A inizio settembre, prima di dare il via alla residency dei Mötley Crüe tuttora in corso a Las Vegas, Vince Neil ha rivelato che la band era stata costretta a rimandare quei concerti perché aveva avuto un ictus. Ora il frontman dei Mötley ha spiegato di averne avuto in realtà bene quattro, di ictus, di cui l’ultimo, a dicembre, è stato il peggiore.
«Due non sapevo nemmeno di averli avuti. Uno è stato un mini ictus: ho perso la sensibilità alla mano e basta», ha spiegato a Trunk Nation su SiriusXM. «Da quello mi sono ripreso piuttosto in fretta. L’ultimo invece è stato bello tosto». I medici hanno scoperto che aveva avuto altri ictus perché «avevano lasciato cicatrici nello stesso punto» del cervello.
L’impatto dell’ultimo sulla capacità di muoversi è stato serio. Ha dovuto reimparare a camminare. «La gamba sinistra non andava più e nemmeno il mio braccio sinistro. Per alzarmi dal letto dovevo farmi aiutare. Non riuscivo neanche solo a tirarmi su per mettermi comodo. Avevo bisogno di assistenza. Poi, piano piano, la sensibilità delle gambe è tornata. Ho dovuto imparare di nuovo a camminare. Sono passato dalla sedia a rotelle al deambulatore e poi al bastone. Ora cammino, ma per cinque mesi non sapevo come sarebbe finita».
«Il dottore mi aveva detto che probabilmente non sarei mai più salito su un palco. Gli ho detto che non lo potevo accettare. Ce l’ho messa tutta. Ho lavorato duramente per rimettermi in forma e tornare sul palco. Mi è spiaciuto tantissimo dover cancellare quei concerti, ma la verità è che non ero pronto a farli».
In quell’occasione Neil aveva annunciato che la band – ora composta da lui Tommy Lee e Nikki Sixx col chitarrista John 5 – avrebbe rimandato la residency da marzo a settembre a causa di un intervento alla voce. «La mia salute è la priorità assoluta, voglio essere in grado di fare gli show spettacolari che meritate». Il problema era ben più grave e due settimane fa al Las Vegas Review-Journal il cantante ha spiegato di aver fatto fisioterapia per mesi a Nashville prima di riuscire a fare delle prove con la band, che la voce di per sé non è stata compromessa, ma «ci vuole del tempo prima che il cervello ricominci a far muovere le gambe» e che era guarito al 95%. La residency dei Crüe proseguirà fino al 3 ottobre.
