Slick Steve and the Gangsters, la band che porta Tom Waits al circo | Rolling Stone Italia
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Slick Steve and the Gangsters, la band che porta Tom Waits al circo

Mezzi bresciani, mezzi inglesi. Un po’ rocker, un po’ giocolieri. Un gruppo che trasforma ogni concerto in un irresistibile spettacolo. Nato sulla strada

Slick Steve and the Gangsters, swing'n'roll circus band

Slick Steve and the Gangsters, swing'n'roll circus band

Prendete un po’ di swing e di rock&roll, aggiungete un pizzico di rhythm&blues, frullate il tutto in uno show dal vivo arricchito da numeri di giocoleria e performance circensi: ecco a voi la ricetta di Slick Steve and the Gangsters, gruppo bresciano con un disco omonimo all’attivo, impegnato questo mese in una serie di concerti in Germania.

«Una bella sfida», racconta il poliedrico leader della band, Stephen Hogan, 30 anni, «anche se, date le mie origini, ho il sogno di suonare in Inghilterra: mia madre è italiana, mio padre è di fuori Manchester, sono perfettamente bilingue». Si spiegano così i testi in inglese di Slick Steve, al momento al lavoro su un nuovo album in uscita nel 2015.

Il video di “Monologo tra due maghi”:

Monologo tra due maghi (STILEMIO & STEPHEN HOGAN)

Quanto alle sonorità proposte dalla band, ciò che preme a Hogan è che non si parli di revival: «Partiamo dallo swing, dal rock&roll, ma reinventiamo il tutto in chiave contemporanea, ispirandoci a Tom Waits, a Jack White e puntando sui live».

Il video di “Lazy Eyed Clown”:

Slick Steve and the Gangsters - Lazy Eyed Clown (by Stilemio)

A un concerto di Slick Steve and the Gangsters può capitare di essere invitati sul palco. «Per anni ho fatto l’artista di strada e da busker ho imparato quanto sia importante coinvolgere gli spettatori, offrire un intrattenimento a 360 gradi e dare sempre il massimo», spiega Hogan. «Persino a fine concerto ci mettiamo al merchandising e io faccio divertire chi viene al banchetto con il gioco delle tre carte e altri trucchetti».

Quanto ai costumi di scena, molti abiti e accessori di Steve arrivano dai mercatini delle pulci. Il suo preferito? «Non ne ho uno in particolare, ma il bastone con cui dirigo lo spettacolo a mo’ di direttore d’orchestra non manca mai».

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