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Rosa Chemical: «La vera trasgressione è non bere, non drogarsi e non mangiare animali»

L'immaginaria rivoluzione gender fluid, la trasgressione, il feat con Rose Villain, l'assoluta libertà sessuale e il significato di 'Made in Italy'. Abbiamo intervistato il nemico pubblico numero uno del Festival

Rosa Chemical è stato il nemico pubblico numero uno di cui il Festival aveva bisogno (prima della sfuriata di Blanco, of course): eletto da una parlamentare meloniana come la scheggia impazzita che avrebbe potuto trasformare il Sanremo «nell’appuntamento più gender fluid di sempre», ha saputo prendersi il suo spazio sul Palco dell’Ariston eccedendo meno del previsto. «Penso che dopo questo Festival, alla fine, nessuno ha più paura di me. Quando non conosci una cosa o la vedi abbastanza ambigua è un po’ più facile accusare e puntare il dito. Nel momento in cui hanno visto tutti che, in realtà, questa rivoluzione “gender fluid” non è partita si sono tranquillizzati tutti», spiega a Rolling Stone.

Partecipa con Made in Italy, una canzone che all’inizio la preoccupava ma che, a sua detta, il pubblico ha recepito alla perfezione: «Mi sono sentito capito, non era semplice. Le parole sono nascoste da un pezzo a cassa dritta che si fa ballare e il significato è un po’ celato. La gente, però, l’ha capito e sono grato di tutto ciò che mi sta succedendo».

Ma cos’è davvero la trasgressione per Rosa Chemical? «Stare chill. Ho amici che si vivono la movida milanese e i locali notturni. Visto che tutti fanno festa, si drogano e bevono, per me è più trasgressivo non bere, non drogarsi e non mangiare animali». Rosa vuole sfatare definitivamente un tabù: «Il sesso è ancora demonizzato e troppo poco discusso: come tutte le cose che non si conoscono, fanno paura».

E sull’attacco di Fratelli d’Italia, commenta: «Non mi ha scritto nessuno ma spero che, almeno, abbiano visto la mia esibizione o letto qualche mia intervista e si siano resi conto che non sono come ho descritto».

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