La playlist di Joe Bastianich, un palato fine | Rolling Stone Italia
Playlist

La playlist di Joe Bastianich, un palato fine

Il giudice di MasterChef Italia, che inizia questa sera, è anche musicista e grande intenditore di musica. Ha scelto i suoi 10 brani preferiti. Squisiti

Joe Bastianich

Joe Bastianich

Nasce a New York nel 1968. Ha aperto oltre 30 ristoranti, è volto di MasterChef, suona in un gruppo, The Ramps, e da poco ha pubblicato Giuseppino. Da New York all’Italia: storia del mio ritorno a casa (Utet).

Ecco le canzoni che ha scelto per Rolling Stone:

1. “Gimme Shelter” The Rolling Stones (1969)
Oltre ad essere la canzone più appropriata per riflettere gli avvenimenti di un’era, se quel genio di Martin Scorsese l’ha scelta come colonna sonora per Goodfellas – Quei Bavi Ragazzi, potevo io non farlo ?! Una delle migliori canzoni della storia.

2. “Come Pick Me Up” Ryan Adams (2000)
La più triste tra tutte le canzoni d’amore tristi. La disperazione data dalla solitudine e dalla perdita dell’amore è quasi palpabile. Nei suoi pezzi Ryan Adams trasmette emozioni sincere, reali, che ti coinvolgono. Per questo da quando ho ricominciato a suonare lui è la mia più grande ispirazione.

3. “The Rover” Led Zeppelin (1975)
Il loro lato più rock che ha portato a quel grande capolavoro che è Physical Graffiti.
Non è un segreto che i LZ siano stati il gruppo che mi ha sconvolto di più nella vita, ho iniziato ad ascoltarli prima di compiere 10 anni e ancora ad oggi… non ho nessuna intenzione di smettere.

4. ” I Hope That I Don’t Fall In Love With You” Tom Waits (1973)
Forse il più grande cantautore di tutti i tempi: voce graffiante, grande personalità e talento unico. Immancabile nel mio repertorio!

5. “Sin City” The Flying Burrito Brothers (1969)
A cui dobbiamo la comparsa dello stile American Country Rock. Gram Parsons cantautore lungimirante che ha saputo unire non solo la tradizione musicale country con il rock and roll degli anni ‘70 ma anche (e soprattutto) due mie grandi passioni.

6. “From Hank to Hendrix” Neil Young (1992)
Non un grande classico, che sarebbe stato troppo semplice scegliere, ma un pezzo più contemporaneo che lascia ironicamente frastornati. Una canzone che dimostra come un grande artista possa cambiare il suo stile, evolvendo, raccontandoci il suo viaggio, la sua storia, pur rimanendo fedele a se stesso.

7. “Andrea” Fabrizio De Andrè (1978)
Il Bob Dylan italiano, un ammaliante paroliere dallo stile schietto e coraggioso. “Faber” è riuscito a trasmettere, senza mai nascondersi, la storia di un Paese e le sue vicissitudini, emozionando anche al di fuori dei suoi confini.

8. “I Shall Be Released” Bob Dylan (1967)
Forse avrei dovuto citare Elvis Presley ma il ruolo che ha giocato Bob Dylan negli ultimi cinquant’anni come rappresentante dello stile americano e del genere gospel è impagabile. Chi riesce a non cantare una sua canzone?

9. “Everlong” Foo Fighters (1997)
Dave è un amico, ho passato così tanto tempo con lui e ai sui concerti … questa canzone unisce tutto ciò che li rappresenta: hard rock and roll e melodie acustiche. Ha ritmo e poetica, è un evergreen insomma.

10. “Down By The Water” The Decemberists (2011)
Largo alle nuove generazioni. Un gruppo giovane capace di trarre ispirazione dalla grande tradizione e di innovarla in chiave personale portando sul palco ballate narrative a ritmo di rock. Questo è il futuro.

Altre notizie su:  Joe Bastianich