La playlist di Cosmo | Rolling Stone Italia
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La playlist di Cosmo

Per il produttore di Ivrea il ballo è un atto politico. Ecco le cinque tracce che ascolta in macchina, tra un concerto e l'altro.

La playlist di Cosmo

Cosmo sta collezionando un sold out dopo l’altro, e, dopo un tour europeo di successo, arriva in Italia dal 16 marzo, per 15 date di festa no-stop fino all’alba. Cosmotronic, il suo ultimo (doppio) album, tira dritto verso le sonorità da club, una vera e propria fissazione del producer di Ivrea. «Non voglio fare l’alternativo, è che sto in fissa con il clubbing e vorrei che la gente si avvicinasse a questa cultura. In Italia è sempre un po’ relegata, ma attorno a Torino qualcosa si muove», ci ha detto l’ultima volta che l’abbiamo intervistato. «Oggi siamo tutti un po’ scissi. Quando balli riprendi il possesso del tuo corpo: è un atto quasi politico, e il feedback più bello che un musicista possa ricevere».

Non vediamo l’ora di tornare ad ascoltarlo dal vivo, e per ingannare l’attesa gli abbiamo chiesto le cinque tracce che sta ascoltando in macchina, tra un concerto e l’altro. Eccole:

“Get Up Whirlpool (Eric Duncan Edit)” di Edwin Starr

L’ho shazammata in un gaybar a Londra dopo il mio concerto: è una mina supersexy. La gente entrava e poteva sedersi o ballare tra tavoli e bancone, con una spontaneità e libertà che in Italia forse non ho mai visto. Stupendo.

“Sun Theme” di Bolis Pupul

Non so nulla di questo artista, ma l’etichetta (DEWEE) è abbastanza una garanzia: beat spesso lenti e scuri, ma con un tocco di umanità che li rende “caldi”.

“Rotation! Rotation! (Red Axes Remix)” di Autarkic

Sono un fan sfegatato dei Red Axes, e questo pezzo mi ha stregato. Lo suono volentieri durante i djset, lo ascolto a casa, in macchina, ovunque!

“Medellin” di Daphni

Ha fatto un disco fuori dagli schemi, libero, ricco, ma dosato, come solo lui sa fare. Lo guida sempre il buon gusto. Questo pezzo ammicca un po’ al garage UK, ma non lo è. È lì la sua forza.

“Glue” di Bicep

Una delle tracce più belle del 2017. Il video è stupendo, un omaggio all’era dei rave: si leggono memorie di chi ne ha fatto parte e si vedono i luoghi desolati in cui è successo il
delirio. Ultimamente rifletto molto su quel fenomeno. E sento che deve succedere di nuovo.

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