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Guarda “Tubi Innocenti”, il video di Adriano Viterbini dal nuovo album “Film o Sound”

Abbiamo raggiunto il chitarrista dei Bud Spencer Blues Explosion negli States per farci raccontare del nuovo disco e del duetto, tra i vorticosi ritmi tuareg, con Fabio Rondanini. Due chiacchiere prima di partire in tour con i Verdena

È opinione diffusa che i bluesman siano per natura uomini solitari. Lo era Robert Johnson, l’uomo che vendette l’anima al diavolo pur di poter suonare la chitarra come nessun altro, così come B.B. King, la cui migliore amica era la famosa Gibson ES-355, ribattezzata Lucille. Ed è forse per questo che Adriano Viterbini, di tanto in tanto, sente la necessità di svestire i panni di cantante/chitarrista del duo alternative rock Bud Spencer Blues Explosion per imbracciare la sua sei corde in totale intimità.

Era già successo nel 2013 con Goldfoil, vero e proprio omaggio alle radici del blues. Accade in questi giorni con Film o Sound, secondo capitolo di quella che ormai può definirsi a tutti gli effetti la sua carriera solistica, in uscita il prossimo 23 ottobre per Bomba Dischi. Anticipato dal singolo Tubi Innocenti di cui, proprio qui sopra, potete gustarvi in esclusiva il videoclip diretto da Dandaddy. Le undici tracce che compongono l’ultimo disco del chitarrista romano, rappresentano un viaggio fatto di suoni e di immagini che guidano l’ascoltatore attraverso i selvaggi ritmi africani, tra le vie polverose dell’America Latina e lungo le aride sponde del fiume Mississipi.

Rolling Stone ha raggiunto Adriano, che in questi giorni si trova negli Stati Uniti alle prese con una serie di date live, per parlare del suo amore viscerale per il blues, della genesi di Film o Sound e per farci svelare sogni e progetti futuri.

“Film o Sound”, il nuovo album di Adriano Viterbini è il uscita il 23 ottobre per Bomba Dischi

 

Dopo appena un anno dall’uscita di BSB3 – quarto album dei Bud Spencer Blues Explosion – torni con un nuovo lavoro in studio che sottolinea ancora una volta il tuo attaccamento viscerale alla musica. Cosa significa per te il blues?
Passo molto tempo della mia vita alla ricerca della musica che possa emozionarmi, con la quale possa esprimermi, ascolto tanti generi diversi con la speranza di apprenderne i linguaggi, le inflessioni. Tutto nasce da una profonda passione e da un senso di rispetto per la musica, gli strumenti e la condivisione di energia. Quando un disco mi coinvolge riesco ad ascoltarlo così tante volte che ad un certo punto entra a far parte del mio vocabolario musicale, mi è successo spesso con alcuni album di Ry Cooder, Elliott Smith o da ragazzo con musica hardrock. Quando hai una chitarra tra le mani inevitabilmente il suono che riesci a produrre è immediato, diretto. Questo si crea direttamente sotto le tue dita a differenza di strumenti come il pianoforte (molto più elaborati, tasti-martelletti-leve). Il Blues nasce proprio da questo tipo di attitudine. Mi piace quando la musica arriva semplice alle orecchie, quando vedo i musicisti sorridere, perché si divertono, perché dietro non c’è solo carriera/ego ma sincera dedizione e amore, mi piace quando un musicista non suona solo per se stesso, ma per chi ha davanti a se.

Passo molto tempo alla ricerca della musica che possa emozionarmi,

Film o Sound riesce a trasmettere la sensazione di essere in viaggio verso mete non stabilite, tanto che tu stesso lo hai definito un album antropologico in cui la componente musicale è importante quanto quella delle immagini. Su quali sensazioni ed esigenze è nato questo tuo nuovo album?
Film o Sound è un insieme di appunti, bozze, scarabocchi, schizzi in un primo momento apparentemente privi di senso che poi sono diventati qualcosa di più preciso, netto e presente nel mio immaginario. Ci sono brani rielaborati, musica d’altri tempi e atmosfere diverse tra loro che nel mio pensiero convivono perfettamente. È un lavoro di immaginazione, come quello di uno scrittore che narra, con minuziosi dettagli, di luoghi in cui non è mai stato veramente. Il Film o Sound del titolo è un proiettore portatile degli anni 40/50, la sua sezione audio è perfetta per essere usata come amplificatore per chitarra. Io e mio padre (grande esperto in materia di valvole) abbiamo cominciato a lavorarci su, ed il risultato è il suono delle chitarre finito sul disco.

Ad accompagnarti ci sono tra gli altri Fabio Rondanini (Calibro35, Afterhours), Bombino e Alberto Ferrari (Verdena). Che ruolo giocano condivisione e collettività all’interno della tua musica?
Negli ultimi due anni ho suonato tanta musica diversa con tanti artisti e generi diversi. Mi è parso naturale convogliare tutte queste esperienze in un solo album, per non perderle e trattenerle in un posto. Con la musica ho avuto l’opportunità di crescere umanamente, è una grande esperienza da vivere che corre di pari passo al sogno. Sul lavoro sono una persona estremamente entusiasta, cerco di condividere, imparare, divertirmi, viaggiare, scoprire. Ho passato tanto tempo della mia vita dentro casa a studiare la musica che mi piace, probabilmente a discapito di una vita sociale. Sono molto felice però, mi basta poco per esserlo.

il “Film o Sound” del titolo è un proiettore portatile degli anni 40/50

Rispetto ai precedenti lavori in questo tuo progetto solistico ad emergere è maggiormente l’approccio “studio”, rispetto a quello prettamente “live” dei BSBE. Cosa cambia, dal punto di vista dell’approccio, da un progetto all’altro?
Per questo nuovo disco ho sentito forte l’esigenza di lavorare con il produttore giusto, che potesse conferire al disco quella magia sonora di cui sentivo la necessità. Marco Fasolo (Jennifer Gentle) è stato sin dal primo momento la persona giusta. Insieme abbiamo pre-prodotto i brani in un piccolo studio di amici ed in seguito registrato con calma l’album in studio. Tutto il lavoro si è svolto in estremo relax, ho preso molto tempo per ragionare sulla scaletta e sull’artwork realizzato nel laboratorio di mio padre, pieno di cose a cui è legato il mio immaginario. Con i BSBE siamo una band, tutto è diviso a metà, quello che suoniamo è il risultato di continue limature, il lavoro che svolgiamo è totalmente differente. Siamo principalmente una live band ed il nostro fine è quello di convogliare l’energia e la passione che si crea dal vivo in una registrazione, è un lavoro non semplice in cui siamo completamente immersi e del quale a breve cominceremo a pensare.

Come era già successo in Goldfoil anche Film o Sound è un disco essenzialmente strumentale. Questo per certi versi ricorda la leggenda che voleva Jimi Hendrix aumentare, in studio di registrazione, i volumi della chitarra per sotterrare la propria voce, che egli riteneva disarmonica e sgraziata. Cosa c’è invece dietro la tua scelta ?
I miei due lavori da solista sono principalmente strumentali perché vogliono esprimere tutto il mio amore verso lo strumento di cui sono appassionato. Cerco sempre qualcosa nei chitarristi che mi ispirano, quel qualcosa che è simile a me. Film o Sound è il disco che cercherei e che mi piacerebbe comprare ed ascoltare. La mia voce troverà spazio in altre registrazioni. Alberto (Ferrari nda) su Bring on Home canta da dio, è la voce soul che cercavo, niente imitazioni, no poser, solo tanto talento.

Hai un sogno nel cassetto a breve termine? Magari una tournée in giro per gli States, o collaborare/condividere il palco con qualche tuo “idolo”?
È già in lavorazione un tour negli Stati Uniti il prossimo anno visto che Film o Sound uscirà anche li nel 2016. Per il resto mi piacerebbe fare un viaggio (e magari suonare) alle Hawaii, mentre un giorno sogno di poter collaborare con Randy Newman.

Ecco le date della tournée:

12 novembre 2015 Milano Biko
13 novembre 2015 Ciampino (RM) Orion – con i Verdena
16 novembre 2015 Palermo Teatro Biondo – con i Verdena
17 novembre 2015 Catania Zo – con i Verdena
19 novembre 2015 Lamezia Terme (CZ) Cafè Retrò
20 novembre 2015 Bari Teatro Kismet – con i Verdena
21 novembre 2015 Campobasso Blue Note – con i Verdena
22 novembre 2015 Napoli Duel Beat – con i Verdena

03 dicembre 2015 Rimini Milleluci – con Stefano Pilia per la rassegna “Collateral”
05 dicembre 2015 Correggio (RE) Circolo Arci I Vizi del Pellicano – con Stefano Pilia per la rassegna “Collateral”
06 dicembre 2015 Ferrara Circolo Arci Zone K – con Stefano Pilia per la rassegna “Collateral”
07 dicembre 2015 Gambettola (FC) Circolo Arci Treesessanta – con Stefano Pilia per la rassegna “Collateral”
08 dicembre 2015 Sarzana (SP) Kulchur21
11 dicembre 2015 Rieti Depero
17 dicembre 2015 Crema Il Paniere
18 dicembre 2015 Rosà (VI) Vinile
19 dicembre 2015 Bergamo Clash Club
28 dicembre 2015 Messina Retronouveau

08 gennaio 2016 Pordenone Il Deposito
16 gennaio 2016 Padova Mame

 

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