Quando ‘The Great Gig in the Sky’ diventò la colonna sonora dello spot di una banana | Rolling Stone Italia
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Quando ‘The Great Gig in the Sky’ diventò la colonna sonora dello spot di una banana

Roger Waters ha risposto con un «fuck you» alla richiesta di Facebook di usare ‘Another Brick in the Wall’ in una pubblicità, ma nel 1974 un pezzo dei Pink Floyd…

All’inizio di questa settimana, Roger Waters ha blastato Facebook per avergli proposto di usare Another Brick in the Wall, Part 2 dei Pink Floyd in una pubblicità per Instagram. La richiesta, ha spiegato l’artista durante un evento pro Assange, «è arrivata stamattina, abbinata all’offerta di una vagonata di denaro. La risposta è: andate affanculo, non se ne parla proprio. Lo racconto perché penso sia pericoloso che questi prendano il controllo di praticamente ogni cosa».

Chi ha formulato la richiesta da parte di Facebook forse non ha fatto grandi ricerche sulla questione prima di contattare Waters. Il musicista non ha mai concesso il permesso di usare la sua musica in una pubblicità di qualunque tipo e si è espresso più volte contro Facebook. «Perché mai abbiamo dato tanto potere a questo cazzone che ha iniziato con “È carina, le diamo quattro su cinque”? Eppure eccolo qui, uno degli idioti più potenti al mondo».

Se è vero che Roger Waters e David Gilmour sono d’accordo su poche cose che riguardano i Pink Floyd, la pensano allo stesso modo sullo sfruttamento delle canzoni della band nelle pubblicità. È una presa di posizione che dev’essere costata loro milioni di dollari nell’arco di tutti questi anni, ma se non altro ci ha risparmiato di vedere Money usata per pubblicizzare una banca, Comfortably Numb in uno spot di medicinali o Wish You Were Here utilizzata per vendere viaggi turistici.

Il punto è che Waters e Gilmour controllano solo le canzoni dove almeno uno di loro è accreditato come autore. Vale per quasi tutto il catalogo dei Pink Floyd post Syd Barrett, ma non per The Great Gig in the Sky da The Dark Side of the Moon del 1973, inizialmente accreditata al solo tastierista Richard Wright. Risultato: non hanno potuto fare nulla per fermare la pubblicità delle banane Dole che nel 1974 usava il pezzo con il benestare di Wright.

Nello spot che potete vedere sopra, una modella sbuccia una banana in modo decisamente erotico. La morde e ruota su se stessa in preda a un piacere quasi orgasmico sulle note di The Great Gig in the Sky. E no, non è una parodia bizzarra, è un vero spot.

Sedici anni dopo, Wright e la vocalist originale Clare Torry hanno ri-registrato The Great Gig in the Sky per una pubblicità dell’antidolorifico Nurofen. «È Rick l’autore di quella musica», ha detto David Gilmour all’epoca, interpellato a proposito dello spot. «Ha prodotto una nuova versione appositamente per loro. Tutto dipende da chi ha scritto il pezzo. Non sarebbe accaduto se fossi stato accreditato come co-autore, ma sono affari di Rick. Non lo approvo, ma non ho alcun controllo su cose del genere».

Qualche anno dopo, Claire Torry ha intentato causa con successo contro i Pink Floyd ottenendo di apparire come co-autrice del pezzo. È un notevole incentivo finanziario a usare Gig per altri spot, ma anche se lo volesse fare avrebbe bisogno dell’approvazione degli eredi di Wright e ancora non è successo. Ecco chi dovrebbero contattare quelli di Facebook se vogliono usare una canzone dei Pink Floyd: lei e i possessori dei diritti delle opere di Wright. Farebbero infuriare Roger Waters, ma il bassista non potrebbe fare nulla per fermarli.

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.