Zucchero: «Clapton sbaglia sui vaccini, è il retaggio dell’alcol e delle droghe che si è preso» | Rolling Stone Italia
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Zucchero: «Clapton sbaglia sui vaccini, è il retaggio dell’alcol e delle droghe che si è preso»

Sugar mette a posto anche Vasco: «Va avanti di rendita»

Zucchero: «Clapton sbaglia sui vaccini, è il retaggio dell’alcol e delle droghe che si è preso»

Zucchero

Foto: Daniele Barraco

«Spero che Eric si ravveda sui vaccini. Ogni tanto subisce i retaggi degli effetti di tutto l’alcol e le droghe che si è preso». Lo dice Zucchero al Fatto Quotidiano a proposito di Eric Clapton, di cui nell’ultimo anno si parla più per le prese di posizione contro i vaccini e il distanziamento che per la musica. Nel descrivere il chitarrista, con cui ha collaborato (vedi anche la nostra intervista di ieri sull’album Discover che uscirà dopodomani) e con il quale suonerà a Berlino a maggio 2022, Zucchero dice che «di colpo diventa cupo e si chiude. Poi improvvisamente si riprende ed è un gentleman delizioso. Ora è in fase di grande negatività, anche nei confronti di se stesso».

Zucchero non si tira indietro nell’esprimere un giudizio su Vasco Rossi. Del nuovo Siamo qui ha sentito solo il singolo da cui l’album prende il titolo, «una ballata tradizionale alla Vasco, mi è piaciuta più di alcuni singoli degli album precedenti. Vasco ormai va avanti di rendita. In Italia ha un seguito incredibile». Nella risposta successiva Sugar spiega che «magari in Italia fai gli stadi, hai tutto, sei la star e poi ti ritrovi a Zurigo e se va bene fai 500 persone con tre luci e un impiantino. Molti ci rimangono male. Per me è una sfida in più».

In quanto al clima che si respira in Italia, Zucchero non considera esagerata la preoccupazione per un possibile ritorno del fascismo: «Non lo è. Avverto un clima pesante. E mi rattrista che, anche al governo, della cultura popolare non freghi un cazzo a nessuno. Teatri, cinema, concerti: niente. Vedo un’Italia dark. C’è una nebulosa su tutto e politicamente non riesco più a credere a nessuno».

E sul ddl Zan: «Siamo tornati al Medioevo. Ai miei tempi c’erano David Bowie, Freddie Mercury, Elton John: a nessuno fregava nulla se erano omosessuali o no. Ora è il contrario».

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