Niente da fare, non è servito nemmeno la rimpatriata – almeno all’apparenza – amichevole per il ritorno in sala di Stop Making Sense a convincere David Byrne a fare un passo verso i suoi ex compagni di band dei Talking Heads.
Si sa, la storia non è finita bene, con tanto di frasi al vetriolo lanciate contro Byrne negli anni, specialmente da Tina Weymouth che lo definì «un bullo», ma il clima pacifico e festoso dello scorso anno aveva illuso più di un fan. È naturalmente Byrne, come di suo solito, a bloccare sul nascere ogni idea dei fan, negando che ci sarà mai – ora o in futuro – una reunion dei Talking Heads.
A lato di un’intervista per l’uscita del suo nuovo album Who is the Sky?, Byrne è stato infatti categorico: «Siam stati bene assieme, ma non ho mai pensato “dovremmo fare un tour assieme o registrare un nuovo disco”». «Dal punto di vista musicale, sono arrivato in un posto molto diverso. E ho anche avuto l’impressione che ci siano stati un bel po’ di album e tour di reunion in questi anni. Alcuni di questi erano probabilmente piuttosto buoni. Non molti, però. È praticamente impossibile ritrovare il punto in cui ti trovavi in quel momento della tua vita. Per il pubblico… quella era la musica che li aveva formati in un determinato periodo. Potrebbero convincersi di poter rivivere quell’esperienza, ma non è possibile».
Byrne ha poi concluso così sull’argomento: «Lo capisco perfettamente. Sono un appassionato di musica come tutti gli altri. E ci sono artisti che hanno smesso di lavorare, o band che si sono sciolte, che ho ascoltato in un periodo della mia vita in cui la musica era molto importante. Forse non li ho mai ascoltati quando erano in attività, me li sono persi. Mi piacerebbe vederli dal vivo adesso. Ma ti rendi conto che non puoi tornare indietro nel tempo. Quando ascolti musica in un determinato momento della tua vita, significa molto. Ma questo non significa che puoi tornare indietro e riviverlo di nuovo».













