Sisterhood, una club-house interamente dedicata alle donne all’interno di Glastonbury | Rolling Stone Italia
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Sisterhood, una club-house interamente dedicata alle donne all’interno di Glastonbury

Sarà un'area interamente dedicata alla discussione di temi di genere, dalla disparità degli stipendi alla violenza domestica, e avrà una line-up tutta femminile

Dalla pagina Facebook di Sisterhood

Dalla pagina Facebook di Sisterhood

Mancano solo una manciata di settimane all’inizio di Glastonbury 2016, ma gli organizzatori del festival musicale per antonomasia non hanno mancato di regalare una nuova sorpresa per le fortunate avventrici riuscite ad accaparrarsi il prezioso biglietto, da mesi sold-out.
Avete letto bene, “fortunate avventrici”: infatti, per la prima volta nella storia dei festival, Glasto ospiterà Sisterhood, una rivoluzionaria club-house dedicata esclusivamente alle donne e a chi si identifica come tale.

Sisterhood sarà collocato in un’area chiusa della zona Shangri-La del festival, ospiterà DJ set e performance live dei più svariati generi musicali, dalla house al punk, in modo da rispecchiare in musica quelle che saranno le tematiche dei workshop che si terranno nell’area: dall’inclusione e la parità fra generi, all’accoglienza indiscriminata per tutti gli orientamenti sessuali.
La domenica sarà il giorno di The Love In, un forum dedicato in particolar modo alle donne di colore dove si terranno lezioni di danza cui, promessa degli organizzatori, parteciperanno anche alcuni artisti fra quelli presenti nella line-up.

«Crediamo fermamente che spazi come questo siano necessari in un mondo che è ancora governato e progettato principalmente per gli uomini – hanno dichiarato gli organizzatori di Sisterhood – l’oppressione nei confronti delle donne è ancora forte in tutto il mondo, in varie forme e nei più svariati ambienti culturali». Sisterhood, difatti, nasce anche con lo scopo di sensibilizzare il pubblico del festival su questioni quale la differenza di stipendi fra sessi sul posto di lavoro, i tagli ai fondi destinati ai servizi per la prevenzione della violenza domestica, oltre che promulgare i diritti per le persone che col sesso ci lavorano.

«Il nostro – hanno aggiunto i membri dello staff – si propone come uno spazio dedicato a condividere le proprie storie, le proprie esperienze, in cui crescere assieme e sostenerci nella nostra lotta globale per porre fine all’oppressione contro le donne e contro tutte le persone emarginate”.

Se all’universo femminile saranno rivolte particolari attenzioni, lo stesso non accadrà nei confronti degli appassionati calcio: infatti, a partire da questa edizione, Glastonbury verrà privato di qualsiasi schermo che proietti Euro 2016, con buona pace di chi, fra Adele, Tame Impala e James Blake, avrebbe anche voluto godersi le partite della propria nazionale.

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