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Slash racconta gli Aerosmith

Oggi Steven Tyler compie 70 anni, ecco cosa ha rappresentato la sua band per la leggenda dei Guns N' Roses.

Slash racconta gli Aerosmith

Foto dpa picture alliance / Alamy / IPA

Non credo che questa generazione sappia quanto siano importanti gli Aerosmith. Sono stati il modello che abbiamo seguito io e tante altre band come i Guns: Soundgarden, Nirvana, Alice in Chains e Pearl Jam, tutti devono più di qualcosa ai vecchi Aerosmith.

La mia illuminazione è arrivata quando avevo 14 anni. Erano mesi che cercavo di andare a letto con una ragazza più grande, e finalmente ero riuscito a farmi invitare a casa sua. Abbiamo cazzeggiato, fumato erba e ascoltato Rocks. Mi sentivo come se mi fosse caduto in testa un kg di mattoni. L’ho ascoltato una volta dopo l’altra, e della ragazza non mi fregava più niente. Mi ricordo il viaggio di ritorno verso casa di mia nonna, in bicicletta: sapevo che la mia vita era cambiata per sempre. Avevo trovato qualcosa in cui identificarmi.

Il segreto di Rocks è nei primi due pezzi in scaletta, Back in the Saddle e Last Child. Quella combo mi ha fatto esplodere la testa. La mia preferita, almeno su quell’album, rimane Nobody’s Fault, il secondo brano del Lato B. Gli Aerosmith avevano uno stile aggressivo, psicotico, ma allo stesso tempo mantenevano l’influenza degli Stones più bluesy. Non c’era niente di più fico degli Aerosmith, nell’America di quegli anni.

Gli Aerosmith mi hanno dato la spinta definitiva a studiare sul serio la chitarra. Mi rivedevo nella figura di Joe Perry, sia visivamente che musicalmente. Mi ricordava Keith Richards, ma aveva questo stile menefreghista e strafatto che mi sembrava davvero fico. Allo stesso tempo ero fissato con gli assolo di Brad Whitford, e il suo modo di suonare mi ha influenzato più di quanto si dica in giro. E tutti i cantanti rock devono qualcosa a Steven Tyler.

Ho visto per la prima volta un loro concerto nel 1978, era un festival e suonavano con i Van Halen. Il volume era assurdo, riuscivo a malapena a distinguere le note; il concerto più arrogante che avessi mai visto. Si sono sciolti poco dopo, segnando la fine del rock degli anni settanta. Sei anni dopo sono tornati insieme, e io ero sempre sotto il palco, una band incredibile.

Quando gli Aerosmith sono in forma non ce n’è per nessuno. Qualche tempo dopo i Guns N’ Roses hanno aperto i concerti del loro Permanent Vacation tour. Siamo andati nella stanza d’albergo del manager, e mentre lui era in bagno abbiamo ordinato $1500 di servizio in camera, e abbiamo sfasciato tutto.

Ma dobbiamo essergli sembrati simpatici, perché ci hanno pagato comunque. E siamo rimasti amici da allora.

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