Amelie Lens è una delle dj più interessanti della scena techno. Richie Hawtin ha definito il suo mix particolarissimo tra i suoni tradizionali della techno e atmosfere futuristiche «musica veloce e pulsante, ipnotica ed energetica».
Mentre curava alcune serate al Labyrinth Club di Hasselt, ha iniziato a invitare artisti come Marcel Dettmann, Ben Klock, Ellen Allien e altri per suonare insieme a lei. Il risultato erano nottate infinite, leggendarie per la scena del Belgio, che ora hanno ispirato un’etichetta e una prima compilation (in uscita il 13 novembre). Entrambe prendono nome dalle sue serate: Exhale.
Le abbiamo chiesto di preparare una playlist a tema libero. Lei ha scelto le tracce che avrebbe suonato alla fine delle serate di un tour, se solo fosse consentito girare il mondo.
“Hyperlight” Gijensu
«Non la suono tanto spesso, ma quando succede il momento dev’essere perfetto. L’ho messa durante il closing set dell’Exit Festival, in Serbia, e guardare la gente ballare all’alba è stato meraviglioso. Non c’è traccia migliore per momenti del genere» .
“The Prophet” CJ Bolland
«Un classico! Mi sento fortunata a essere nata in Belgio, dove la storia della musica elettronica è così ricca».
“No Relation” Milo Spykers
«L’ho suonata davvero tante volte, non come closing track, ma come bis, quando il pubblico chiede un pezzo in più. Ho tanti ricordi belli legati a questa canzone, tutti sparsi in giro per il mondo».
“4a7 20 4ie” Clair
«Quando penso a questo pezzo, mi immagino allo Shelter di Amsterdam dopo otto ore di set. Riesco ancora a vedere le facce della gente in prima fila che va fuori di testa ascoltandolo».
“Engelsblut” KlangKuenstler (in uscita il 13 novembre)
«Sfortunatamente non sono mai riuscita a suonarla in un club… posso solo immaginare come potrebbe essere».