Stromae rende omaggio alle sex worker nel video di ‘Fils de Joie’ | Rolling Stone Italia
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Stromae rende omaggio alle sex worker nel video di ‘Fils de Joie’

«Fanno un lavoro molto difficile, molto poco riconosciuto, ma che esiste e che esisterà, che ci piaccia o no»

Stromae ha pubblicato il videoclip di Fils de Joie, estratto dal suo ultimo Multitude. Il video è una collaborazione creativa tra Henry Scholfield, Luc Van Haver, Coralie Barbier e Paul Van Haver.

Il video, che si svolge in un paese immaginario, è incentrato sul funerale di una sex worker che viene elevata allo status di eroina. Stromae rende omaggio alla donna deceduta da un podio, mentre si svolge una cerimonia funebre.

«L’idea di Fils de Joie è nata guardando il talk show [francese] Ca Commence Aujourd’hui di Faustine Bollaert», ha detto Stromae in una dichiarazione. «Uno dei suoi spettacoli era dedicato ai figli delle sex worker. Sono rimasto colpito perché ho scoperto un mondo che non conoscevo affatto. Un bambino ha testimoniato spiegando che un cliente di sua madre era venuto a dirgli: ‘Ah bene, ieri mi sono fatto tua madre’. Come ci si può permettere di dire certe cose a un bambino? Ho voluto prendere il punto di vista di tutti, visto che tutti hanno un’opinione su di lei, ma a lei l’opinione non la chiede mai nessuno».

Ha continuato: «Parlo al posto del figlio, del cliente, del pappone e del poliziotto. Fils De Joie è, in un certo senso, un omaggio a queste donne che fanno questo lavoro molto difficile, molto poco riconosciuto, ma che esiste e che esisterà, che ci piaccia o no».

Multitude, il terzo album di Stromae, è uscito lo scorso 4 marzo. Recentemente ha parlato con Rolling Stone dei grandi momenti di pausa tra le sue uscite discografiche, spiegando: «Avevo solo bisogno di vivere una vita normale. Avevo bisogno di essere ispirato».

Nel fare l’album, il cantante si è ispirato ai grandi cantanti francofoni Édith Piaf e Jacques Brel. «Penso che il nostro lavoro sia quello di raccontare storie. È così che lo vedo», ha spiegato. «Gioco con le parole… È un equilibrio tra personale e universale. Per me è importante che la gente possa relazionarsi con le mie canzoni. Se è troppo personale, non credo che sia davvero interessante».

Qui la nostra intervista.

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