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Tyler the Creator è più punk di te

Fra gag comiche e indole cazzara, il live del rapper californiano ieri sera al Carroponte ci ha ricordato come era la musica prima dei rapper spacconi

Tyler The Creator è l’anti rapper. Se Drake è un cantante RnB che snocciola anche rime, il nostro TdC—sul palco come negli album—gioca a fare mille altri mestieri, tra cui il comico stand up, cantante RnB e persino quello punk.

Perché figlia del punk è la sua attitudine iconoclasta verso tutti i cliché del rap americano. Scordiamoci proprio le catenazze d’oro al collo, il gangsta con la Glock 19 infilata nei pantaloni, il fare brutto sempre e comunque. Ciò che viene meglio a Tyler prima di tutto è prendere per il culo chi si prende troppo sul serio, compresi i colleghi. Ieri sera al Carroponte ne ha dato l’ulteriore prova.

Dopo un mini riscaldamento offerto da Taco, inseparabile MC e DJ che in quarto d’ora di set e “HANDS UP!” al microfono fa piovere una decina di bottiglie d’acqua sul pubblico, Tyler si catapulta sul palco dimenandosi su What The Fuck Right Now. Insieme lui a fare da spalla c’è Jasper, controparte paffuta di Tyler. Ci si spintona un po’, si salta come ossessi anziché ondeggiare come faremmo, boh, al concerto di The Game.

Anche qui, per come inizia e prosegue, il live sembra più hadrcore straight edge che rap. Pochi tatuaggi sul corpo satuario di Tyler, che indossa un cappellino modello centri estivi, un paio di pantaloni del pigiama e una t shirt del tour con sopra stampati degli arcobaleni (la toglierà ben presto, visto il caldo e l’umidità di Sesto San Giovanni a luglio). Il grosso della scaletta—parliamo di un’ora secca di live— si concentra su Wolf, secondo e probabilmente il più completo fra i tre album di Tyler perché combina strumentali ora jazz ora boom bap con testi taglienti, spesso e volentieri incentrati su situazioni di vita assurde.

«Cazzo, ma è pieno di neri anche qui!» urla al microfono Tyler. «Battete le mani! Fatelo a tempo, però! Ok, solo i neri battano le mani.» Ogni scusa è buona per mettere in scena gag deliranti, specie quelle su cui ultimamente è rischioso scherzare. Quando poi qualcuno lancia sul palco un alieno gonfiabile è la fine, e istantaneamente il concerto si trasforma in uno sketch che potremmo vedere trasmesso su Loiter Squad, il programma su Adult Swim in cui Tyler e soci danno sfogo alla loro demenza creativa. Puro entertainment informale, per il live di un artista che deve molto più a Johnny Rotten che a Tupac. Miglior concerto dell’estate finora.

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