Senti che sole i 5 brani preferiti di Dâm-Funk | Rolling Stone Italia
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Senti che sole i 5 brani preferiti di Dâm-Funk

Il discepolo del funk suonerà giovedì 7 settembre all'Apollo Club di Milano, ecco un assaggio

Dâm-Funk

Dâm-Funk

Damon Garrett Riddick alias Dâm-Funk ci tiene molto a specificare che le canzoni di questa splendida playlist non sono messe in ordine di importanza. Seguono soltanto l’ordine cronologico con cui Damon me le ha snocciolate al telefono, appena atterrato in Svezia per una serata. Sono le sue essentials, i cinque capisaldi che tengono insieme il suo mondo.

Il pupillo di Stones Throw suonerà anche giovedì 7 settembre all’Apollo Club di Milano, che inaugura la nuova stagione di serate puntando proprio sulla febbre 80’s e sugli occhialoni scuri di Damon.

1. “Lady Cab Driver” di Prince (1982)

Questo è uno dei pezzi più funky di Prince. Ha delle batterie incredibili e Prince riesce a far calare un’atmosfera unica di funk e soul. Amore puro. E poi racconta di una persona fragile, innamorata, che si fa portare in giro da questa tassista. Lei nella storia è un po’ come una psicologa che accoglie i suoi pazienti nel suo taxi. Oltre al basso e alla batteria, di questo pezzo è incredibile anche la trama, il concept.

2. “All I Need Is You” di Starshine (1983)

All I Need Is You è un 12 pollici allucinante, uscito per Prelude Records nel 1983. Il suo valore deriva dal fatto che è stato prodotto da M Traxxx e soprattutto mixato da François Kevorkian, uno dei più grandi DJ nella storia della disco e successivamente della house. Già solo per questo merita di essere ascoltato. E poi è così romantico ma robotico allo stesso tempo. Andatelo a comprare, sta su Discogs.

3. “You’re Someone Special” di Mr Fingers (1989)

Pezzo molto Old School del 1989. È il B side di un 12 pollici davvero speciale. È uno dei miei pezzi preferiti in assoluto perché all’epoca Mr Fingers stava cercando di dire al mondo cosa stesse succedendo alla house music, che cosa fosse. Lo faceva con un gusto artistico molto profondo e con un programming delle batterie che nessuno si sognava all’epoca. Lo strumentale è qualcosa di un altro pianeta.

4. “(Not Just) Knee Deep” di Funkadelic (1979)

Pezzone dei Funkadelic scritto da Walter “Junie” Morrison insieme a George Clinton. Qui Junie ha arrangiato e suonato tutto, un lavoro da maestro. Che possa riposare in pace, grandissimo artista.

5. “Don’t Leave Me Baby” di Mazarati (1985)

Mazarati - Don't Leave Me Baby (non LP track) (1986)

Anche questa canzone è un lato B di un disco di nome 100MPH prodotta da Brown Mark. Con quella linea di basso e quegli accordi meriterebbe di essere sull’album, altro che B side! Questa è in assoluto la mia canzone funk preferita di tutti i tempi. Giuro. Anzi, la mia canzone preferita, punto. Magari ci si aspetta da me che la mia preferita sia una di Prince o cose così, ma è invece un disco che ho comprato da ragazzino, quando è uscito nel 1985. Nessuno nel mio quartiere se lo cagava ma ora è quasi un classico dalle mie parti.

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