Spring Attitude: musica e arte nel cuore di Roma | Rolling Stone Italia
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Spring Attitude: musica e arte nel cuore di Roma

Dal 14 al 17 maggio la primavera della Città Eterna si tinge di musica elettronica. Tra i nomi grossi, Apparat, Siriusmodeselektor e il nostro Populous

Giunto al suo terzo anno di vita Spring Attitude, il festival dedicato alla musica elettronica, quella un po’ qua, un po’ là, un po’ facce balla’ (per dirla come Fabri Fibra), torna con l’edizione più ambiziosa e al tempo stesso rischiosa della sua pur giovane storia.

Nato come piccola celebrazione annuale di quanto seminato durante la stagione di L-Ektrica, la serata per eccellenza del clubbing romano, è cresciuto fino a diventare un vero e proprio appuntamento imperdibile per gli appassionati del genere.
Già, ma quale genere? Con musica elettronica – termine sbagliato e in qualche modo antico, ce ne rendiamo conto – s’intende di solito un universo vastissimo e ricco di proposte in perenne conflitto fra di loro. È musica che si ascolta o musica che si balla? Musica suonata con gli strumenti o musica realizzata con le macchine?

Il bello di Spring Attitude è proprio questo: è un sacco di cose, ma non un festival per adepti a un culto. È un festival dove si balla, appunto, e si ascolta. Un festival con i deejay e con le band. Con i laptop e i sintetizzatori modulari. È un festival come il Sonar, magari senza i nomi del Sonar, ma con un occhio di riguardo alla realtà italiana e l’eclettismo, inteso nella sua accezione migliore, come ragion d’essere.

Il programma completo dello Spring Attitude. Foto: Stampa

Il programma completo dello Spring Attitude. Foto: Stampa

Parlavamo di rischio e ambizione: per la primissima volta Spring Attitude prova a fare le cose in grande. Abbandona quasi parzialmente la confort zone dello Spazio 900 (da sempre location principale della rassegna) per aprirsi anche ad altri luoghi più istituzionali. Si ballerà nei musei, quindi, come il Maxxi e il Macro – già teatro lo scorso anno di un piccolo esperimento pomeridiano – e si cercherà di dare grande rilevanza alle arti visive trasformando in club posti non nati per essere teatro di rassegne dal genere. Si cercherà, poi, di portare davanti al grande pubblico anche quelle realtà più underground che in festival del genere, spesso e volentieri, sono destinati a ricoprire ruoli di contorno lasciando il palco principale ai soliti nomi noti.

Grande spazio agli italiani, quindi, come abbiamo detto in precedenza: Da Clap! Clap! a Godblesscomputers, passando per Populous, i Ninos Du Brasil, gli Omosumo, Indian Wells e La batteria (tra gli altri). Quella di Spring Attitude pare voler essere una sorta di mappa della musica italiana dotata di respiro internazionale, quella proposta da band e producer che nel loro piccolo hanno indicato una vita e che raccolgono consensi anche al di fuori dei nostri confini.

Ovviamente non è tutto: non mancano le certezze come Apparat, John Talabot, Clark e il frutto della collaborazione tra il producer berlinese Siriusmo e i Modeselektor (amatissimi dal pubblico italiano in ogni loro incarnazione) e le scommesse rappresentate dal chiacchieratissimo Romare, la nuova diva del digital r’n’b Kelela e Baths. La parte del leone la farà il dj set di SBTRKT, venerdì 15 maggio a La pelanda, molto più a suo agio nei panni del dj che nella sua incarnazione dal vivo, mentre desta molta curiosità il live di Dean Blunt al Maxi vista la natura prettamente intima e smorfinosa della sua proposta.
Insomma: ce n’è per tutti i gusti.