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Ricordate la grande truffa del Fyre Festival? Potrebbe accadere di nuovo

Lo ha twittato il suo ideatore, Billy McFarland, che dopo aver scontato sei anni in prigione per truffa è pronto a ripartire: «Il Fyre Festival 2 sta per succedere. Ditemi perché dovreste essere invitati»
Le tende di "lusso" alle Bahamas. Foto via Twitter

Le tende di "lusso" alle Bahamas. Foto via Twitter

Vi ricordate del Fyre Festival, il festival di lusso che si sarebbe dovuto svolgere alle Bahamas nella primavera del 2017 e che si rilevò, di fatto, una truffa? Ecco, Billy McFarland, il capo organizzatore dell’evento insieme al rapper Ja Rule ha annunciato via Twitter che potrebbe tornare: «Il Fyre Festival 2 sta per succedere. Ditemi perché dovreste essere invitati».

Il primo e tragico Fyre Festival era stato pensato come un evento di lusso, con appartamenti in ville di lusso e cibo gourmet. Finì per essere una gara di sopravvivenza tra panini pre-confezionati e tende, come raccontato in due documentari successivi, Fyre Fraud e Fyre – La più grande festa mai avvenuta. Presentato con una campagna pubblicitaria enorme che coinvolse le più importanti influncer al mondo come Kendall Jenner, Bella Hadid e Emily Ratajkowski, avrebbe dovuto coinvolgere una trentina di artisti tra cui Blink-182, Pusha T, Major Lazer e Disclosure, ma terminò ancora prima di iniziare, senza nemmeno una performance (tutti gli artisti annunciarono il ritiro con anticipo) e nonostante i biglietti giornalieri da 1500 dollari e pacchetti vip da 12 mila. McFarland venne quindi accusato di frode telematica e condannato a sei anni di carcere.

Il tweet del ritorno del Fyre, che è già stato visualizzato da 2 milioni di persone, ha ottenuto più di mille commenti, molto differenti tra loro. C’è chi chiede a McFarland perché non è più in prigione, chi si offre di portare delle banane per non lasciare i presenti senza cibo e chi semplicemente prende in giro l’organizzatore tra meme e commenti divertiti. In tutto questo, però, c’è anche qualcuno che si è dichiarato a favore, come Andy King, uno dei producer della prima edizione nonché intervistato nel documentario Fyre, che è sembrato entusiasta del ritorno; la squadra si sta riformando.

Se pensate che anche questo Fyre 2.0 possa essere una truffa, probabilmente non siete nella direzione sbagliata. Solo il mese scorso McFarland aveva twittato: «Devo 26 milioni di dollari. Ma questa è la mia idea per ridare questi soldi: passerò metà del tempo a filmare degli show televisivi, l’altra metà a far quello per cui sono davvero davvero bravo. Sono il migliore a tirar fuori idee folli, riunire talenti e capire il momento. Scrivetemi a questo numero».

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