Jovanotti sta per compiere 60 anni e invece di frenare accelera. A Roma, al Teatro della Cometa, ha presentato Niuiorcherubini, il nuovo album in uscita il 20 novembre – un giovedì, perché «il venerdì non è un dogma» – il tour mondiale L’Arca di Loré, i concerti nel Sud Italia del Jova Summer Party e il Jovagiro, il viaggio in bici da una tappa all’altra, com finale a settembre al Circo Massimo.
«New York è un punto di partenza di questo viaggio. Due settimane fa ero lì, sovrastato dalle notizie di guerra. Il feed del mio cellulare era un cimitero. Fin da bambino, di fronte ai conflitti, scappavo. Anche questa volta ho cercato le cose che amo». Va a New York per fare un pezzo, ma capisce che è troppo poco: «Ho preso uno studio, scritto su Instagram agli artisti che mi piacciono per fare una jam». Al terzo giorno, la rivelazione: «Ho capito che era un disco, non appunti. Scrivevo con felicità. È totalmente analogico, su 16 piste, senza correzioni». Tredici brani nati in diretta, tra cui una versione di Senza se e senza ma registrata con Oscar Hernandez della Spanish Harlem Orchestra. «Per me è il mio migliore disco. Musica fuori dal tempo, fuori dalle tendenze».
Ma tutto parte anche da una diagnosi sul presente: «Crollano le cose che pensavamo di conoscere. Viviamo in una nuvola di marketing della depressione». Paura, polarizzazione, estremismi, «una nuova santa inquisizione dei social». Da qui la reazione: «Ho deciso di attraversare la crisi con la luce negli occhi». E cita Joseph Campbell: «Dove inciampate e cadete, lì troverete l’oro». Perché il suo compito – ci tiene a precisare – è fare festa, «mettere in campo energia, musica, essere testimoni di speranza».

Foto: Michele Maikid Lugaresi
Da questa visione costruisce il progetto più ambizioso: L’Arca di Loré. Un immaginario che lo accompagnerà fino al compleanno dei 60 anni nel 2026. È il filo rosso che lega il disco a una serie di iniziative. Mostra un mappamondo, «il mio primo regalo da bambino», e disegna le rotte: Australia, Kinshasa («una delle città del futuro»), Marocco, Niger, poi Montreux e l’Europa. Sono le tappe che farà da febbraio a luglio 2026 in club, festival e città dove non ha mai suonato.
Poi tornerà in Italia per il Jova Summer Party 2026: sette weekend, tutti nel Sud Italia, tra fine agosto e settembre, in luoghi dove spesso la musica live non arriva. Non più spiagge, ma spazi urbani e aree periferiche da trasformare in festival temporanei con musica dal pomeriggio a notte, cibo locale e line-up di artisti italiani e internazionali. Il viaggio passerà da Olbia, Montesilvano, Barletta, Catanzaro, Palermo, Napoli e si chiuderà a Roma, il 12 settembre 2026 al Circo Massimo, con il grande evento Jova al Massimo.
E infine il gesto più originale: il Jovagiro, il viaggio in bicicletta con cui Jovanotti attraverserà l’Italia per spostarsi da una tappa all’altra del Summer Party: «Voglio stimolare le amministrazioni a investire sulle ciclovie. Pensate quanto sarebbe bella una ciclovia che unisce tutta l’Italia».
Per i biglietti: il tour mondiale avrà prevendite attivate nelle prossime settimane, differenziate per Paese, il Jova Summer Party 2026 e il Jova al Massimo saranno in vendita da mercoledì 20 novembre alle 16.
Il Jova Summer Party 2026:
7 agosto – Olbia (Arena Sound Park)
12 agosto – Montesilvano (Music Arena)
17 agosto – Barletta (Music Arena)
22 agosto – Catanzaro (Calabria Music Arena)
29 agosto – Palermo (Ippodromo La Favorita)
5 settembre – Napoli (Ippodromo di Agnano)
12 settembre – Roma (Circo Massimo – Jova al Massimo)












