L’attesa è finita. Un’attesa durata 5795 giorni, ovvero quasi 16 anni, da quel 28 agosto del 2009 in cui i fratelli Gallagher, dopo l’ennesimo litigio in tour, decisero che era il momento di fermare gli Oasis.
L’attesa finisce oggi, al Principality Stadium di Cardiff, in Galles, dove la band si esibirà per due sere consecutive davanti – neanche a dirlo – un sold out totale da 75 mila fan a data. Per far capire la proporzione: circa 14 milioni di persone (da 158 paesi) hanno provato ad acquistare i 1,4 milioni di biglietti messi in vendita per i 17 concerti previsti in UK e Irlanda. 10 volte la già enorme disponibilità. Un incasso da 400 milioni di sterline ma anche un’infinità di polemiche legate alla vendita dei biglietti tra prezzi dinamici e secondary ticketing. Ribadiamo: questo solo in UK e Irlanda, dove secondo le ultime stime di Barclays la ricaduta sul territorio varrà circa 40 milioni di sterline a data. «È per i fan giovani, anzi è per tutti, vecchi e giovani», ha scritto Liam in uno dei suoi tweet. Sicuramente un concerto che entrerà negli annali della band (ma se volete conoscere i più importanti della loro carriera, leggete qui). L’orario da segnare sono le 20.15 UK time, ovvero le 21.15 nostre.
«È qualcosa di enorme», ha raccontato a TalkSport radio Noel Gallagher nella sua ultima intervista prima dell’inizio del tour, «non si può più tornare indietro». E infatti da ora gli Oasis non potranno più fermarsi. Il tour inizia stasera e terminerà il 23 a novembre con la seconda data a San Paolo in Brasile. Un totale di 41 concerti che copriranno tutti i continenti. In Europa, però, ci sarà spazio solo per UK e Irlanda e per questa ragione la data di stasera – come tutte le altre – sarà presa d’assalto da persone di tutto il continente, e oltre. La BBC parla di fan arrivati da Sud America, Giappone, Stati Uniti, Africa, giusto per indicare alcune parti del globo rappresentate nel pubblico stasera. «Probabilmente la sorpresa più grande e piacevole dell’annuncio della reunion è stata la sua enorme portata a livello internazionale», aveva dichiarato sulla questione il manager della band Alec McKinlay. Mark Williams, il manager dello stadio del concerto di Cardiff ha invece dichiarato: «Gli occhi del mondo sono puntati su Cardiff per la reunion più attesa di sempre». La divisione del pubblico di stasera sempre nelle parole di Williams, sarà 70% uomini, 30% donne.
Sul palco con i fratelli Gallagher ci saranno Gem Archer e Andy Bell, che con la band suonarono dal 1999 allo scioglimento (comprese le celebri date senza Noel, qui vi raccontiamo un aneddoto), Paul “Bonehead” Arthurs, che della band fu co-fondatore rimanendo dal 1991 al 1999, e la novità Joey Waronker alla batteria, storico collaboratore di Beck e REM, membro degli Atoms for Peace con Thom Yorke e già al fianco dell’ultimo tour di Liam con John Squire. Oltre a loro anche una sezione di ottoni e Jess Greenfield ai cori, già parte della band di Noel.
C’è anche grande attesa sulla riuscita tecnica del concerto visto che entrambi i Gallagher ne hanno parlato con grande entusiasmo. Per Liam la band «suona da paura», mentre Bono degli U2 ha raccontato che Noel gli ha detto di essere «rimasto scioccato da quanto bene suonano durante le prove». Sulla scaletta, invece, solo speculazioni da Reddit, anche se negli ultimi giorni i fan hanno potuto sentire la band fare il soundcheck allo stadio di brani come Cigarettes & Alcohol, Wonderwall and Champagne Supernova. Si sa però che il concerto durerà 2 ore e 15 minuti, come segnato nella comunicazione di stasera della band. In apertura, per Regno Unito e Irlanda, l’amico Richard Ashcroft e i Cast. Negli States, Canada e Messico invece troveremo i Cage The Elephant mentre in Australia i Ball Park Music.
#oasislive25 pic.twitter.com/D6LcJYFnaM
— Noel Gallagher (@NoelGallagher) July 4, 2025
Una reunion aspettata da molti e avvenuta, a quanto pare, grazie all’aiuto di mamma Peggy che ha dichiarato: «Ho esortato io a fare la reunion. Ma sarebbe comunque successo prima o poi, no? È ovviamente successo per loro scelta. Non li puoi costringere a fare cose che non vogliono fare. Ma voleva qualcuno che dicesse: andate avanti. E io l’ho fatto». Prima del tour la band ha trovato il tempo di pubblicare una versione unplugged di Acquiesce, lato B del singolo del 1995 Some Might Say, poi incluso nella raccolta The Masterplan, che farà parte dell’edizione deluxe di (What’s the Story) Morning Glory? che uscirà il 3 ottobre per festeggiare i 30 anni dell’album di Wonderwall e Don’t Look Back in Anger. Tutto pronto? Sì, con tanto di piccola e ultima polemica attorno a un tweet (uno dei mille di questi giorni) contenente un’espressione razzista verso la comunità asiatica di Liam Gallagher. Il tiro però è stato presto corretto: «Scusate per il mio tweet, non era intenzionale. Amo tutti e non discrimino».
Ma finirà tutto dopo questo tour? Nelle parole di Liam l’unica cosa che potrebbe superare la reunion degli Oasis sarebbe quella che gli Oasis rimanessero assieme dopo questo tour. Un tour che, stando a indiscrezioni, non finirà nel 2025, ma vedrà una seconda parte – con tanto di data italiana – nel 2026. Per ora sono solo rumor, ma visto il successo di Oasis Live ’25, non sarà difficile credere che la band tornerà per un Oasis Live ’26.