Rolling Stone Italia

Quando i Queen erano i nuovi Led Zeppelin

Il 13 luglio 1973 usciva l’album di debutto della band di Freddie Mercury e Brian May. Ecco che cosa scriveva all’epoca Rolling Stone: «Prenderanno il posto degli Zep sul trono del rock. Sono qui per restare»

Foto: Michael Putland/Getty Images

Se davvero come si dice in giro i Queen verranno presto incoronati come i nuovi Led Zeppelin, io non avrei nulla da obiettare. Eccentrico ed energico, il quartetto inglese ha tutto quel che serve per sedere sul trono heavy metal da cui gli Zep hanno abdicato e diventare un gruppo davvero influente. Il loro debutto è eccellente.

L’analogia con gli Zeppelin non implica che la musica dei Queen sia basata sul blues tanto quanto Led Zeppelin I e II. No, le loro canzoni sono più nello stile degli Who: rock diretto con arrangiamenti taglienti e aggressivi che ricordano i momenti migliori di Who’s Next e Quadrophenia. È uno spettacolo presentato con una certa intelligenza: la furia maniacale della musica convive con una dose di razionalità, come se la band avesse passato i tre anni in cui ha lavorato al disco ascoltando Yessongs.

Great King Rat e Doing All Right, canzoni lunghe e composte da più momenti, sono indicative di quanto sia intricata la proposta dei Queen. Nella seconda convivono atmosfere in netto contrasto tra loro: è un brano quieto e allo stesso tempo assordante che fa venire in mente Babe I’m Gonna Leave You. Keep Yourself Alive dimostra che il gruppo padroneggia anche il rock diretto fatto di tre accordi.

In quanto alla formazione, Brian May suona la chitarra ed è ovvio che consce il suo strumento alla perfezione giacché l’è costruito da solo con del legno in un camino vecchio 100 anni. Là dove il sound di un trio potrebbe essere vuoto, May lo riempie d’elettricità. È un maestro di fuzz, wah e sustain, e i suoi assolo sono potenti, tosti e vanno dritto al punto.

Il cantante Freddie Mercury ha una voce forte e sicura che non manca mai di potenza e autorità. Padroneggia una gran quantità di stili, passando dalla tempesta di Liar all’innocenza da ragazzo del coro di My Fairy King, e non perde mai l’aria d’arroganza regale. Anche la sezione ritmica fornata da Roger Meddows Taylor e John Deacon è esplosiva, un vulcano sonoro mostruoso le cui eruzioni fanno tremare la terra.

Nell’album c’è un brano che ricorda Communication Breakdown. S’intitola Modern Times Rock’n’Roll: ecco, la musica dei Queen è esattamente così, rock’n’roll per i tempi moderni. Sono il primo gruppo di una nuova ondata di rock inglese e vi conviene cercare di apprezzarli perché sono qui per restare. E al di là del suo portamento regale, Queen è un disco mostruoso.

Iscriviti