L’album solista di Thomas Raggi dei Måneskin Masquerade è ispirato a Slash, il disco solista del 2010 in cui il chitarrista di Guns N’ Roses ha usato vari vocalist e musicisti, da Ozzy Osbourne a Dave Grohl, passando per Ian Astbury dei Cult, Fergie dei Black Eyed Peas, Chris Cornell, Iggy Pop, Kid Rock.
«Mi ha molto ispirato l’album omonimo di Slash, quello in cui ha coinvolto artisti fantastici come Lemmy dei Motörhead e musicisti incredibili», racconta in un’intervista concessa al NME. «A parte questo, è venuto tutto molto naturale, perché avevo scritto molte canzoni e avevo un ottimo rapporto con Tom (Morello, che ha prodotto l’album, ndr). Ci eravamo sentiti tante volte e lui mi aveva invitato a molti concerti, è stato del tutto naturale parlargli dell’idea. Abbiamo un rapporto bello e autentico, spero si percepisca ascoltando il disco».
Masquerade è suonato da gente come Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers e Matt Sorum (ex Guns N’ Roses), oltre che da Morello alla chitarra, con cantanti che vanno da Alex Kapranos dei Franz Ferdinand a Nic Cester dei Jet passando per Maxim dei Prodigy.
Nell’intervista, oltre a spiegare che già conosceva alcuni di loro, come Luke Spiller, «un buon amico» e Sorum, «che conosco da anni», Raggi fa alcuni nomi di musicisti con cui sogna di collaborare: Yungblud, che è «incredibile», Lenny Kravitz e Robert Plant. «Ho visto il suo concerto a Londra, è stato strepitoso».
In quanto ai Måneskin, non spiega se torneranno davvero nel 2026. Dice che «l’idea è semplicemente sperimentare in mondi diversi, cosa che secondo me è importante per una band. Immagino che, quando torneremo in studio, porteremo molti elementi diversi perché ognuno di noi ha imboccato una strada differente. È una cosa interessante e penso che sarà d’aiuto nel processo creativo. È positivo che ognuno abbia spazio per sperimentare». Hanno già iniziato a lavorare su nuovo materiale? «Non ancora, ma abbiamo delle cose interessanti da provare quando torneremo in studio».
