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Questa band italiana è prima in Germania, ma non è detto che sia una buona notizia

L'album in vetta alla classifica tedesca è 'Still II' dei Frei.Wild. Loro vengono da Bressanone e sono patriottici. Solo che la loro patria è il Südtirol

Foto: un particolare della copertina dell’album ‘Still II’

Formalmente è una buona notizia per la musica italiana, ma in realtà non lo è. E teoricamente è una buona notizia per i sovranisti italiani, ma entrando nello specifico, forse non lo è del tutto. Perché i Frei.Wild, che con l’album Still II hanno conquistato il numero uno nelle Offizielle Deutsche Charts nella prima settimana di dicembre, sono italiani di Bressanone, ma è difficile credere che per loro l’Italia sia qualcosa di più di Das Land der Vollidioten, il paese dei completi imbecilli cui si riferivano in una canzone di qualche anno fa.

La band, attiva da circa vent’anni, è dichiaratamente patriottica e la patria per il frontman Philipp Burger e gli altri tre componenti è il Südtirol, che come dice il brano omonimo da loro inciso nel 2003, è una terra “costruita dalla mano di Dio” nonché “luogo di nascita di molti eroi”. Il linguaggio con cui i Frei.Wild si sono fatti conoscere è curiosamente antico (non stiamo discutendo i concetti, ma proprio il lessico novecentesco). Quel che è certo è che dai loro testi e dal loro successo è il caso di prendere spunto per riflettere sui tanti problemi non risolti dell’italianizzazione del Südtirol iniziata nel 1919 e avallata dall’accordo del 1939 tra Mussolini e Hitler.

La classifica tedesca degli album nella settimana dal 6 al 12 dicembre

Bisogna apprezzare il fatto che Burger, dopo un passato in una band neonazista rinnegato come “follia giovanile”, oggi cerchi di attenuare l’aggressività ideologica e verbale degli inizi – non quella musicale, sempre all’insegna di un metallo un po’ old school, ma capace di una certa evoluzione negli ultimi dischi, nei quali compaiono brani che ricordano vagamente certi momenti dei Rammstein. Forse si può persino considerare una mano tesa verso la cultura italiana il brano Ti ha dato un calcio in culo, che potremmo definire diversamente romantico. Ma non va trascurata nemmeno Imola, ode alle gioie dei viaggi con gli amici per andare a vedere il Gran Premio di San Marino (che d’accordo, sempre per rispettare le formalità, non è in Italia, ma il circuito sì). In ogni caso, la moderazione dei toni non cambia il loro atteggiamento vivamente orientato verso la destra conservatrice e xenofoba, e il sogno un po’ delirante di un “un patto per l’eternità, con orgoglio e dedizione, per un esercito rock tedesco” (Eine Freundschaft, eine Liebe, eine Familie).

In ogni caso, loro malgrado i Frei.Wild permettono di piazzare una bandiera italiana sulla vetta delle classifiche tedesche: dopo anni di proficui interscambi musicali nelle hit parade, e la popolarità di Angelo Branduardi e Gianna Nannini, l’ultimo nostro artista in grado di farlo era stato Eros Ramazzotti nel 1997. Anzi, pardon: nel 2015 erano andati al numero uno i Kastelruther Spatzen, il gruppo folk-schlager di Castelrotto i cui componenti hanno con la lingua italiana meno facilità rispetto a Burger e ai Frei.Wild.

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