‘Buckingham Nicks’, la love story più incasinata della storia del rock inizia da questo disco | Rolling Stone Italia
Sorrisi e drammoni

‘Buckingham Nicks’, la love story più incasinata della storia del rock inizia da questo disco

È stato finalmente ristampato l’album “perduto” che le future star dei Fleetwood Mac hanno inciso nel 1973, quand’erano perfetti sconosciuti. All’epoca non se l’è filato nessuno. Oggi è un cult

‘Buckingham Nicks’, la love story più incasinata della storia del rock inizia da questo disco

Lindsey Buckingham e Stevie Nicks

Foto: Jimmy Wachtel

Stevie Nicks e Lindsey Buckingham erano perfetti sconosciuti, due hippie persi a Los Angeles che facevano folk-rock da figli dei fiori fuori tempo massimo quando nel 1973 hanno pubblicato Buckingham Nicks. E difatti il disco non l’ha comprato nessuno e nessuno se l’è filato. Qualcuno lo ha considerato un esordio promettente, qualcun altro un flop, di certo non ce n’è uno che abbia pensato: ehi, questi due sono fra i più grandi autori di canzoni del pianeta e su quest’album litigheranno per i prossimi 50 anni.

Mai sottovalutare i drammi che Nicks e Buckingham sono in grado di creare. Col senno di poi, il loro primo album assieme è la origin story della più grande e disfunzionale storia d’amore rock. L’hanno registrato prima di entrare a far parte dei Fleetwood Mac e quindi prima della fama,  degli scialli, delle droghe, prima che chiunque capisse quale squisita tortura ci avrebbero inflitto per il resto della nostra vita. È semplicemente la ballata dei giovani Stevie e Lindsey, quando non avevano ancora bisogno di altri tre pazzi per creare un casino emotivo di proporzioni cosmiche.

Coi Fleetwood Mac i due hanno firmato classici come Rumours e di conseguenza Buckingham Nicks è diventato una nota a piè di pagina nella loro vicenda. Per decenni è stato una rarità da collezione, una gemma perduta che non è mai stata pubblicata su CD. Molti appassonati non l’hanno mai sentito. Ora finalmente torna in una ristampa: zero hit, niente bonus track, solo un piccolo incantevole gioiello americano, il suono di due innamorati che imparano a far musica assieme senza nessun altro da impressionare se non l’un l’altra.

Buckingham Nicks - Crying In The Night (Official Audio)

Per anni è sembrato folle anche solo sperare che Buckingham Nicks venisse ristampato. I due hanno fatto promesse, hanno diffuso smentite, hanno negato, hanno litigato in pubblico su questo disco. La loro lunga storia d’amore e d’odio è finita definitivamente nel 2019, quando i Fleetwood hanno cacciato Lindsey (quale altra band poteva sciogliersi sul palco mentre riceve il premio MusiCares come “umanitari dell’anno”? Esatto, loro e basta). Sembrava la fine, soprattutto dopo la morte di Christine McVie.

E invece in estate sono apparsi a sorpresa messaggi social condivisi dai due. Hanno postato versi di Frozen Love, la prima mossa fatta insieme da anni e anni. Ok, siamo adulti e sappiamo che i veterani del rock non gestiscono necessariamente i propri social, giusto? Ma sappiamo anche che nessuno parla al posto di Stevie. Si farebbe  vedere in pubblico in tuta da ginnastica piuttosto che lasciare che qualcuno del suo staff scriva qualcosa a sproposito su Lindsey, alias Mr. Rulers Make Bad Lovers.

Insomma, sembra proprio che i due ci abbiano di nuovo risucchiato nella loro saga fatta di musica e follia, come del resto fanno da sempre. La loro intesa musicale è forte e chiara in Buckingham Nicks. «Scriviamo l’uno dell’altra, continuiamo a scrivere l’uno dell’altra, e probabilmente continueremo a farlo fino alla morte», mi ha detto Nicks nel 2014. «Questo siamo stati l’uno per l’altra. Assieme abbiamo affrontato successi e incomprensioni, c’e stata una forte connessione musicale». Ascoltandolo oggi, si capisce che già allora sapevano quel che facevano. Lindsey era un ragazzo californiano con la chitarra che aveva ascoltato bene Brian Wilson, nel senso che gli interessavano le canzoni strofa-ritornello-strofa, non le jam session. Stevie mostrava il suo lato da cowgirl dedicando il disco al nonno A.J. Nicks che quand’era bambina le faceva ascoltare il country.

Hanno scritto i pezzi a Los Angeles dopo essersi trasferiti assieme da San Francisco. Lei lavorava di notte come cameriera, lui stava sul divano a fumare hashish e a suonare la chitarra. Si erano incontrati nel 1965 a una festa, lui stava in un angolo a strimpellare il classico dei Mamas and the Papas California Dreamin’, lei si è avvicinata e ha iniziato a fare i cori. «Ho cantato la parte di Michelle Phillips. E lui era molto bello». Considerando i disastri sessuali e chimici dei Mamas and the Papas, quella canzone fatta assieme poteva sembrare un presagio sinistro, se non fosse che Lindsey e Stevie hanno poi fatto sembrare Michelle e John Phillips dei dilettanti in quanto a incubi californiani.

Buckingham Nicks - Don't Let Me Down Again (Official Audio)

Crystal è l’unico pezzo del disco vagamente famoso visto che è stato ripreso nell’album omonimo dei Fleetwood Mac del 1975, un po’ oscurato da altri due contributi di Nicks (Rhiannon e Landslide). Ci sono il valzer strumentale arpeggiato Stephanie, lo standard jazz Django e i sette minuti epici di Frozen Love, uno dei pochi pezzi che i due tortured poets hanno scritto assieme. L’amico Waddy Wachtel ci mette la chitarra affiancato da professionisti come Jim Keltner e Jerry Scheff. Il fratello maggiore di Waddy, Jimmy, ha fatto un favore ai due scattando la foto di copertina che li mostra come una coppia di hippie ingenui nel Paradiso terrestre, in un tempo prima che venissero inventate le camicie (sono sue anche altre copertine classiche come quella di The River di Bruce Springsteen).

È stato un fiasco commerciale totale e nessuno lo ha notato tranne Mick Fleetwood, che ci ha intravisto del talento. Nel 1973 i Fleetwood Mac erano band inglese di bluesmen in declino, alla ricerca disperata di ingaggi dopo i fasti degli anni ’60 col geniale Peter Green. Mick ha ascoltato l’album grazie al produttore Keith Olsen e ha pensato che forse poteva ingaggiare quel Buckingham per arricchire la band con un po’ di spirito solare californiane. Lindsey ha reso le cose complicate, la sua specialità del resto. Ha rifiutato di entrare nel gruppo se non ci fosse entrata anche la fidanzata, e questo anche se la band aveva già una cantante-autrice. Potete dire di tutto di Lindsey, ma è stato un bel gesto di lealtà: era disposto a buttare via la carriera piuttosto che tradire Stevie. Mick avrebbe potuto ridere in faccia a quel ragazzino insolente, chi credeva mai di essere per fare il duro con delle rockstar? E invece ha ceduto e ha preso entrambi, col senno di poi una delle poche decisioni razionali che abbia preso in vita sua.

Come tutti sanno, la coppia ha portato i Mac al livello delle superstar grazie a canzoni classiche sull’amore che finisce, che ricomincia, che scoppia, che porta miseria infinita a loro e a tutti noi. Rumours è sempre più famoso ogni anno che passa come racconta Alan Light nel libro Don’t Stop. Nel frattempo, Buckingham Nicks è stato dimenticato. Nella loro intervista doppia, ma separata del 2012 con Andy Greene di Rolling Stone si contraddicevano sulla possibilità di farlo risentire. «Il prossimo anno è il 40º anniversario di Buckingham Nicks», diceva Stevie, «speriamo di riuscire a ripubblicarlo». Aveva proposto anche un tour in coppia, «un regalo speciale e scintillante».

Buckingham Nicks - Frozen Love (Official Audio)

Nel loro caso, le scintille preludono sempre a un incendio. Non sono riusciti a mettersi d’accordo né per il 40º né per il 50º anniversario. Come ha detto Lindsey, questa cosa li rende «gli anti-Eagles, nel senso di non essere mai, ma proprio mai sulla stessa lunghezza d’onda». Ma forse c’è qualcosa di poetico nel fatto che il disco è tornato in circolazione per il 52º anniversario, un numero tondo sarebbe stata la scelta pragmatica e adulta, non sarebbe stato divertente.

Avere di nuovo queste canzoni in circolazione è un’occasione storica da celebrare. Se ascolti Buckingham Nicks nel 2025, senti l’intesa che avevano già allora, in quei giorni di giovinezza e innocenza. E capisci perché i due hanno passato l’ultimo mezzo secolo a incasinare le vite dei fan, per non dire delle loro, di vite. Saremmo più tranquilli, evoluti ed emotivamente stabili senza quest’album e proprio per questo è bello che esista.

Da Rolling Stone US.