La playlist del perfetto motociclista | Rolling Stone Italia
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La playlist del perfetto motociclista

Abbiamo chiesto a Corinna Mantlo, fondatrice del “New York Motorcycle Film Festival”, la sua playlist da rider incallita. Dieci pezzi col vento in faccia

La playlist del perfetto motociclista

1. “Motorcycle Michael” Jo Ann Campbell (1961)
Dalla Florida con furore: una ragazza chiede al suo uomo di vendere la moto e comprarsi una macchina per poter copulare come si deve sui sedili posteriori. Un twist da ballare in compagnia, ma senza mai pensare di cedere alla proposta indecente: la moto non si tocca.
“Sweet baby, you’re the one I adore / But I ain’t gonna ride two wheels any more”.


2. “Leader of the Pack” Shangri-Las (1964)

Questa volta c’è un padre conservatore a rovinare l’avventura fra la fanciulla e il suo boyfriend in moto. A cantare sono quattro adolescenti di New York,
le Shangri-Las. Memorabile l’esibizione tv, in cui il giovanotto di turno sale sul palco a bordo di una Honda CB. Nel 2004 Rolling Stone l’ha inserita fra le 500 più belle canzoni di sempre.
“He sort of smiled and kissed me goodbye / the tears were beginning to show / as he drove away on that rainy night / I begged him to go slow / but wheter he heard, I’ll never know”.


3. “Hot Rod High” The Hondells (1964)

Echi dei Beach Boys per una band monotematica dedicata alle cronache di un gruppo di motofissati. In copertina, nei testi, nelle corde e nelle dita, questo gruppo non ha che l’amato marchio dell’ala dorata: Honda. Il colpo di fulmine è scoccato quando le giapponesine hanno iniziato a popolare il Sud della California, ispirando una band che ha corso veloce e si è consumata in fretta, fermandosi al secondo album.
“Engines screaming you can see the dirt fly / kids learn and the tires burn down at Hod Rod High”.
La canzone non è presente su Spotify. Ascoltatela qui: 

The Hondells "Hot Rod High"


4. “One Foot in Heaven” Don Gere (1971)

Un po’ di country per la colonna sonora di un’improbabile pellicola fatta di horror, fiamme e pistoni chiamata Werewolves on Wheels. Il brano fa l’altalena fra vocazione e maledizione, tirando in ballo testi sacri e galloni d’alcool.
“He kept one eye on the bible and the other on the gin / in the one hand he held resurrection / in the other was the devil’s grin” .
La canzone non è presente su Spotify. Ascoltatela qui: 

Don Gere - Mount Shasta Home & One Foot In Heaven


5. “The Wild Angels Theme” The Visitors (1966)

Prima di Easy Rider, Peter Fonda si è esibito su due ruote in occasione di The Wild Angels, un film diretto da Roger Corman. Al suo fianco c’era Nancy Sinatra (figlia di Frank), che ha prestato l’ugola per l’inno di una pellicola accolta tiepidamente dalla critica: Leonard Maltin scrisse che diventava accettabile solo “dopo 24 birre”.
“Forget about the law, forget what’s good and right / a knife will always win a fight / the Wild Angels ride tonight”.


6. “Bad Motorscooter” Montrose (1973)

Il pezzo inizia con una chitarra che emula il rombo di una moto, per poi lasciare spazio all’invito a delinquere rivolto dal cantante alla sua amata, pronta a fuggire di casa per raggiungere il suo amore a bordo di un “motoscooter”.
“There’s a red bridge across the bay-yea / you can be at my place in less than a day / so get on your bad motorscooter and ride / come over to my place and stay all night”.


7. “Tendency To Be Free” Rabbit Mackay (1970)

Una sintetica dose di psichedelia per Angels Die Hard, un film fatto di elmetti nazi, barbe incolte e infinite truppe di chopper in perenne guerra con la polizia locale.
“Yes every song gets a little bit tighter / and every day gets a little bit brighter / and every load gets a little bit lighter / everybody’s got a tendency to be free” .
La canzone non è presente su Spotify. Ascoltatela qui: 

Rabbit Mackay - Tendency To Be Free


8. “The Man-Eaters (Get off the road)” The Faded Blue (1968)

A cantare è una banda di donne “con le palle”, a giudicare dalla locandina del film She – Devils On Wheels. La gang di turno si chiama The Man-Eaters (le mangiauomini) ed è formata da puledre violente e sfacciate. Che hanno una sola regola: mai innamorarsi di un uomo.
“We own this road so you better get lost / when you hear the roar of our cut out exhaust”.


9. “Bad Motorcycle” The Storey Sisters (1957)

Una pillola blueseggiante in cui le voci delle Storey Sisters raccontano di un baldo giovane che sembra meritare la fiducia della corteggiata, già lanciata verso un finale al chiaro di luna fatto di smancerie. Il brano decolla con un pepato assolo di Wild Jimmy Spruill, fuoriclasse del rockabilly.
“And I knew by the way he spoke / he was a bad motorcycle, boom-boom-boom”.
La canzone non è presente su Spotify. Ascoltatela qui: 

The Man-Eaters - Get Off the Road from She-Devils on Wheels


10. “Falling In Love With Baby” The Junction (1970)

Tornato a casa dal Vietnam, un ex soldato deve prendersi cura della moto del commilitone caduto in guerra. E anche della sua fidanzata.
“Baby and me like to ride / leaving the world behind / giving me peace of mind / keeping me satisfied”.
La canzone non è presente su Spotify. Ascoltatela qui: 

Junction - Falling In Love With Baby (1970)