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The Suge Knight Saga

Negli scorsi giorni è stato condannato per omicidio l'uomo che fondò la Death Row Records e che lanciò rapper come Tupac e Snoop Dogg: ripercorriamo la sua storia tra violenza, minacce e le strade di Compton.

The Suge Knight Saga

Foto di Chad Buchanan / Stringer. Via Getty.

Anche chi non ha molta familiarità con il gangsta rap è probabile che abbia sentito parlare di Marion “Suge” Knight, il fondatore della Death Row Records insieme a Dr.Dre e principale artefice del successo di Tupac Shakur. Suge, un uomo dalla stazza a dir poco imponente, grazie ad una personalità debordante e ad una struttura – tra veri gangster, ex agenti di Polizia e un sodale avvocato (“del diavolo”) – ha letteralmente preso il potere nel gioco del rap nei primi anni ’90, egemonia costruita su tante vicende, fatte anche di intimidazioni e violenze sui rivali e divenuta una potenza grazie alla musica di artisti come Dre, Snoop Dogg e 2 Pac, la Death Row vendette oltre 18 milioni di album per un fatturato di $ 325 milioni in 4 anni.

Suge oggi ha 53 anni e pochi giorni fa è stato condannato in via definitiva a quasi trent’anni di carcere per omicidio; il fatto risale a tre anni fa, si è reso colpevole di avere investito 2 persone nel parcheggio del Tam’s Burgers a Compton (Los Angeles), le due vittime erano consulenti del film Straight Outta Compton. Dalla epopea della Death Row alla recente condanna sono passati quasi trent’anni, e Marion “Suge” Knight rimane uno dei personaggi più controversi della storia dell’entertainment americano, intorno a lui si intrecciano leggende e fatti reali, personaggi famosi, faide e omicidi, violenza e ricatti, ruberie e gangbanging, una storia pazzesca quella di Suge che si sviluppa a Compton, l’epicentro delle contraddizioni dell’America contemporanea. Già verso la fine degli anni Settanta Compton era diventato sinonimo di violenza a pochissime miglia dal centro di Los Angeles, era una zona dove regnava una povertà assoluta in cui dominavano due gang rivali chiamate Bloods e Crips.

Compton streets e Dr. Dre

Suge fin da subito si lega ai Bloods, le strade di Compton lo chiamano ma è anche un promettente giocatore di football, a 22 anni Suge lascia la palla ovale ed entra nel giro dei club come bodyguard per il cantante Bobby Brown; in quel periodo grazie alla sua audace attitudine violenta, Suge fonda un’agenzia di management e poco dopo la sua prima label mettendo sotto contratto nomi importanti del rap californiano, come The D.O.C uno degli artisti del giro dei NWA, il gruppo che aveva cambiato la geografia del rap americano.

Il nome di spicco degli NWA era Dr. Dre che nel 1991 legato alla Ruthless Records fondata dal suo compagno NWA, Eazy-E, ma l’effetto Suge è determinante nel cambiare la cose: si presenta in Ruthless Rec. con una posse di Bloods armati di pistole e mazze da baseball e guarda il caso, pochi giorni dopo Dr.Dre è il nuovo uomo di punta della neonata Death Row Records. Nel corso di poco meno di tre anni esce il disco The Chronic, viene lanciato il talento Snoop Dogg (Doggystyle) e Tupac viene messo sotto contratto. Dre è il volto artistico e pubblico dell’etichetta facendo da contraltare al gigantesco, silenzioso ma minaccioso Suge, tra i due il rapporto è destinato a deteriorarsi in fretta, una rivalità che arriva dritta fino ai giorni nostri, fino all’omicidio del Tam’s Burger. Ma facciamo un passo indietro, come è nata la Death Row Records?

Harry-O

Tutto parte da un nome, Michael Harris, a metà degli ’80 è il primo afroamericano a produrre uno spettacolo a Broadway lanciando la tra l’altro la carriera di Denzel Washington, Harris è anche un famigerato trafficante di droga, una leggenda tra i gangster di L.A, conosciuto come Harry-O, ma nei primi mesi degli anni ’90 se la passa davvero male: beccato per i suoi traffici enormi di cocaina e sta scontando una lunga prigionia per aver sparato ad un uomo lasciandolo morire nel deserto. Suge fa la sua mossa, lo incontra grazie a Daivd Kenner, uno degli avvocati più cinici che l’America ricordi, soprannominato “l’avvocato del diavolo” Kenner caldeggia l’incontro tra Suge e Harry-O, visto che il drugdealer è interessato ad investire nella musica, così pochi giorni dopo la neonata casa discografica Death Row Records riceve 1.5 milioni di dollari in contanti con l’accordo che la supervisione nel consiglio di amministrazione della label sarebbe stata alla moglie di Harry-O, Lydia, altro personaggio estremo di questa storia, la cui vita è stata fonte di ispirazione – dicono gli autori di Empire – per caratterizzare il personaggio di Cookie Lyon.

Death Row Rec Uprising

Death Row Records domina l’industria del rap per quasi 5 anni, lo fa anche con la forza e metodi brutali. Per inquadrare meglio il contesto, possiamo affidarci ad un estratto del libro di Ronin Ro Have Gun Will Travel: The Spectacular Rise e Violent Fall of Death Row Records: “Se Suge sentiva che le cose non andavano per il verso giusto, se sentiva che qualcuno stava cercando di imbrogliarlo, l’autore dell’affronto sarebbe stato trascinato in una stanza dai suoi sicari e picchiato a sangue, i dipendenti si occupavano delle loro scartoffie, dei fax, del loro lavoro mentre urla raccapriccianti riempivano l’ufficio e vedevano la maniglia della porta che sobbalzava, sapendo che le persone stavano disperatamente cercando di sfuggire da un pesante pestaggio.” Questo tipo di atteggiamento intimidatorio non è limitato all’interno dell’etichetta, Suge Knight è uno dei motivi principali della faida tra East Coast e West Coast, Suge vs Puff Daddy, 2Pac vs Notorious. Una storia nella storia.

Las Vegas 1996

L’inizio della lunga parabola discendente di Suge è datata 7 Settembre 1996, Tupac Shakur viene ucciso sulla strip di Las Vegas, i due prima sono ad assistere al combattimento di Mike Tyson, a fine match, nella hall del MGM, assaltano e picchiano un Crips (Orland Anderson, uno dei possibili assassini di Shakur). Pochi giorni dopo Knight finisce in prigione per la rissa e gli eventi prendono una brutta piega, rimase in galera dal 1997 al 2003 e Death Row implode, mentre le voci sul suo conto si sprecavano e in molti – come ad esempio Snoop – lo considerano il mandante del killer di 2Pac. Las Vegas 1996 rimane uno degli episodi più chiacchierati della storia d’America, frutto di indagini poco chiare, di dicerie, di troppi non detti e di leggende come quella che vede Tupac ancora vivo (a Cuba o in Malesia, come recentemente affermato dal figlio di Suge). Dal 1996 il marchio Death Row subisce defezioni di artisti di vecchia e nuova generazione e cause milionarie, la storia della label si chiude con la bancarotta dichiarata nel 2006.

Straight Otta Compton

Straight Outta Compton è un buon modo per conoscere la storia dei NWA, di Tupac, di Compton e dalla sua segregazione urbana, un film che dovrebbe anche rendere “felici” i protagonisti di quell’epopea, l’unico sicuramente non felice è guarda caso Suge Knight: pare che non gli sia piaciuto il modo in cui viene ritratto nel film e – secondo documenti della polizia che ha indagato sul suo caso di omicidio – pare che fin dall’inizio il regista F. Gary Gray abbia ricevuto numerose telefonate e SMS minacciosi da parte di Knight: il regista era talmente spaventato dalla cosa che sotto giuramento ha affermato di non ricordare nessun messaggio minatorio!

Poi tutto ha preso una piega peggiore durante le riprese effettuate, Knight prima appare sul set ma viene allontanato dalla sicurezza, un discografico di nome Terry Carter si è offre come pacificatore e prova a discutere le cose con Knight. Secondo quanto riferito, i due uomini erano parcheggiati uno accanto all’altro, chiacchierando attraverso i finestrini dei loro veicoli, quando Cle “Bone” Sloan, un consulente della produzione, responsabile della sicurezza, amico di lunga data si Dre e nemico da anni di Suge si presenta nel parcheggio. Sloan inizia a dare pugni a Knight attraverso il finestrino della vettura, Carter così decide di scendere dal suo veicolo per tranquillizzare gli animi; scelta che gli è stata fatale: Suge mette in moto il suo automezzo investendo entrambi, ferendo Sloan e uccidendo Carter, per poi fuggire dalla scena del crimine e consegnarsi alla polizia il mattino seguente.

Suge Knight negli ultimi 3 anni ha affrontato il processo in prigione, si è difeso anche grazie all’aurea di potere e violenza che ha cavalcato per oltre 20 anni, un percorso giudiziario lunghissimo in cui ha dominato il “primo comandamento della vita nelle strade”: “No snitch“. Non spifferare, non collaborare con la polizia, quello che ha fatto il supertestimone e vittima Cle Sloan: “non sono io quello che manderà Suge Knight in prigione”. Alla fine per Suge è arrivata la condanna definitiva a 11 anni per l’omicidio a cui si aggiungono altri 17 anni per diversi altri capi di imputazione accumulati negli anni. Se sopravvivrà al carcere, uscirà nel 2046, avrà 81 anni: troppi anche per il più duro degli Original Gangster.

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