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Una canzone rock per ogni portata: la playlist di Alessandro Borghese

Lo chef multitasking ha appena aperto il suo temporary restaurant "Il Lusso della Semplicità" a Milano e torna con una nuova trasmissione su Sky Uno

Non è un caso che il suo nuovo programma s’intitoli Alessandro Borghese Kitchen Sound. Lo chef multitasking della tv non si ferma mai e ama sempre avere una colonna sonora rock bella potente in sottofondo. Anche ora che è impegnato nel suo temporary restaurant Il Lusso della semplicità e contemporaneamente nella registrazione delle pillole di Alessandro Borghese Kitchen Sound che regaleranno ricette su Sky Uno Hd (poi su Sky on Demand), poi online su yahoo.it e rds.it.

Di giorno registra le puntate di sei minuti l’una e la sera si mette dietro ai fornelli, a dirigere la sua squadra. Il luogo è lo stesso: il suo temporary restaurant, nel dehor dell’Enterprise Hotel in corso Sempione, 91. E alla fine di ogni puntata un rapper si esibirà in un freestyle col quale interpreterà la ricetta del giorno.

La prima domanda, non può che essere: chi sarà il rapper? Stavamo cercando di indovinarlo…
È un ragazzetto romano, ancora non famoso. Ma non è un segreto eh? Però non ve lo dico.

Ma il rapper assaggia prima la ricetta?
No, non assaggia niente, rappa e basta.

Anche durante la cena nel tuo temporary la musica è fondamentale: ci hai pensato tu direttamente?
Il mio partner musicale è Rds e abbiamo scelto la colonna sonora della cena insieme. Certo, io sono più rock e loro più pop e ci siamo venuti incontro. Comunque, ci tengo a precisare che non mi piace abbinare una canzone a un piatto preciso. Mi piace scegliere delle belle canzoni che accompagnino la cena.

Una foto del Temporary Restaurant di Alessandro Borghese Il Lusso della Semplicità

Ma il rapper è una scelta casuale o è perché ti piace il genere?
Sì, mi piace tutta la musica. E l’hip hop mi piace da tempo, forse anche perché sono nato in California e ho frequentato la scuola americana. In versione italiana ogni tanto mi fa un po’ sorridere. È la musica del disagio, quindi ci sono situazioni giuste e altre più costruite.

Quando ascolti la musica?
Sempre e in qualsiasi momento. Mentre cucino. Mentre mi muovo. Tra l’altro credo che la musica e la cucina abbiano la stessa capacità di farti rivivere le emozioni del passato, nello stesso identico modo.

E cosa ascolti?
Perennemente i Led Zeppellin. Poi i Volbeat e molti altri. L’unico italiano che ascolto è Vasco, sono un po’ esterofilo.

Suoni?
Quando ero piccolo avevo iniziato a suonare il sax ma poi ho pensato di dover scegliere e che non fosse possibile portare avanti sia la musica, sia la cucina. Forse ho sbagliato, adesso mi piacerebbe sapere suonare la batteria o la chitarra, ecco.

Oggi non si sta parlando troppo di cucina su tutti i mass media?
Sì, però ritengo che sia soprattutto una cosa positiva. Certo, noi italiani siamo bravi ad andare indietro a una moda e a fare solo quello, però questa del cibo penso abbia molti lati positivi, in fondo dà valore alla nostra tradizione. Poi, il fatto che i ragazzetti adesso guardando Master Chef e Master Chef Junior vogliano diventare chef è molto meglio di quando volevano diventare calciatori. Comunque, non è semplice come si possa pensare.

Alessandro Borghese, foto ufficio stampa

«Amo tutta la musica, cucino con la musica. Posto playlist sul mio sito, sui miei social e nei miei programmi televisivi» questa l’ha preparata per accompagnare una cena nel suo temporary restaurant Il Lusso della semplicità:

1. AC/DC “It’s A Long Way To The Top “ Intanto in cucina…

Per la preparazione dei piatti del menu, prendo i miei strumenti: i miei coltelli, le mie pentole, scelgo gli ingredienti e seleziono il tutto con precisione… il testo di Angus Young ci sta:

“If you think it’s easy doin’ one night stands. Try playin’ in a rock roll band. It’s a long way to the top. If you wanna rock ‘n’ roll”

“Se pensi sia facile fare concerti di una sera. Prova a suonare in un gruppo rock. È lunga la strada per il successo. Se vuoi far rock’n’roll”

La cucina è un luogo impegnativo, ci vuole concentrazione, intuizione ed esercizio fisico. Tra i fornelli sei accaldato, adrenalinico, gestisci una brigata, ma alla fine hai grandi soddisfazioni. Per preparare un: “Tonnarello cacio e pepe” di pasta fresca, devi conoscere la tradizione dell’impasto, selezionare i formaggi sapere la loro stagionatura; un formaggio si lega meglio con un altro, trovare il giusto abbinamento con l’amido della pasta per avere una buona cacio e pepe. Far da mangiare non è facile, è una grande responsabilità. Rock’n’roll!

2. Pink Floyd “Shine On You Crazy Diamond” Benvenuti

L’arte del cibo è un’avventura della mente. Viaggiare è stato fondamentale per la mia crescita umana e professionale, la mente si allarga e aiuta la creatività. Nel mio lavoro, è necessario conoscere gli ingredienti, distinguerne i sapori e a volte trasformarli con brio, ci vogliono talento ed esperienza.
Quando consiglio un piatto e racconto come prepararlo, voglio trasmettere la mia stessa passione e ricevere lo stesso trattamento, una ricetta può essere rivisitata senza perdere la sua tradizione… Così una semplice bruschetta, dalle mie mani e dalla mia fantasia diventa una: “Bru-Schietta”!

3. Mike Patton “Che Notte!” Il lusso della semplicità

Ci sono ricette italiane che hanno una storia, un segreto, una tradizione, e a secondo della regione in cui vengono cucinate, possono cambiare e modificare il sapore e l’aspetto; pur mantenendo lo stesso nome: “il Ragù”, ne esistono diverse versioni, pure rivisitate e tutte ottime e tutte rigorosamente italiane!

4. Queen “A Kind Of Magic”L’appetito vien mangiando…

L’ispirazione in cucina, a volte nasce dalle proprie passioni, come per me sono, la musica, l’arte e… il pollo arrosto! Il secondo di: “Rombo e pelle croccante di pollo”, può sedurre la vista e far sentire appagato chi lo guarda, ma non può ingannare il palato. Gli occhi mangiano per primi ma è nella bocca che il gusto vince!

5. Duran Duran “Rio”Arrivederci al prossimo Kitchen Sound!
Sono nato a San Francisco, ho viaggiato molto per lavoro, ho gestito più di un ristorante all’estero e in Italia. La mia cucina è italiana, ma non ho limiti verso le altre, sono una persona molto curiosa e amante della sfida! Il mestiere di cuoco mi porta ad avere un rapporto molto intimo e privilegiato con la materia prima; la mia cucina grazie alla vasta rete di fornitori di fiducia può esprimersi al meglio, i menu cambiano frequentemente grazie a una programmazione stagionale. Il dolce: “Biscuit al pistacchio, crema della nonna all’arancia e passion fruit” si gusta ascoltando Rio dei Duran Duran.
Play! Assaggia e dimmi se non è perfetta sul dessert! 😉

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