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Tom Morello ha reso omaggio a Fidel Castro

Il chitarrista dei Prophets of Rage, ricordando il suo concerto a Cuba con gli Audioslave, ha definito Castro un "eroe in difesa dei poveri e degli sfruttati"

Tom Morello ha voluto rendere omaggio a Fidel Castro con un lungo post diffuso tramite i suoi canali social in cui il chitarrista dei Rage Against The Machine parla della controversa figura del leader cubano scomparso all’età di 90 anni.

«Anche se non sono d’accordo con tutto ciò che Fidel Castro ha fatto ci sono forti ragioni per cui egli è disprezzato negli Stati Uniti, eppure rimane un eroe importantissimo per tutto il Terzo Mondo», ha scritto Morello.

La mente dei Prophets of Rage ha poi voluto ricordare di come Castro, «abbia sfidato l’imperialismo Yankee per 50 anni, istituendo il miglior sistema sanitario, la miglior fornitura di vaccini e il miglior sistema scolastico del mondo Occidentale ( superando Canada e Stati Uniti), esportando medici in tutto il mondo nei paesi in cui ce ne fosse bisogno (l’amministrazione Bush rifiutò la sua offerta di inviare un team di medici a New Orleans dopo l’uragano Katrina) e prestando sempre la sua voce in difesa dei poveri e degli sfruttati per cui non è una sorpresa che siano in milioni a piangere la sua scomparsa».

Morello, assieme agli Audioslave, è stata la prima rock band di fama internazionale a suonare a Cuba per un concerto gratuito nel 2005; con i Rage Against the Machine il chitarrista si è sempre richiamato all’iconografia e alla filosofia del Che Guevara, compagno di Castro alla guida della rivoluzione cubana.

«Questa esperienza sarà una di quelle che ricorderò per tutta la vita – aveva detto Morello prima del concerto degli Audioslave – specialmente la visita che abbiamo fatto in un ex country club per ricchi riconvertito in una scuola gratuita per musicisti di talento».

Nel 2013, durante il discusso viaggio a Cuba di Jay Z e Beyoncé a Cuba prima che gli Stati Uniti ristabilissero i rapporti diplomatici fra i due paesi, fu chiesto a Morello del suo storico concerto: «Fu molto interessante e molto diverso da come l’hanno dipinto i principali media americani – disse il chitarrista a TMZ –uno degli effetti collaterali imprevisti dell’embargo, che fra l’altro prevede un sacco di cose, è che per colpa degli Stati Uniti, nel paese non si può nemmeno portare i medicinali contro il cancro infantile e per essere chiari, l’embargo culturale è stato distrutto dagli Audioslave».

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