contrario di altri giovani in gara, canta un pezzo della sua generazione ed è credibile. È tutto giusto per sfondare su Spotify, per il podio del festival e per la grandezza c’è tempo.

Emma “Ogni volta è così” Voto: 5

Resta un pezzo buono per Emma, ma svanito l’effetto sorpresa mostra i suoi limiti. Intanto Francesca Michielin dirige l’orchestra, ma è chiaro da come si muove che in cuffia sta ascoltando un pezzo gabber.

Yuman “Ora e qui” Voto: 5

Non ha l’irriverenza di Tananai e canta una canzone un po’ antica, troppo classica, ma che in fondo non ha niente di sbagliato. Un po’ poco per valorizzare una voce che invece c’è, eccome.

Le Vibrazioni “Tantissimo” Voto: 6

Lui questa volta canta e l’impatto c’è, nonostante la tamarraggine del pezzo. Si esibiscono all’1.15 e fanno molto meglio della prima volta. A questo punto, sabato metteteli alle 2.

Giovanni Truppi “Tuo padre, mia madre, Lucia” Voto: 5

Non è il suo palcoscenico, non è la canzone giusta per andarci, non è l’orario giusto per un’esibizione del genere, ma stasera ci sembra vada meglio.

Noemi “Ti amo non lo so dire” Voto: 6,5

Non ha un pezzo fortissimo, ma regge la prova dell’ascolto all’1.30. E lei canta bene. Il vestito fa un po’ Anna Oxa 1986, ma senza cappuccio e in lungo.