#RSPlaylist: di cosa parliamo quando parliamo di Van Houtens | Rolling Stone Italia
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Le playlist di Rolling Stone: di cosa parliamo quando parliamo di Van Houtens

Dieci canzoni per un DNA musicale: quello del duo anglo-italiano di ritorno con l'EP "Britalian". Da Franz Schubert a Jovanotti, le scelte di Alan Ramon

#RSPlaylist: di cosa parliamo quando parliamo di Van Houtens

#RSPlaylist: di cosa parliamo quando parliamo di Van Houtens

Sono tornati i Van Houtens: il misterioso duo pop-rock, anglo-italiano, minimal-vintage e chi più ne ha (di trattini!) più ne metta, ha pubblicato lo scorso 13 maggio l’EP Britalian secondo progetto discografico con un titolo che rimanda al manifesto dello stile di canto che ne porta il nome, un allegro mix di italiano e inglese che è stato anticipato dall’uscita del singolo dal titolo Robert Downey Jr., che potete ascoltare più in basso preceduto dalla spiegazione fantastica di Alan Ramon. Perché in attesa di poterlo vedere dal vivo con la sorellina Karen Rossi, abbiamo chiesto al magnetico frontman di tracciare una carta d’identità musicale della complessa natura della band, e le sue risposte non ci hanno affatto deluso. Semmai, spiazzato e divertito!

Franz Schubert – Ave Maria

Da bambino ce l’avevo sulla mia tastierina della Bontempi: facevo un corso di pianola, non mi piaceva per niente ma non me la sentivo di dirlo ai miei genitori. A Natale la famiglia si riuniva e ad un certo punto dovevo sempre far sentire a mia nonna quanto fossi bravo a suonare la pianola. Mi bastava schiacciare il tastino Ave Maria e le note partivano da sole, io dovevo solo fare finta di suonare!


Kim Carnes – Bette Davis’ Eyes

Ero in Grecia con un mio amico e avevamo noleggiato questa Suzuki Jimny decappottabile. Per fare sentire alle turiste olandesi che noi ascoltavamo la musica “giusta” comprammo nel bazar una compilation a testa, insomma le solite 80s Gold Hits o Best of 70s-80s – che poi non ho mai capito perché quelle compilation peschino sempre da un archivio con le solite 30-35 canzoni, tipo Girls Just Wanna Have Fun, Wake Me up Before You Go-Go e Karma Chameleon. Comunque entrambe le compilation facevano cagare, ma la mia aveva Bette Davis Eyes!

John Lennon – GOD

Lennon Descrive Dio in maniera meravigliosa: “God is a concept by which we measure our pain”. Sono un beatlesiano e la frase “I don’t believe in Beatles” mi ha sempre fatto un effetto strano: la frase in sé è triste, ma il solo sentire la parola “Beatles” in una canzone di Lennon mi mette i brividi.

Don McLean – Vincent

L’ho sempre chiamata Starry Starry Night, un giorno qualcuno mi disse che era dedicata a Van Gogh e pensai che era una cosa bellissima: il testo è tutto da leggere e apprezzare. Tra le canzoni di Don McLean dedicate a pittori è senza dubbio la mia preferita.

Gazebo – I Like Chopin

Vacanze di Natale 83: Jerry Calà arriva a Cortina e si toglie i Wayfarer a specchio sulle note di questa canzone. Basterebbe questo, ma ho anche un ricordo più personale: quando ero al liceo per me la musica classica era l’assolo di piano di I Like Chopin, i miei compagni non capivano. Poi invecchiando scoprì che Chopin era in effetti un compositore: avevo ragione io.

 The Van Houtens – Robert Downey Jr.

Quando uscì questo brano non ebbe un gran successo, solo Rollling Stone capì che aveva un ottimo potenziale. Nel 2018 però, dopo la morte dell’attore, Robert Downey Jr. diventò una hit mondiale cantata a squarciagola da tutti i fan – celebre anche la mossa dello sfregamento sulle parti intime maschili durante il ritornello I wanna be your Robert Downey Jr.

The Indelicates – Waiting for Pete Doherty to die

The Indelicates - waiting for pete doherty to die

Loro non sono molto conosciuti ma questa canzone è un gioiellino; con un titolo del genere avrebbero potuto farsi un sacco di pubblicità, ma i ragazzi pensarono bene di non includerla nel loro album – e il risultato è nelle prime cinque parole che ho scritto.

Lucio Dalla – Nuvolari

Un omaggio riuscito al pilota Tazio Nuvolari e all’Italia che lo guarda dai bordi delle strade. È uno dei “capolavori minori” di Dalla, infatti quando morì i veri fan pubblicarono su Facebook questa o Disperato Erotico Stomp.

Gorillaz – Clint Eastwood

Pensavo che “I got sunshine in a bag” fosse una citazione di Clint Eastwood ma ho appena scoperto che è riferito alla marijuana. Sul mio discman della Sony mettevo a ripetizione la parte rap che cantava un tizio di cui non mi è mai interessato scoprire il nome.

Jovanotti – Vasco

Tra i miei ricordi d’infanzia c’è Jovanotti a Sanremo che la canta e ad un certo punto scivola sui fiori davanti al palco. La canzone è piena di riff scopiazzati qua e là, il ritornello viene ripetuto almeno 12 volte, Il testo sembra scritto in 4 minuti: “Vai così, è una figata perché una storia così non c’è mai stata” ma anche “Oh mamma: stasera esco, prendo la moto sì, ma senza casco”. Però mi piace e non ci posso fare niente.