Rolling Stone Italia

Side e DrefGold stanno bene sulla loro Nuvola

Abbiamo ascoltato in anteprima "Nuvola", il singolo fra i due trapper che uscirà stanotte. E bisogna dire che così spensierati non li avevamo mai sentiti.

Side e DrefGold hanno fatto un pezzo insieme, il che è un’ottima notizia sotto più aspetti. Si chiama Nuvola, esce a mezzanotte ma noi l’abbiamo già ascoltato questo pomeriggio in una sala riunioni degli uffici di Universal a Milano.

Ora, chiunque abbia seguito un po’ le vicende Side, Dark Polo, dipendenze, polizia che irrompe ai festini, ecc si sarà sicuramente preoccupato per il futuro del giovane trap boy Arturo. Side stava finendo su un binario pericoloso, alimentato anche dalla rottura con la DPG e dai conseguenti scazzi emotivi e burocratici che hanno seguito.

Da questo periodo buio Arturo era risorto da solo e con le proprie forze, sì, ma comunque provatissimo. Medicine, il suo primo pezzo da solo, è un perfetto pezzo sad, bellissimo perché molto intimo, ma che inizia con il pianoforte lugubre di Sick Luke e finisce col parlare di suicidio, depressione, dipendenza, paranoia, morte. Non proprio gli argomenti più allegri.

La copertina del singolo

Ecco, per questo dicevamo che Nuvola arriva come un’ottima notizia dopo un periodo un po’ così. Ci voleva la spensieratezza di Dref per portare via tutto il malumore. Nuvola si presenta subito ipercolorata, presa benissimo, con quel mood quasi utopico da sigla di cartoni animati giapponesi che conosce bene chi ascolta Dref. Nell’intro Daves Tha Kid e Sick Luke (sì, la collabo è anche di rispettivi produttori di fiducia) ci sono pure i “boing boing” delle molle dei cartoni animati, tipo quelle che si mette ai piedi Willie Coyote per saltare fra un lato e l’altro del canyon, ovviamente con risultati disastrosi.

“Sto sulla mia nuvola, nella mia nuvola, con la mia nuvola in aria nel nulla” rappa Dreffino, giocando spesso sulla spensieratezza mentale di essere sulle nuvolette e quelle che invece escono dalla bocca di chi ha appena fatto su un bombolone. Ma se Dref è lo stesso di sempre, è Side a spiazzare tutti. In Medicine era offuscato, un po’ rallentato dagli stessi farmaci usati per tenere a bada dipendenze e paranoie. Qui invece Arturo è frizzantino, sveglio, a momenti pure strafottente quando dice “Ho la testa troppo in alto fra le nuvole, provo a raggiungermi ma tanto è inutile”. È un un suo lato nuovo, lato del tutto inaspettato, e che forse nemmeno nella DPG avremmo mai visto.

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