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Steven Tyler, rigettata (almeno per ora) una delle cause per violenza sessuale

L’accusatrice è l’ex modella Jeanne Bellino che sostiene di avere subito violenza dal cantante a metà anni ’70, quand’era minorenne

Steven Tyler, rigettata (almeno per ora) una delle cause per violenza sessuale

Steven Tyler con gli Aerosmith

Foto: Robyn Beck/ AFP via Getty Images

È stata rigettata una delle cause per violenza sessuale ai danni di Steven Tyler degli Aerosmith. È stata depositata dall’ex modella Jeanne Bellino, che sostiene di avere subito violenza dal cantante nel 1975, quando lei era minorenne, prima in una cabina telefonica, poi presso il bar di un hotel a Manhattan (ne abbiamo scritto qui).

Il giudice Lewis Kaplan ha stabilito che il caso non è coperto dalla legge dello stato di New York relativa alla protezione delle vittime di violenza di genere poiché, in questo caso specifico, non c’è stato «il serio rischio di subire lesioni fisiche», che è una delle condizioni affinché si possa fare causa decenni dopo i fatti (Bellino sostiene di essere ricorsa a cure mediche dopo l’“incidente” e di avere ancora bisogno di farmaci per affrontare il trauma).

Jeff Anderson, avvocato di Bellino, ha preannunciato che chiederà alla corte di ripristinare la causa giacché gli avvocati di Tyler hanno presentato la richiesta di archiviazione a inizio febbraio senza però notificarlo alla presunta vittima come è invece richiesto dalla legge.

È sempre aperto il caso di Julia Misley, già Julia Holcomb. Il cantante degli Aerosmith la avrebbe presa sotto la propria tutela legale per abusare impunemente di lei quando aveva 16 anni. Quando la ragazza un anno dopo è rimasta incinta, la avrebbe fatta abortire. Ne abbiamo scritto qui.

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