Quincy Jones a Dr. Dre: "Fino agli 11 anni avrei voluto essere un gangster" | Rolling Stone Italia
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Quincy Jones a Dr. Dre: “Fino agli 11 anni avrei voluto essere un gangster”

Il leggendario produttore spiega come una rapina l'ha fatto passare dal crimine alla musica

Uno dei produttori più prolifici della storia. Fonte: Facebook

Uno dei produttori più prolifici della storia. Fonte: Facebook

Quincy Jones ha raccontato com’è stato crescere nella ruvida cultura gangster della Chicago pre seconda guerra mondiale e ha spiegato come una rapina l’abbia portato verso la musica in un’ampia chiacchierata con Dr. Dre sul suo radio show su Beats 1, The Pharmacy.

«Volevo essere un ganster fino a quando avevo 11 anni, a Chicago», dice Jones a Dre, sottolineando il fatto che suo padre lavorasse per la gang spietata dei Jones Boys e che lui e suo fratello vedessero regolarmente fucili, contanti e cadaveri. «È Chicago», aggiunge Jones. «Vuoi essere quello che vedi, e noi vedevamo quella roba».

«C’era un’armeria», prosegue Jones. «Ci infiliamo all’interno e apro anche tutte le stanze dei piani alti, della dirigenza. Ce n’è una con un piccolo pianoforte al centro e vado oltre. Ma qualcosa mi dice “Idiota, torna in quella stanza!”. Così torno indietro, accarezzo il piano e ogni singola goccia di sangue nel mio corpo mi dice “Questo è quello che farai per tutta la tua vita”. E mi ha salvato».

La famiglia Jones si spostò presto a Seattle, e lui dà il merito alla città e alla sua pioggia costante, per tenerlo dentro caso dove poteva focalizzarsi sulla musica. «Guardando indietro, è stata dura, davvero», dice Jones. «Non mi sono mai piegato alla parola “paura”. L’unica cosa di cui avessi paura era che mi capitasse un’opportunità incredibile e che non fossi pronto a coglierla. E mi dicevo, “Non lascerò che questa cosa succeda”».

In un altro punto dell’episodio, Dre e Quincy parlano dei negozi, addentrandosi nel ruolo del produttore. Jones afferma che in questo lavoro serve essere pronti a prendersi la colpa per tutto, dalla brutta copertina al mixing sbagliato se una canzone non va bene. E lasciar prendere tutto il successo al cantante se il pezzo invece funziona.

«Devi essere tutto, dal babysitter allo psicologo», dice Jones della relazione tra artista e produttore. «Devi prendere così tante decisione: se è stato attivo abbastanza per fargli prendere una pausa, se farlo riposare o continuare a spingere. È un sistema di fiducia, di affetto e di rispetto che deve instaurarsi tra due persone».

«È davvero una relazione interessante che costruisci durante la creazione di un album», aggiunge Dre. «Perché, ironicamente, tu sei il responsabile della loro sopravvivenza. Essere un produttore è un lavoro parecchio estrema».

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