Janice Combs, mamma di Sean “Diddy” Combs, rompe il silenzio e respinge le accuse riportate nella docuserie Netflix Sean Combs: The Reckoning. Nel documentario si parla di presunti abusi familiari e di un rapporto difficile con il figlio, ma lei definisce tutto «falso, fuorviante e costruito per danneggiare la nostra reputazione».
In una dichiarazione inviata a Rolling Stone, Janice Combs sostiene che il racconto della sua vita familiare sia stato manipolato e che le accuse di essere stata un genitore violento siano «totalmente infondate». E ha aggiunto: «Ho cresciuto Sean con amore e lavoro duro, non con abusi», contestando anche le testimonianze di Tim Patterson, indicato nel documentario come amico d’infanzia del rapper.
Combs ha smentito anche quanto affermato da Kirk Burrowes, ex socio di Diddy, il quale sostiene che Sean avrebbe schiaffeggiato la madre dopo la tragedia del City College nel 1991. Janice, quindi, definisce quel racconto «palesemente falso e profondamente offensivo», accusando Burrowes di voler riscrivere la storia per tornare in possesso di ciò che «non è mai stato suo», ovvero Bad Boy Records.
Nel documento, la madre del produttore ricorda invece un figlio «rispettoso, determinato e sempre presente», che la avrebbe sostenuta economicamente e nelle cure mediche. Chiede inoltre che le «distorsioni e le falsità» contenute nel documentario vengano ritrattate pubblicamente.
La controversia arriva mentre Sean Combs, condannato a quattro anni e due mesi per traffico interstatale legato ai cosiddetti “freak-offs”, è in attesa dell’esito del suo appello. Il suo team legale ha anche chiesto al presidente Trump una possibile grazia.













